Riuscirò ad avere una vita sessuale normale?

Inviata da XXXXXXX · 14 lug 2014 Problemi sessuali

Egregi Dottori

Sono un ragazzo di 24 anni e ho sempre avuto un rapporto molto complicato con la mia sessualità e con me stesso. E' dal mese di settembre che scavo nella mia vita, nel mio passato, in maniera quasi ossessiva, al fine di cercare delle risposte, di far luce su alcuni punti, ma senza tirare fuori un granché. Posso dire di aver avuto i miei primi contatti con la mia sessualità fin da quando avevo l'età di 5 anni. Quello che mi eccitava era vedere delle persone che erano impegnate in atti sessuali o si accingevano a farlo (molto probabilmente poiché credo che verso quell'età ho sorpreso più volte i miei genitori in atti esplicitamente sessuali).Desideravo una donna, desideravo baciarla e mi eccitavo all'idea. Credo di aver avuto il mio primo orgasmo verso quella stessa età, a seguito di strusciamenti sul letto. Ovviamente non parlavo con nessuno di queste cose sia perché non sapevo di cosa si trattasse sia perché nella mia famiglia, nonostante tutto, non vi è mai stato un grande dialogo sulla sessualità. Queste cose cessano per un paio di anni, che io ricordi, e si ripresentano verso l'età di 8 anni. Una sera, mi accorgo che i miei genitori stanno facendo sesso, anche se chiudevano la porta io capivo e immaginavo cosa facessero, e sperimento la prima erezione. Dal momento che più volte avevo visto mio padre grattarsi il pene da sopra gli slip, come una normale abitudine, incomincio a fare lo stesso, in maniera ingenua, e scopro che a termine di questa cosa si raggiunge un piacere. Incomincio a prenderla come abitudine. Non ne parlo con nessuno, nemmeno sapevo che si trattasse di masturbazione e che poteva essere una cosa normale. Tuttavia, adesso me ne rendo conto, la modalità con la quale avveniva era strana: lo facevo sempre in questo modo, indossando slip e grattandomi fino a raggiungere l'orgasmo. Me ne vergogno e vivo la cosa un po' male poiché credo di essere l'unico a fare certe cose. Incomincio però anche ad assumere un atteggiamento strano: il mio corpo non mi piace, sono grasso e ho una voce da bambino. Voglio essere grande, voglio avere il corpo di un uomo grande, voglio essere come mio padre per poter fare l'amore con una donna, anzi per poter fare l'amore. Incomincio in questo modo a condurre le mie masturbazioni con l'intimo di mio padre, sia perché andavano molto più larghi e quindi lo strano modo nel quale conducevo la masturbazione era più piacevole, sia perché credevo che indossandole potevo diventare in un certo senso come lui. Con mio padre non ho mai avuto buoni rapporti. Sono il secondo di 4 figli, all'epoca 3, e per tanti motivi mio padre ha sempre dato attenzioni e preferenze a mio fratello e non a me. Questa cosa mi faceva soffrire, ma non lo davo sempre a vedere. Mia madre lo vedeva e comprendeva e, insieme a mia nonna che abitava nella casa accanto, mi dava attenzioni. Almeno fin quando non nacque mio fratello minore, quando avevo 7 anni, e non incominciò a crescere. Fino all'età di 10 anni conduco così le mie masturbazioni, in maniera saltuaria, ma essendo sempre attratto dall'idea di voler fare l'amore con una donna più grande desiderando io stesso avere un corpo più grande e più "adatto" per farlo. Arrivo all'età di 10 anni e scopro di non essere l'unico a condurre la masturbazione (lo scopro parlando con amici e cugini) e questa cosa mi tranquillizza un po'. A scuola mi innamoro tranquillamente di bambine, mi piacciono e voglio fidanzarmi con loro, ma subisco tanti rifiuti a causa del fatto che fossi brutto e grasso. Per lo stesso motivo vengo deriso dai miei compagni, dai miei cugini, da mio fratello,dai miei zii. Si fa sempre di più forte l'idea di voler un corpo diverso, più adatto e più bello. Incomincio a vedere, verso l'età di 11 anni, il mio corpo cambiato, un po' più grande e da uomo e per un momento abbandono l'abitudine di masturbarmi con gli slip di mio padre, lo faccio con miei perché mi reputo abbastanza grande e cresciuto. Nello stesso periodo accadono due cose: mia nonna, la mia colonna portante, si ammala e muore dopo circa 4 mesi e mia madre concepisce un bambino che poi perderà. A seguito di questa cosa incomincio a provare una sorta di rifiuto verso la figura di mio padre e verso mia madre, mi fa vomitare l'idea di indossare di nuovo i suoi intimi. La nausea verso mio padre nasce anche perché incominciano ad accadere episodi di violenza fisica verso mia madre quando litigavano, episodi condotti sin da quando avevo 4 anni, ma che avevo rimosso.Nello stesso periodo però, un signore più grande e sposato nel mio palazzo ha una figlia, e io incomincio a guardare questo signore con la stessa ammirazione con la quale guardavo mio padre, incomincia a nascere in me il desiderio di masturbarmi con i suoi intimi. Nel periodo della malattia di mia nonna mi sento tremendamente solo, anche se col senno di poi mi sono reso conto di esserlo sempre stato: non ho amici, quei pochi li avevo persi passando dalle elementari alle medie, mio fratello è sempre stato assente come fratello maggiore, nonostante abbiamo 3 anni di differenza, mia madre non c'è tanto con la testa perché deve accudire mia nonna e mio fratello minore e io mi sento solo e male. Male perché mia nonna non c'era, male anche perché, parlando con i miei cugini più grandi, mi accorgo che se mi metto a guardare donne nude non ho erezioni. Incomincio a diventare complessato da questo punto di vista: noto che quando siamo a mare ed essi escono dall'acqua hanno erezioni e io no, dicono di eccitarsi guardando donne nude e io no. Penso e mi convinco allora di essere gay. Non mi eccitavano nè gli uomini nè i ragazzi o bambini, mi eccitavano solo gli slip o i boxer maschili e l'unico modo che avevo di masturbarmi era di indossare slip,costumi non che mi dessero l'impressione di essere grande. Con gli stessi mi mettevo sopra un cuscino e spingevo finché non avevo l'orgasmo. Mia nonna muore e in un certo senso mi sento più libero. Mia madre concepisce e dà alla luce mia sorella. Io dimagrisco e inizio a sentirmi più piacente e desiderato dalle mie compagne di classe (avevo 12) anni.Mi innamoro di ragazze, voglio fidanzarmi con loro, ma mi eccita sempre e solo l'idea di masturbarmi con intimi diversi e possibilmente appartenuti a uomini più grandi. Voglio una vita normale, ma questa cosa non fa altro che infondermi e inculcarmi l'idea che io sia omosessuale, perché se guardo sedere e tette di una donna non mi eccito.Arrivo all'età di 15 anni e le cose continuano così.Scopro la pornografia sia attraverso giornaletti che attraverso video e film.Ne parlo e condivido con alcuni miei amici, anche se l'unica cose che mi faceva eccitare era il fatto che in queste scene pornografiche ci fossero gli intimi maschili, cioè uomini che indossassero questi intimi. La pornografia aveva valenza per me solo se c'erano questi requisiti e soltanto se uomo e donna poi facessero sesso.Arrivo al'età di 16 anni e sperimento il mio primo bacio con quella che sarebbe diventata la mia attuale fidanzata. Mi piace tanto, come tutte le ragazze, il bacio mi eccita tantissimo. Dopo pochi mesi mi lascia poiché io sono troppo infantile ( lei ha due anni e mezzo in più a me) e ognuno continua la propria strada. Io sono sempre e comunque alla ricerca di ragazze da baciare e quando lo faccio mi eccito tanto, in privato alcune volte mi masturbo pensando all'eccitazione provata durante questi baci, altre volte ricordando film pornografici visti in passato o davanti a materiale pornografico. All'età di 17 anni mi fidanzo con una ragazza più piccola di me di due anni.Mi piace, ci baciamo e mi eccito e incominciamo ad avere i primi approcci sessuali costituti solo da preliminari. La cosa mi fa impazzire ogni volta, anche se preferisco ricevere più che dare. Il 15 Agosto del 2007, mancavano 4 mesi ai miei 18 anni, succede una cosa dalla quale credo sia partito tutto.Ero ancora fidanzato con questa ragazza con la quale avevo avuto i miei primi approcci sessuali e ne ero innamorato. Poiché mio fratello minore vuole a tutti i costi un gioco, io , convinto di trovare una bancarella che sia aperta dalle mie parti nonostante sia il 15 agosto, scendo. Mentre cammino mi segue un auto con su a bordo un ragazzo più grande che mi fa ripetutamente segno di fargli sesso orale. Mi sento terrorizzato e incredulo. Ero solo in mezzo alla strada dalle mie parti. Prima faccio finta di non vederlo, ma egli continua a girarmi intorno e a richiamare la mia attenzione. Per farlo smettere decido di accostarmi e vedere cosa vuole. Mi chiede di salire e io, in virtù di quella convinzione profonda del fatto di non essere totalmente eterosessuale ci salgo, mi chiede di fargli sesso orale, come se stesse parlando ad una persona grande ed esperta, ci provo, ma mi viene il voltastomaco e scendo subito dalla macchina. Scappo in direzione di casa mia. All'inizio mi ero eccitato con tanto di erezione, ma nel momento in cui avevo incominciato a fare sesso orale mi era venuto il senso di nausea. Ritorno a casa e rimuovo la situazione. Continuo a stare ed ad avere questi rapporti costituiti solo da preliminari con questa ragazza. Mi arriva il computer nuovo e, spinto da uno spirito di emulazione verso i miei coetanei, voglio mettermi sulle chat per conoscere ragazze nuove e anche amici. Mi metto sulle chat dei miei coetanei, ma nessuno mi considera. Cerco di interagire, di inserirmi, ma niente. Noto che sulla stessa chat vi è la stanza chiamata "luixlui" e un po' spinto dalla curiosità per vedere gli omosessuali cosa si dicessero e un po' perché credevo di acchiappare quello che mi aveva fermato poco prima e avere una sorta di rivincita offendendolo o insultandolo, entro. All'inizio non capisco tutte quelle scritte che si dicono: "cam to cam" , "sex al cell" , "foto in pvt" e iniziano a contattarmi un sacco di persone, anche più grandi. Mi spiegano che è possibile fare sesso al cellulare e in webcam masturbandosi reciprocamente. Alla richiesta dei miei gusti, io, di getto, rispondevo che quello che mi eccitava parlare con un uomo più grande con i capelli brizzolato, magari sulla quarantina. Devo dire che durante tutto questo tempo il rapporto con mio padre era diventato burrascoso e insopportabile, sia per le sue idee riguardanti la scuola ( in quanto io ho sempre avuto la passione per lo studio, mentre lui diceva che era meglio andare a lavorare, sia per le violenze che egli esercitava su mia madre quando litigavano).Arrivo ad un punto di totale distacco da lui e alla volontà ferma e convinta di non voler essere come lui. Nel frattempo accondiscendo a masturbarmi in webcam con queste persone, uomini più grandi, e a fare telefonate erotiche con loro. Guardavo molto film pornografici etero con sempre li requisiti che mi avevano fatto eccitare fino ad allora: valeva la pena di guardarli solo se gli uomini avessero l'intimo che poi andava via e anche quando mi masturbavo in webcam con questi uomini io chiedevo sempre loro di farmi vedere il loro intimo, era quella l'unica cosa che mi eccitava. Abbassati i loro slip, per me potevano pure andare, a volte chiudevo la webcam e a volte restavo perché mi sembrava brutto lasciarli così, senza un motivo né una spiegazione. Alla luce di questo e poiché mi rendo conto di non essere preso dalla mia fidanzata, la lascio. Avevo iniziato il quinto anno e mi ero avvicinato in maniera particolare ad una ragazza che dicevo fosse mia amica e di volere bene come tale, in realtà ( e me ne sono reso conto dopo) io ne ero innamorato. Ogni volta che ero stato a contatto con una ragazza dicevo a me stesso questo, come se precludevo la possibilità di esserne preso poiché sapevo che in fondo mi eccitava altro e quindi non ne potevo essere innamorato. Voglio amare ed essere amato e incomincio a ragionare (poiché sono una persona molto razionale) sul fatto che forse effettivamente sono omosessuale e voglio una storia d'amore, ma non con un ragazzo, con un uomo più grande che sappia guidarmi (ne avverto il bisogno perché sto per terminare l'ultimo anno di liceo) ma la ricerca si fa difficile. Trovo solo uomini che vogliono avere rapporti sessuali, cosa che io non metto per niente in conto perché l'idea non mi piace per niente. Esco con un uomo di 53 anni sposato, stavamo in macchina sua e vuole essere masturbato, lo accontento con la speranza e la voglia che mi avrebbe accompagnato a casa.Lo avevo conosciuto in chat e mi aveva promesso che potevamo avere una storia,mentiva a quanto pare. Dopo un po' di tempo rincontro una mia ex della quale ero stato innamorato, ma mi aveva preso in giro, la bacio e mi eccito da morire, voglio fare l'amore con lei, ma mi prende di nuovo in giro, e la perdo di nuovo di vista. Ho la mia cerchia di amici, ma non racconto a nessuno tutto questo né tanto meno alla mia famiglia. Sto ancora in una fase in cui voglio avere una storia d'amore. Inizio l'università e conosco questa ragazza della quale mi innamoro, ma lei non ricambia. Durante gli anni del liceo ero ingrassato di nuovo e mi sento rifiutato dalle ragazze per questo motivo. Incomincio ad avere problemi all'università, facoltà di ingegneria, e nei momenti persi mi metto di nuovo sulla chat, sempre nella sezione "luixlui". Voglio trovare un modo facile o per andare a lavorare o per avere una raccomandazione all'università, convinto che sia l'unico modo per andare avanti nella vita e penso che l'unica cosa che io possa offrire sia il mio corpo, in qualche modo. Da quando inizio l'università, sia mia madre che mio padre incominciano a farmi pesare il fatto che io l'abbia scelta e che questo comporta delle notevoli spese economiche. Mi sento in colpa e un peso per la mia famiglia e voglio rimediare. Conosco un tipo in chat, molto più grande, che dice di essere laureato e che mi dà una mano con l'esame che stavo preparando e con il quale avevo problemi. Mi dice che non vuole niente in cambio e io lo ringrazio della sua generosità. Dopo un po' mi dice che non vuole soldi, ma un pagamento in natura, vuole sesso orale. Io accetto.Mi fa vedere qualche esercizio mi dice che devo ripagarlo e lo faccio. La cosa non mi piace tanto, ma lo faccio. Decido che voglio dire basta con queste cose e che voglio una storia d'amore con una ragazza, visto che gli uomini sono tutti porci. Ai ragazzi della mia età non penso nemmeno lontanamente, perché l'idea non mi stuzzica.Risento la ragazza con la quale avevo avuto il mio primo bacio e inizio a sentirmici. Non mi interessa più mettermi su chat, o guardare film porno, ma solo parlare con lei. Mi sento preso. Ho nel frattempo la mia cerchia di amici e amiche, in particolare un mio amico di infanzia che reputo un fratello, con il quale faccio squadra. Il nostro obiettivo è fondare una comitiva grande con la quale uscire e divertirci e il nostro desiderio è trovare due ragazze con le quali fidanzarci e avere una storia, visto che entrambi eravamo stati presi in giro da delle nostre ex. Quasi in contemporanea ci fidanziamo, io con la mia attuale ragazza, quella che avevo iniziato a risentire, quella del primo bacio dei miei 16 anni. Sono preso. Ci baciamo e mi sento tantissimo eccitato. Usciamo sia da soli che insieme alla comitiva. Dopo tre mesi che stiamo assieme lei mi propone di fare l'amore con lei e io, timoroso poiché non avevo mai avuto un rapporto completo con una donna, ma voglioso, accetto. E' la prima volta per me e per lei. Dopo un po' di ansia da prestazione da parte mia in albergo, un po' di dolore per lei, la concludiamo. La ripetiamo il mese dopo e va meglio. Partiamo per le vacanze separatamente e quando ci rivediamo lo facciamo a casa mia , per più volte consecutive e per più giorni consecutivi. E' bello, ho scoperto il sesso eterosessuale e mi piace. La amo. Dopo un periodo di stop a causa di un suo ritardo che ci mise in allarme, cominciamo a fare l'amore ogni volta che usciamo, e cioè il sabato sera in macchina in luoghi appartati. Anche per più volte consecutive. Sia io che lei frequentiamo l'università e quindi possiamo uscire di sera solo il sabato sia per restrizioni economiche da parte della mia famiglia, che continua a rinfacciarmi di darmi soldi e di impoverirsi per farlo, sia per motivi di restrizione morale da parte della sua famiglia ( un po' retrograda), ma tutto sommato ci basta. Quando stiamo assieme all'università, lo facciamo anche nei bagni della stessa,presi dalla foga e dal desiderio. Da precisare che io non guardo mai il suo organo sessuale, per paura di perdere l'erezione, ma i rapporti si concludono e sono sempre soddisfacenti per entrambi.Dopo un po' di tempo incomincio ad assumere uno strano atteggiamento: la domenica mi chiudo in camera con l'intento di studiare, ma non riuscendo a farlo incomincio a collegarmi ad internet e a guardare materiale pornografico. Quando faccio sesso con Valentina voglio , in un certo senso, mettere in pratica quello che vedo. I miei genitori mi fanno sempre il problema economico e incomincia a dargli fastidio il fatto che io prende possesso di una stanza della nostra piccola casa per studiare. Poiché nel mio palazzo una signora anziana che parte e va dalla figlia lascia le chiavi del suo appartamento a mia madre, ella mi consiglia di andare a studiare lì la domenica, e io lo faccio. Porto con me il computer portatile è guardo là i film pornografici. Mi sento sotto pressione, è la sessione di esame di gennaio, e vedo Valentina solo una volta a settimana, durante la quale facciamo tranquillamente l'amore, ma mi sento solo. Vorrei tanto essere già laureato e avere un lavoro per vivermi meglio la mia relazione e non sentire i miei genitori nelle orecchie, ma sono solo al secondo anno e non è che abbia dato tantissimi esami. Inizia a figurare dentro di me la fantasia di voler ospitare qualcuno in questa casa buia e vuota e mi collego ad internet, ogni domenica, con l'intento di ospitare un uomo. Ricercavo sempre lo stesso stereotipo: un uomo sulla quarantina, con capelli brizzolati e in giacca e cravatta. Si aggiunge un altro particolare, deve indossare calzini neri tinta unita. Cosa ci avrei fatto con un uomo lì?Avrei dovuto dare qualcosa in cambio e quindi propongo a chi contatto sulle chat di fargli sesso orale. Dopo un mese di ricerca lo faccio, viene questo uomo di 35 anni con tutti i requisiti che avevo chiesto, e gli faccio sesso orale. Durante tutto l'atto penso alla mia fidanzatae io non mi faccio toccare, non voglio nemmeno eiaculare. Lo faccio dopo in privato, davanti a un film pornografico. Inizia così la mia discesa verso ciò che adesso definisco lo squallore. Non riesco a fermarmi, ogni domenica (giorno dopo che avevo fatto l'amore con lei) cerco di ospitare. A volte ci riesco e a volte no. L'atto in se non mi piace, ma la fantasia è in me e non posso farci nulla. Rimuovo ogni volta ciò che ho fatto e lo considero come un qualcosina in più rispetto alla visione di un film porno. Riuscivo a fare quello che dicevo poiché, dopotutto, io mettevo a disposizione la casa e nessuno poteva farci nulla. Viene l'estate mi vedo più spesso con la mia ragazza, facciamo l'amore più spesso e più giorni consecutivi, ma quando sto da solo in questa casa devo collegarmi al pc e guardare un film porno che dopo un po' non mi basta più guardare e collegarmi alla chat per vedere chi è disposto a venire in quella casa alle mie condizioni. Le persone accettavano, ma erano molto titubanti e si chiedevano e mi chiedevano il perché di quelle richieste. Io non sapevo rispondere e dicevo che erano delle fantasie. Non mi piacevano e la cosa più squallida era che magari il giorno dopo incontravo lei senza problemi. Non lo facevo consapevolmente, io rimuovevo quelle esperienze. Dopo qualche mese trovo lavoro in un cinema per fare la maschera, è un lavoro di sera e quindi mi allontano da lei. Ci vediamo una volta a settimana e facciamo l'amore, ma non più due volte consecutive. Conosco una collega di 10 anni più grande di me ( io 21 e lei 31) e ci provo. Ci baciamo e iniziamo questa semi-relazione clandestina. La bacio, la desidero e desidero fare l'amore con lei. Ma sono frenato. Ho alternativamente sensi di colpa verso la mia fidanzata e anche verso di lei. La allontano, ma la voglio vicino. Nel frattempo perdo momentaneamente la casa, poiché la signora ritorna, e mi sento spaesato. Continuo a cercare uomini, ma uomini che possono ospitarmi, li incontro , ma non è più come un tempo. Lo faccio solo come abitudine, ma non provo niente di chissà ché. Provo anche la penetrazione, ma con dolore e senza provare nulla. Nel frattempo faccio sempre l'amore con Valentina una volta a settimana. Mi allontano da Valentina e lei lo avverte. Finisco di lavorare e taglio qualsiasi rapporto con questa collega, ritornando dalla mia fidanzata, riottengo la casa, ma sono molto più interessato ad avere rapporti sessuali con lei e li abbiamo anche per più giorno consecutivi a casa mia, poiché i miei genitori erano partiti per le vacanze. Inizio a seguire l'ultimo anno, uno l'avevo perso a causa di questo lavoro che mi portava via tempo ed energie, e seguo i corsi. Mi vedo sempre e solo una volta a settimana con Valentina e facciamo l'amore, quando lei non è indisposta, e sembra un po' più normale. Guardo sempre film pornografici, ma c'è una novità: guardo film porno gay. Vedo che lì è più facile trovare questo ideale di uomo che cercavo: uomo con abiti eleganti che dopo essersi spogliato continuava a tenere questi calzini addosso. In un primo momento mi sento disgustato all'idea di vedere due uomini che fanno sesso, ma poi mi ci abituo. Sono interessato ai filmati in cui vedo uomini più grandi che sottomettono quelli più piccoli. Anche quando guardavo i film porno etero mi piacevano quelli in cui gli uomini più grandi facevano sesso con le ragazze più piccole ( insegnanti con alunne, patrigni con figliastre) e trasporto la stessa cosa nella ricerca dei film porno gay. Continuo ad ospitare, ma nei rapporti non provo niente di chissà ché. Ho l'erezione, ma o la perdo o mi scoccio. L'idea di penetrare un uomo non mi sfiora nemmeno minimamente, mi eccito a vedere ragazzi più piccoli penetrati da uomini più grandi e quindi penso che sia la stessa cosa che voglio io, ma quando lo provo non mi dà nulla se non dolore o fastidio. Nel frattempo faccio sempre l'amore con la mia fidanzata, anche se il nostro rapporto è un po' scemato. Finisco di seguire i corsi e io e lei andiamo a studiare tutti i giorni nella biblioteca Nazionale a Napoli. A me mancano 6 esami alla triennale a lei uno e la tesi Ma qui mi accorgo che le cose incominciano ad andare un po' diversamente. Camminando per strada e in quella biblioteca mi trovo più a contatto con questo ideale di uomo ( in giacca e cravatta) che tanto ammiravo e ricercavo nei film porno, continuo a guardare questi film porno con una media di una volta a settimana e incomincio a fare sogni erotici sugli stessi uomini. Faccio sempre l'amore con la mia ragazza una volta a settimana. Lei decide di rimanere a casa e io mi ritrovo da solo. Non ho più amici, un paio di anni prima litigai con la comitiva e io e la mia ragazza ne uscimmo, non vedevo più i miei colleghi e colleghe di corso. Mi rendo conto che per strada e per quelle zone ci sono molti luoghi comuni di incontri tra uomini: la stessa biblioteca, gli autobus, i tram , la Feltrinelli. Perdo di nuovo e definitivamente la casa e sono costretto ad andarci tutti i giorni. Guardo film porno gay il venerdì sera, perché so che il sabato uscirò con la mia fidanzata e faremo l'amore, e per durare di più mi masturbo proprio il venerdì sera davanti a questi film. Faccio le nottate, e molto spesso mi masturbo, eiaculo, ma non ho orgasmo. Sono contento, il mio intento è quello di dare una prestazione elevata alla mia ragazza. Mi ritrovo per caso in questi luoghi comuni e noto che ci sono persone che si incontrano sull'autobus, lasciandosi a strusciamenti e toccatine, si incontrano nei bagni della Feltrinelli a piazza dei Martiri o nel bagni della facoltà del Rettifilo, e sono spinto dall'andarci. Mi eccito nel vedere, ma confondo la cosa nel voler partecipare e quindi vengo adescato o adesco per fare preliminari nei bagni, nei negozi o nei loro garage. Vivo il tutto come una condizione senza la quale non ne posso fare a meno. Mi piace la situazione iniziale poiché è come se mi trovassi all'interno di un film porno, ma dopo mi scoccio e dopo l'eiaculazione mi sento in colpa, non voglio più farlo e mi riprometto di non farlo. Stoppo anche a guardare film pornografici gay, ma poi ritorno e dopo un po' avverto la necessità di dover incontrare di nuovo, ma in quelle stesse modalità. Lo studio lo ritardo. Mi vedo sempre una volta a settimana con la mia fidanzata, ma, a causa della pornografia, che erroneamente guardo anche qualche ora prima di uscire con lei sempre allo scopo di darle una prestazione molto duratura, mi capita di perdere l'erezione durante un rapporto. Vivo con l'ansia e incomincio a vedere un po' con ansia i nostri rapporti sessuali, con la paura di fare "cilecca".Capisco subito che il mio atteggiamento mi sta quasi rovinando. In tutto questo tempo mi ero posto delle domande e mi ero definito bisessuale, con una mia visione della cosa: sono eterosessuale quando bacio e faccio l'amore con la mia fidanzata, ma ogni tanto voglio trasgredire. Dicevo ogni tanto perché rimuovevo tutto. Alternativamente facevo sogni erotici con uomini e alternativamente con la mia fidanzata. A maggio del 2013 mi riprometto di non andare più con nessun uomo, perché l'ultimo che avevo incontrato mi aveva penetrato senza il mio consenso e mi aveva fatto male. Aveva anche innescato la paura di non poter avere più erezioni e di non poter più fare l'amore con la mia ragazza. Sopraggiungono altri problemi economici nella mia famiglia e mi sento depresso.Mi mancano 3 esami alla laurea, ma non riesco a studiare. La mia ragazza, che nel frattempo si era laureata, trova a due passi da dove andavo a studiare e ipotizzo che le cose possano andare meglio. In realtà non è così, ci vediamo solo per 5 minuti e, una volta accompagnatala allo studio, me ne vado girando nei pullman o in quei luoghi comuni per vedere o veler partecipare a queste scene che definivo "hot" tra uomini. Quello che mi eccitava non erano gli uomini, ma il fatto che queste cose potessero essere proibite in un certo senso. Sull'autobus soprattutto, molte persone si avvicinavano e io ci stavo, anche quando non volevo.Trovo lavoro in un Mc Donald's e il mio stress raggiunge il culmine: devo studiare , ma non ci riesco, ho degli orari assurdi e il lavoro è stressante con tanto di mobbing da parte dei colleghi e inoltre è agosto, io voglio stare con la mia fidanzata, ma non posso perché devo lavorare. Ci vediamo sempre una volta a settimana e facciamo l'amore. A lavoro non volevo andarci, ma dovevo poiché dovevo pagarmi le tasse altrimenti non avrei visto nessuna laurea. Voglio un po' di comprensione da parte della mia famiglia, in realtà mi aspetto che mi dicano di non andarci, ma anzi mi spingono a farlo e io mi arrabbio con loro. Dopo due mesi che avevo deciso di non avere più alcun rapporto con alcun uomo o di ricercare queste situazioni hot, ci ricado e ricomincio. In maniera anche molto più devastante. Riesco solo a pensare a voler ricercare e ricreare queste situazioni hot ( nei pullman, alla Feltrinelli) e nel frattempo lavoro. A settembre, esattamente il 11 settembre 2013, ho il mio ultimo incontro con un uomo. Andiamo a casa sua e prova a baciarmi. Io non baciavo perché lo riservavo solo a Valentina. Lui vuole farlo a tutti i costi e io mi sottraggo sempre. Come in tantissimi altri incontri, mi affretto a fargli venire un orgasmo e ad andarmene. Dopo qualche giorni uscii con la mia fidanzata normalmente e iniziammo a fare l'amore come ogni sabato, ma ad un certo punto lei mi bacia nello stesso punto dove aveva provato a farlo quell'uomo e mi viene in mente la scene. Non si erano mai mischiati i miei pensieri, ma ora incominciavano a farlo. Mi spavento, perdo l'erezione e la recupero a fatica. Dopo qualche minuto di penetrazione eiaculo subito. Adduco il tutto al fatto che quella settimana avevo saltato il rituale della visione del film pornografico la sera prima per "prepararmi " in un certo senso al nostro incontro. Passo tutta la settimana a masturbarmi e il sabato dopo abbiamo un rapporto sessuale completo e soddisfacente. Non mi rinnovano il contratto a lavoro e, da un lato mi sento sollevato, dall'altro irritato e arrabbiato con la mia famiglia, il lavoro stesso e so che devo rimettermi a studiare per dare questi tre esami. Mi chiudo tutta la settimana in camera per studiare, ma riesco solo guardare film pornografici e a masturbarmi. Arrivo al venerdì mattina e faccio lo stesso. Dopo aver eiaculato mi assale un pensiero che mi terrorizza: se tu guardi film porno gay e sei andato alla ricerca di uomini, sei diventato omosessuale. La cosa mi spaventa, si insinua dentro di me, cerco di scacciarla, ma non va via. La sera dopo mi vedo con la mia fidanzata e, con il timore di non riuscire ad avere un erezione, effettivamente non ho erezione. Mi cade il mondo addosso e capisco che devo fare qualcosa. Devo porre rimedio a questa situazione. Siamo al 28 settembre del 2013.La cosa mi distrugge. Incomincio a scavare dentro di me a pormi tante domande. Voglio stare con la mia fidanzata, renderla felice e ho paura di non riuscire a farlo. Ogni volta che ci vediamo e ci baciamo mi eccito, ma la paura e il terrore di non poter avere più rapporti sessuali con lei si impadronisce di me. Passano tre settimane, poiché il sabato dopo lei era indisposta, e le confesso la mia paura sul non poter fare più l'amore con lei. Sono entrato in panico e lei lo nota. Dolcemente e con calma, senza pretese riusciamo a fare l'amore e anche per due volte consecutive ( cosa che non avveniva più da anni), ma la cosa non mi fa stare tranquillo.Lei si scrive alla specialistica e incomincia a venire in biblioteca assieme a me, ma io ho paura che ogni volta che facciamo o potremmo fare l'amore potrebbe essere l'ultima o una "casualità" e che la nostra storia non può durare. Entro in uno stato di panico e rendo partecipe lei di tutto. Lei mi ama e dice che anche se non fossi più in grado di fare l'amore con lei, mi amerebbe comunque. Incomincio ad indagare su di me, voglio sapere cosa sono. Trovo in libreria un libro che parla dei disturbi ossessivi compulsivi e annovera quello sulla omosessualità. Leggendo le caratteristiche mi rendo conto che, ad un certo punto della mia esistenza, io mi sono posto le stesse domande, la stessa paura. Non incontro più uomini. Mi chiedo il perché volevo uomini più grandi e vestiti con abiti eleganti e, informandomi anche su internet, capisco che in un certo senso era la fantasia nella quale proiettavo me stesso. Volevo vedermi da sempre realizzato, con una laurea e con soldi per non avere problemi economici. L'uomo in giacca e cravatta rappresentava questo per me e io avevo questa fantasia. Più grande e a volte con capelli brizzolati poiché mio padre è sempre stato così. Ha sempre avuto capelli brizzolati e poi bianchi e inoltre ha sempre avuto il vizio di indossare gli intimi per casa con ancora i calzini addosso. Tutto questo mi fa sentire meglio all'inizio, ma mi rigetta nello sconforto e nella depressione. Che cavolo ho fatto? Sono stato 5 anni con una persone e l'ho tradita con uomini? Lei mi vede sofferente, ogni sabato usciamo e facciamo l'amore due volte consecutive, ma io soffro perché mi sento in colpa e non posso parlargliene. Ho l'ansia di fare l'amore con lei e non riesco più a scendere tranquillo e dire "ah,stasera faremo l'amore". Nel frattempo cerco di allontanarmi dalla pornografia, ma la cosa è sempre limitata. Massimo 20 giorni e poi mi ricollego al pc e devo guardare film porno. Capisco quindi che il mio problema è anche un altro: dipendenza dalla pornografia. Glielo confesso, ma lei non si rende conto del reale problema e mi dice che è normale. Contatto a gennaio l'università con l'intendo di chiedere aiuto agli psicologi che si trovano lì e partecipo ad un ciclo di 4 incontri con cadenza settimanale della durata di 45 minuti in maniera del tutto gratuita. Racconto solo una parte alla Dottoressa, per il semplice fatto che non avevo ancora finito la mia introspezione. E cioè solo quello che mi è capitato da quando mi sono fidanzato in poi. La dottoressa mi dice, in maniera subliminale, che io devo parlare con qualcuno, ma lei si riferiva ad uno psicoterapeuta. Io capisco tutt'altro e cioè che devo parlare con Valentina. Le confesso della dipendenza piena dalla pornografia e le dico che questa dipendenza mi ha portato a girovagare in alcuni luoghi con la speranza di vedere davanti a me scene pornografiche ( non posso raccontarle nulla degli incontri e che si trattasse di uomini perché le farei un male atroce). Quando lo racconto alla dottoressa, nel nostro ultimo incontro, ella si mostra meravigliata e mi dice che devo rivolgermi ad uno psicoterapeuta sessuologo. Durante i colloqui con la dottoressa viene fuori che io ero stato innamorato anche della mia collega universitaria e confesso anche questo alla mia fidanzata. Lei si arrabbia e rischiamo di lasciarci. Io mi sento male e svengo. Decidiamo di ripartire da zero, poiché c'erano state troppo cose sbagliate nel nostro rapporto, soprattutto da parte mia. Le confesso che voglio andare da uno psicoterapeuta, ma lei la trova una soluzione inutile e che posso uscirne da solo ( ovviamente non può sapere tutta la storia). Io mi faccio convincere da questo e sono frenato anche dal fatto che non ho disponibilità economica sufficiente. Sono alle prese con il mio penultimo esame, che mi prende molto tempo, e non riesco a concentrarmi ( siamo verso febbraio 2014), ma un po' me ne frego perché sto ricostruendo il mio rapporto con lei e conta solo quello per me. Ma non sto del tutto bene. La dottoressa mi lascia dicendo che devo indagare sui motivi che mi hanno spinto a buttarmi nella pornografia, una solitudine in famiglia che mi ha spinto a questo. Le chiedo se sono omosessuale e lei mi dice che ho attraversato un momento di bisessualità, ma che alla fine ho fatto una scelta, che si trattava di una fantasia che, nel momento in cui l'ho razionalizzata , è sparita ( e di fatti è così). Tuttavia non riesco a ritornare al cento per cento perché ci sono i fantasmi di questi uomini che mi perseguitano. In effetti è vero. E' come se, per certi aspetti, io avessi vissuto queste cose come delle violenze sessuali. Cerco di buttare tutto indietro, ma ogni tanto riaffiorano. Non per mentire, ma perché avevo rimosso, io avevo raccontato alla dottoressa che gli incontri avvenivano ogni 2-3 mesi, ma mi sono reso conto che non era così. Ho preso un foglio e ho cercato di fare mente locale, ci ho messo molto tempo perché non riuscivo mai a ricordare tutti gli incontri e sono arrivato alla conta: in tre anni e mezzo ne sono stati 67. Ho dovuto fare uno sforzo incredibile. Ovviamente vi è da dire che non tutti sono stati incontri conclusi, nel senso che ho inserito tutte le persone che ho toccato e che mi hanno toccato da quando è iniziata questa cosa, ma non necessariamente atti sessuali. In tutto questo non riesco ad abbattere la dipendenza dai filmati pornografici. Adesso li guardo, ma non provo subito nulla. Mi masturbo, ma non provo orgasmo. Lo provo solo con la mia fidanzata, con la quale il mio rapporto è migliorato. Sto studiando, ho quasi preparato il penultimo esame e sto preparando anche l'ultimo. Le situazioni non le cerco più e sono 10 mesi che non incontro un uomo né ne avverto la necessità di ritornare a fare quello che facevo. I miei pensieri sono diventati puliti poiché riguardano solo la mia fidanzata e anche i miei sogni, compresi quelli erotici. Ma non sono sempre tranquillo. Ogni tanto e soprattutto in presenza sua o a telefono con lei mi vengono in mente questi uomini e ciò che ho fatto con loro. Cerco di scacciarli e a volte vanno via, altre volte ritornano. Inoltre ogni tanto mi viene la fissa e mi chiedo: sono bisessuale?sono etero? o sono omosessuale?Da settembre ho rapporti sessuali con la mia fidanzata quasi sempre due volte consecutive e anche oltre il sabato. Ci vediamo tutti i giorni e siamo più uniti, tra di noi non ci sono barriere. Ma ho paura, ho una paura tremenda di svegliarmi un giorno e non poter fare più l'amore con lei e non poter stare più con lei.Una donna, come un uomo, ha bisogno anche della sfera sessuale. Quando a volte, capita che la seconda volta consecutiva non viene ( per diversi fattori) mi complesso: penso subito "sono diventato gay ?" e il tutto mi rende depresso e ansioso. Inoltre non riesco ad eliminare totalmente l'immagine di quello che ho fatto e il senso di colpa, e non posso parlarne con nessuno. Non riesco a dire totalmente no al fatto di collegarmi ad internet e guardare un film porno quando sono solo e dopo aver eiaculato mi sento uno schifo, un rifiuto umano.Vado in biblioteca e studio, ma non lo faccio mai tranquillo al cento per cento. per strada spesso rivedo chi mi ha toccato sull'autobus o chi mi ha semplicemente fermato per parlare di un eventuale incontro che poi non è avvenuto. E molto spesso sono con lei. Mi sento male Dottori, credetemi. Voglio finire questi esami e ce la sto mettendo tutta, ma non sono mai sereno del tutto. Mi tranquillizzo solo se riesco ad avere un erezione in presenza della mia ragazza, guai se non avviene. Inoltre mi complesso su tutto: erezione, durata del rapporto, vedo su internet le altre coppie quante volte a settimana fanno sesso e mi complesso perché mi chiedo " vuoi vedere che siete andati avanti 5 anni solo perché lo facevate una volta a settimana?Poi mi rispondo da solo e mi tranquillizzo, ma questi complessi ritornano, così come ritornano le immagini di questi uomini. Immagini che non mi fanno eccitare, ma mi disturbano solo. Vorrei chiedere: " è possibile uscire da questo stato o devo conviverci per il resto della mia vita? E' possibile rimuovere queste immagini dalla mia testa o ritorneranno sempre a farsi vive? E' possibile che io possa avere una vita felice e normale con la mia fidanzata o corro il rischio di non avere più erezioni e non poter fare più l'amore con lei? Può sembrare strano, ma io la amo!Non l'ho sempre amata, altrimenti non mi sarei innamorato di un'altra ragazza, ma ora sento di essere diverso. Sento di essere ritornato come le prime volte,anzi meglio. Tuttavia non sono tranquillo: non mi sento totalmente un uomo per quello che ho fatto, anche se lei mi reputa tale. Mi sento un uomo a metà e non mi sento meritevole del suo amore. Cosa sono stato? Cosa mi è successo?Cosa sono? Posso, attraverso la psicoterapia, far in modo che queste immagini non mi tormentino più o devo conviverci per il resto della mia vita? Sono l’unico caso a questo mondo al quale è successo? Come posso eliminare il senso di colpa? Come posso uscire definitivamente dalla visione di materiale pornografico? Posso vivere una vita felice o sono condannato a stare in questo stato ansioso, di colpa e di malessere per tutta la vita?
Può la psicoterapia aiutarmi e fino a che punto?

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Miglior risposta 15 LUG 2014

Gentile utente,
parto dall'ultima riga del Suo racconto: "Può la psicoterapia aiutarmi e fino a che punto?"
Sì, certo, e - vista la situazione piuttosto articolata - soprattutto se condotta da uno psicologo anche psicoterapeuta specializzato in sessuologia clinica.
Ne trova i nominativi sul sito della FISS (federazione italiana sessuologia scientifica, cliccando su Albo).
Ce la può fare

Dott. Carla Maria Brunialti Psicologo a Rovereto

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1 LUG 2017

Gentile utente,
dal suo lungo racconto, sono tante le possibili cause di questo suo problema, ma l'importante è non sottovalutare la sua voglia di risolverlo e di passare dal "perchè" al "come" fare per stare meglio. Le consiglio di affrontare un percorso con un collega psicologo, grazie al quale sbloccherà i sensi di colpa e le paure che la bloccano per stare meglio.
Le auguro buona giornata
Dott.ssa Ilaria Albano
Psicologo a Roma

Dr. Ilaria Albano Psicologo a Milano

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19 NOV 2015

Non sono riuscito a leggere tutto. Non sono un terapeuta ma mi hai ricordato due casi studiati da Freud. Concordo con il fatto che l'Io ombra Junghiano possa aiutarti a capire cosa vuoi dire a te stesso quando cerchi quell'uomo brizzolato.Tu da bambino lo scrivi che volevi essere in contatto con il tuo papà. Ogni bimbo vuole essere l'Oggetto della felicita' del proprio Dio: il papa'.Ti voglio bene e la parte femminile che ho ti cerca come Riferimento. Non ha una connotazione sessuale..poi va beh si può pervertire la cosa spostando su indumenti, rivolgere il piacere su se stessi (autoerotismo), ma nel tuo Caso qualcosa non è andata nel verso giusto nel superamento dell'Edipo.
Ti consiglio o un terapeuta della scuola di Assagioli o uno Jhunghiano che poi prende spunto da Freud sia chiaro.
In bocca a lupo.
La Psicoterapia può aiutare a superare l'Edipo ma occorre volontà, pazienza e una persona preparata e consapevole senza conflitti in corso. Cosa non sempre semplice da incrociare perché dietro uno Psicologo spesso si nasconde un paziente istruito.
Ciauu..

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22 SET 2014

Gentile signore,

a mio modo di vedere lei essenzialmente necessita di integrare le varie componenti della sua personalità e di giungere ad un'accettazione di sé stesso nella sua complessità. Non ci si può ridurre entro l'angusto spazio di sommarie definizioni come "etero" o "gay", perché dentro ogni individuo vi sono aspetti "maschili" e aspetti "femminili", che ci consentono di comprendere anche coloro che sono altro da noi. Non siamo prototipi di mascolinità o femminilità, in accordo o in contraddizione con il nostro sesso biologico, siamo soggettività dialettiche che devono mediare tra le proprie diverse istanze, trovando faticosamente il modo di armonizzarle e di pacificarsi con il proprio sé interiore e con il mondo esterno. Credo che le gioverebbe un approccio junghiano ai suoi problemi, anche tramite la lettura di testi di autori neojunghiani come James Hillman e Umberto Galimberti. In sintesi, invece di colpevolizzarsi, processarsi e martirizzarsi, cominci a "nutrire la sua anima" allargando i suoi orizzonti con letture che possono dischiuderle praterie di insospettate possibilità. Fra le altre cose potrebbe anche provare a coltivare la sua non indifferente vena narrativa. Ci pensi.
Cordialmente.

dr.ssa Emanuela Carosso,
psicologa - psicoterapeuta.

Dr.ssa Emanuela Carosso Psicologo a Torino

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2 SET 2014

Gentile utente,

deve aver fatto davvero uno sforzo incredibile per recuperare dalla memoria tutti i dettagli della sua vita sessuale da quando aveva 5 anni ad oggi, non è da tutti e la ringrazio per aver condiviso con noi i suoi pensieri che di sicuro potranno essere anche incoraggianti per altre persone che magari si sentono "le uniche che.." come si chiede lei.
Concordo con i miei colleghi sul fatto che una psicoterapia possa essere molto utile per dare un senso a tutto ciò e per poter compiere in futuro scelte che le facciamo sentire di poter essere quello che desidera!
Si dia una nuova possibilità!

Dott.ssa Marta Cogo

Dott.ssa Marta Cogo Psicologo a Padova

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21 AGO 2014

Gentile Utente,
certo che la psicoterapia può aiutarla, quello che conta è la sua motivazione ad affrontarla e mi sembra che ne abbia da vendere, a giudicare dalla complessa autoanalisi che ha effettuato in alcuni passaggi della sua domanda.
Non si perda d'animo, è giovane e può sicuramente affrontare al meglio la confusione che sta vivendo, rimettendo ordine sia dentro di sé che nella sua vita.
Le auguro il meglio,
Un caro saluto

Dr.ssa Martina Panerai, Psicologa, Sessuologa Psicologo a Velletri

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6 AGO 2014

Gentile utente, la psicoterapia, possibilmente con un collega specializzato in sessuologia, potrà aiutarla a dissipare dei dubbi e farla sentire meglio più padrone di se stesso e della sua sessualità.
Ma è necessario che lei faccia un consulto di persona, non è possibile raccontare tutto in questa sede e poter avere così una soluzione.
Spero che dato che è passato un mese abbia già fatto questo passo.
Dott.ssa Claudia Popolillo

Claudia Popolillo - Studio Logos Psicologo a Lodi

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4 AGO 2014

Gentile Utent
La sua storia complessa e piena di sofferenza penso abbia un grande bisogno di un percorso terapeutico in modo che possa ritrovare la sua "personalita'". Le suggerisco anche se ha voglia di prendere contatti con Gruppi che affrontano il problema della dipendenza da materiale pornografico e/o dipendenze da sesso; potrebbe essere un'esperienza utile, si sentirebbe meno solo e unico ... capirebbe che non e' l'unico ad avere certi disagi. Ha buone capacita' introspettive ce la fara'! Un grosso in bocca al lupo. Dott.ssa marone assunta

Dott.ssa Assunta Marone Psicologo a Pesaro

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16 LUG 2014

Salve,
leggendo il suo lungo racconto mi è sembrato di sentir raccontare due vite, parallele ma unite. paradossalmente e dolorosamente vissute e contenute nell'esperienza della stessa persona.
La sessualità e le fantasie sessuali sono per tutti noi la rappresentazione della qualità della nostra vita emotiva, nonché del tipo di confini che abbiamo nel tempo stabilito fra noi stessi e gli altri.
Queste poche parole sono per farla riflettere su quanto e come la questione sia complessa e meritevole di approfondimento in un setting terapeutico all'interno del quale lei potrà sicuramente trovare tante risposte, ma anche nuove domande da porsi.
Io le consiglio un percorso psicodinamico, se vuole mi rendo disponibile anche a indicarle un nome nella sua città, qualora lei non fosse di Roma..

Cordiali saluti

Anonimo-126894 Psicologo a Roma

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