Psicoterapeuta incinta e senso di abbandono con tristezza e ansia

Inviata da Vanessa · 12 feb 2018 Psicoterapia

Salve a tutti. Recentemente ho già parlato qui del rapporto che ho con la mia psicoterapeuta, o meglio, del mio forte attaccamento nei suoi confronti. Mi trovo qui a scrivere di nuovo perchè sto vivendo un momento particolare, la mia psicologa è incinta da qualche mese ed io sto provando una marea di emozioni contrastanti.
Inizialmente, quando me l'ha comunicato, ero molto sorpresa però in senso positivo, ero felicissima per lei e immaginarla con un figlio mi trasmetteva gioia e tenerezza. Ultimamente, invece, quando ci penso provo un'ansia intensa e mi assale una tristezza allucinante... Ho paura di venire in qualche modo abbandonata perchè penso che quando partorirà ovviamente non potrà lavorare per un po' e non potrò vederla... Fin qui sono comprensibili le mie emozioni ma, oltre a questo, mi sento come se fossi sostituita da qualcuno che vivrà con lei e starà sempre con lei, mentre io non posso, ma lo desidero tanto... In questo periodo, per alcuni problemi legati alla sua gravidanza, mi sta ricevendo a casa sua per fare le sedute ma, nonostante stia continuando a vederla, da quando ho saputo che è incinta mi sembra che sia finito tutto... Perchè? Come faccio a vivere più serenamente questa cosa e a starci meno male? Ogni tanto mi viene voglia di litigarci e di non vederla più almeno penso (erroneamente) di riuscire a dimenticarla meglio e riniziare a pensare alla mia vita senza di lei. Ma non credo che così facendo mi sentirei meglio, anzi... ma, nello stesso tempo, mi "difenderei" da un possibile abbandono improvviso che non mi darebbe il tempo di prepararmi mentalmente. Vorrei parlarne con lei ma è così difficile per me esprimere queste cose, mi sento una scema e credo siano argomenti delicati anche per lei... Le ho già accennato qualcosa e la prossima volta credo ne parleremo meglio, ma ho paura...
Secondo voi farei bene a lasciare la terapia ora? O continuo e vedo come vanno le cose? Vi ringrazio per aver letto e aspetto con ansia le vostre risposte. Cordiali saluti.

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Miglior risposta 13 FEB 2018

Cara Veronica,
tutto ciò che ha scritto sarebbe importante che fosse condiviso, col suo modo e nei suoi tempi, con la sua terapeuta: le sensazioni negative che sta provando, la tentazione di terminare la terapia per evitare un “abbandono improvviso”, così come la difficoltà che manifesta nell’esprimere ciò che sente (e che costantemente svaluta) sono materiale prezioso per la terapia. Mi sento di consigliarle, avendo lei riconosciuto questa voglia di “fuggire” per proteggersi, di provare a resistere a questo impulso e cercare invece, in terapia, di acquisire una maggiore consapevolezza di questo e altri meccanismi. Lei e la sua terapeuta valuterete insieme, poi, come sia meglio agire nel suo interesse e nell’ottica del suo benessere in questo periodo un po' complicato.

Cordialmente,
Dott. Colamonico Damiano

Dott. Damiano Colamonico Psicologo a Torino

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12 FEB 2018

Buonasera Veronica, innanzitutto la invito a non darsi etichette tipo "mi sento una scema" visto che ogni emozione che proviamo è lecita non dipendendo dalla nostra volontà. Piuttosto, sarebbe utile capire come mai lei stia provando queste emozioni e solo confrontandosi con la sua terapeuta possono essere capite o, almeno, inferite le cause. Provi, insieme alla collega, a generalizzare cio' che sta provando. Ad es., "ogni volta che si intromette qualcuno in una mia relazione (di qualunque tipo) mi sento...". Quello che le sta succedendo non è solo, sicuramente, perché la terapeuta è incinta, ma perché in determinate situazione il vissuto che sperimenta è legato al suo mondo emotivo in generale e nelle relazioni nello specifico. Insomma, il suo vissuto è una miniera di informazioni cliniche che sarebbe utilissimo condividere e dargli un significato con la collega.
Buona fortuna
dott. Massimo Bedetti
Psicologo/Psicoterapeuta
Costruttivista-Postrazionalista Roma

Dott. Massimo Bedetti Psicologo a Roma

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