Perché non riesco ad avere un rapporto con mia madre?

Inviata da Tina · 6 set 2023 Terapia familiare

Da quando ne ho memoria non ho mai avuto un buon rapporto con mia madre. L'ho sempre vista come una persona incline a cercare il conflitto, e quando in casa scaturiva un litigio (sia con me che con mio padre) partiva sempre da lei. Sono abituata a sentire insulti e sentire porte sbattere sia nel privato di casa mia che davanti a sconosciuti per strada o al bar. La situazione è peggiorata quando tre anni fa ho scoperto di una sua relazione con un altro uomo. Non ne ho mai fatto parola con mio padre perché non la ritenevo una mia responsabilità, ma sentivo che questa sua vita parallela stava cambiando in peggio il nostro rapporto, già precario. Ho iniziato a vederla sempre meno, a sentire la mancanza di molti momenti che prima condividevamo, e in poco tempo mi sono ritrovata a dovermi comportare da padrona di casa: sono diventata donna delle pulizie, lavoratrice, contabile e conciliatore di litigi che non mi riguardavano. Ho provato a chiederle di farmi vedere da uno psicologo perché ero in un costante stato di agitazione che mi impediva di vivere con tranquillità la mia vita di tutti i giorni, ma non mi ha mai presa sul serio, così mi sono affidata prima allo Spazio Giovani, e dopo aver compiuto diciannove anni a qualche seduta che sono riuscita a pagarmi con i miei stipendi. Mia madre è sempre stata aggressiva, nelle parole e nei gesti, ma negli ultimi anni è peggiorata, e più di una volta mi è capitato di dovermi intromettere in litigate tra i miei genitori dove lei cominciava ad alzare le mani. Quando, più volte, ho cercato di avere un confronto con lei, la sua unica reazione è sempre stata quella di cercare di convincermi che mi stessi inventando tutto (tradimenti, insulti, schiaffi) e così ho smesso di parlarle a cuore aperto e ho iniziato a registrare quello che faceva: video, foto, audio, così che se un giorno dovesse succedere qualcosa io abbia le prove che non sono pazza, che non mi sto inventando tutto. Lei dice che sono abituata troppo bene e che esistono genitori che fanno molto peggio che mandare a quel paese i figli, che dovrei ringraziare il fatto che lei alzi solo le mani quando ci sono dei momenti in cui vorrebbe fare molto peggio. L'ultimo nostro grande litigio è stato poco tempo fa: eravamo in vacanza e dopo l'ennesimo episodio di urla, porte sbattute e tentativi di negare la realtà della nostra vita famigliare, ho fatto le valigie e sono tronata a casa una settimana in anticipo, mentre mia madre continuava a ripetere che si sarebbe uccisa se me ne fossi andata. Adesso siamo tutti rientrati in casa da ormai cinque giorni, ma continuiamo a non parlarci. Tempo qualche settimana e dovrei partire per andare a fare la magistrale in un'altra città, ma ho paura di andarmene: sento il peso della responsabilità nel lasciare indietro mio fratello minore, di mio padre che ho visto piangere mentre mi pregava di non lasciarlo da solo con lei. So di essere ormai un'adulta e non più una bambina che ha bisogno di essere cresciuta dalla madre, ma non riesco a fare a meno di pensare a perché le cose debbano andare così. Perché devo pregare mia mare di comportarsi da madre? Perché preferisce proteggere la sicurezza della sua seconda vita e farmi credere di essere pazza piuttosto che ammettere di avere avuto delle mancanze nei miei confronti? Perché è in grado di alzare le mani e insultare con leggerezza per poi aspettarsi che le cose tornino semplicemente come prima senza il bisogno di chiedere scusa? Perché quando le dico che mi fa stare male la sua risposta è "io comunque ci sto male nel farti stare male" invece di chiedere scusa e cambiare atteggiamento? Devo rassegnarmi al fatto che non sono in grado di instaurare un rapporto sano con lei? Lei è veramente una persona cattiva o l'ho dipinta io così nella mia mente e sono arrivata al punto di non riuscire a vedere oltre? Vi ringrazio in anticipo a chiunque dovesse rispondere.

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Miglior risposta 10 SET 2023

Gentile Tina,
comprendo l'amarezza delle sue domande finali nella sua mail a cui non è facile dare risposte.
La relazione con sua madre, oltre ad essere per lei causa di turbamento, è di difficile soluzione anche per l'ovvio divario nella gestione del potere grazie al quale sua madre, pur di averla vinta, non ha difficoltà a ricorrere a minacce, negazioni e aggressività che evidentemente non sono nemmeno neutralizzate o ridimensionate dalla relazione parallela che ha in essere con un altro uomo.
In ogni caso, la sua priorità è pensare al suo benessere emotivo e alla sua autorealizzazione senza il peso di inopportuni sensi di colpa o quello di una dannosa inversione della relazione madre-figlia.
Per tali motivi, non esiti a fare la sua esperienza di studio a distanza di sicurezza e, se possibile, ad avvalersi di un sostegno psicologico per meglio prendersi cura di se stessa.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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10 SET 2023

Tina cara, mentre leggevo la sua storia ho sentito molta rabbia e senso di ribellione da parte mia. Lei non è il genitore dei suoi genitori e in quella casa sembrate tutti nel posto sbagliato. Mi dispiace per il suo fratellino e capisco che non possa portarlo con se mentre va a fare la magistrale, ma le auguro di cuore di uscire presto da quella casa per realizzare i suoi sogni, lasciando i suoi genitori a godersi la tempesta famigliare che si sono costruiti da soli.

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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8 SET 2023

Cara Tina,
la magistrale all' estero e una buona rete di sostegno credo siano ottimi ingredienti per guardare la situazione da più lontano quando gli altri ti sono troppo vicini. Per i sensi di colpa è utile parlarne con qualcuno di esperto, in alcune occasioni sanno invischiarsi a tal punto da macinare chilometri...non vuole essere una battuta ma uno spunto di riflessione. Pensi alla scelta più leggera da prendere per la sua serenità.
Abbia cura di lei.
Un caro saluto
Giorgia Zampieron

Dott.ssa Giorgia Ester Zampieron Psicologo a Cittadella

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8 SET 2023

Sembra che tu stia vivendo una situazione molto difficile e complessa all'interno della tua famiglia, e posso comprendere quanto possa essere travolgente e doloroso. È importante notare che non sono in grado di fare diagnosi o fornire una valutazione completa della tua situazione, ma posso darti alcune considerazioni generali che potrebbero aiutarti a navigare in questa situazione.

Sicurezza personale: La tua sicurezza e il tuo benessere sono la priorità numero uno. Se hai registrato comportamenti abusivi o minacce di autolesionismo da parte di tua madre, è essenziale prendere sul serio queste situazioni. Considera di contattare immediatamente le autorità locali o un servizio di emergenza se pensi che la situazione possa diventare pericolosa per te o per altri membri della famiglia.

Supporto psicologico: Continua a cercare supporto psicologico per te stesso. Uno psicologo può aiutarti a esplorare i tuoi sentimenti, a trovare strategie per affrontare la situazione e a sviluppare il tuo benessere emotivo.

Riflessione e comprensione: È normale avere molte domande e dubbi su tua madre e sulla tua relazione con lei. È importante ricordare che il comportamento delle persone può essere influenzato da una serie di fattori, tra cui esperienze passate, problemi mentali o emotivi e stress. Tuttavia, ciò non giustifica alcun abuso o comportamento dannoso. Può essere utile cercare di comprendere le ragioni dietro il suo comportamento, ma ciò non significa che tu debba accettare o giustificare l'abuso.

Confidare in qualcuno di fiducia: Parla con persone di fiducia nella tua vita, come amici stretti o altri membri della famiglia, per condividere i tuoi sentimenti e ottenere supporto. Non sei sola in questa situazione, e avere una rete di sostegno può essere fondamentale.

Pianificazione per il futuro: La tua decisione di andare a fare la magistrale in un'altra città è un passo importante nella tua vita. È comprensibile che possa essere spaventoso, ma potrebbe anche rappresentare un'opportunità per allontanarti da una situazione tossica e costruire una vita più sana e indipendente. Assicurati di avere un piano solido per il tuo futuro, compreso il supporto di amici e professionisti.

Infine, considera di consultare un avvocato o un consulente legale per discutere delle tue opzioni legali, se necessario, e per comprendere meglio come proteggere i tuoi interessi e il tuo benessere.

Ricorda che questa è una situazione complessa, e può richiedere tempo e sostegno per affrontarla. Non sei responsabile per il comportamento di tua madre, ma sei responsabile del tuo benessere e della tua felicità. Cerca il supporto di professionisti e persone di fiducia per aiutarti a navigare in questa difficile fase della tua vita.


Dott. Fabrizio Toti Psicologo a Todi

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7 SET 2023

Buongiorno Tina,
il suo testo è ricco di informazioni che corrispondono ad altreattanti spunti. Le consiglio vivamente un percorso di consulenza psicologica in cui affrontare i temi che ci porta.
Dott. Orsolini Stefano.

Dott. Stefano Orsolini Psicologo a Capannori

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7 SET 2023

Grazie per aver condiviso la sua storia con me. Mi dispiace molto per ciò che sta vivendo. La situazione che descrive è complessa e dolorosa, e le emozioni che prova sono assolutamente legittime.

Innanzitutto, è importante sottolineare che non è sua responsabilità "correggere" o "salvare" sua madre o la sua famiglia. Ognuno ha la responsabilità delle proprie azioni e delle proprie scelte. La sua priorità dovrebbe essere prendersi cura di se stessa e della sua salute mentale ed emotiva.

Le relazioni familiari possono essere complesse e, in alcuni casi, tossiche. A volte, le persone non sono in grado di riconoscere o ammettere i propri errori, e possono reagire con rabbia o negazione quando vengono affrontate. La manipolazione emotiva, come minacciare di farsi del male se qualcuno se ne va, è un comportamento molto preoccupante e non dovrebbe essere sottovalutato.

È comprensibile che si senta in colpa o preoccupata per suo padre e suo fratello, ma è importante ricordare che non può prendersi la responsabilità delle azioni o delle scelte di altre persone. Se si sente in pericolo o preoccupata per la sicurezza di qualcuno nella sua famiglia, potrebbe essere utile cercare aiuto esterno, come un consulente o un servizio di supporto per le vittime di violenza domestica.

Se decide di trasferirsi in un'altra città per la magistrale, potrebbe essere un'opportunità per prendersi una pausa dalla situazione e concentrarsi su se stessa. Potrebbe anche essere utile cercare supporto terapeutico per lavorare sulle sue emozioni e sulle sue esperienze.

In conclusione, non è sua responsabilità "correggere" la situazione o cambiare sua madre. La cosa più importante è prendersi cura di se stessa e cercare il supporto di cui ha bisogno. La ringrazio per aver condiviso e le auguro tutto il meglio nel suo percorso di guarigione e crescita.

Dr. Matteo Piccioni Psicologo a Torino

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7 SET 2023

Cara Tina,

non si senta in colpa perche' vuole finalmente cominciare a vivere la sua legittima vita. Finora posso percepire che e' sopravvissuta a stento tra le mura di casa sua, pervasa da un senso di disvalore, violenza psicologica e verbale e soprattutto incapacita' di comunicare proprio con la persona che l'ha messa al mondo.
Tuttavia, lei non puo' pensare di sostituire accanto a suo padre, il ruolo di sua madre, sentendosi in difetto se lascia suo padre in balia della donna che si e' scelto e che ha continuato a scegliere fino a oggi.
Si faccia il dono di uno spazio di ascolto e supporto della sua storia per poterla rielaborare e superare nei tempi e nelle modalita' piu' utili per se stessa.
Sono a sua completa disposizione per qualsiasi approfondimento, anche online.

Dott.ssa Francesca Orefice

Dott.ssa Francesca Orefice Psicologo a Bologna

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7 SET 2023

Buongiorno Tina, grazie per aver condivido con noi il suo problema.
Sento tanto malessere dalle sue parole e voglia di cambiamento.
Dobbiamo accettare che ci sono cose che noi non possiamo cambiare ma possiamo scegliere di migliorare il nostro benessere e vivere meglio con noi stessi.
Sicuramente sua madre ha del malessere in lei che proietta sugli altri con continui litigi e violenza fisica e questo comporta un grande malessere all’interno della sua famiglia; sarebbe opportuno che sua madre iniziasse un percorso psicologico perché è chiaro che in lei c’è qualcosa che ha bisogno di uscire e senza i messi opportuni questo si trasforma in violenza, in tutte le sue forme.
Ciò che consiglio a lei Tina, è quello di prendere in mano la sua vita e di abbandonare quel senso di colpa che l’accompagna.
Il mio consiglio è di iniziare un percorso psicologico che l’accompagnerà a lasciare andare i suoi sensi di colpa e ad accogliere solo le cose belle.
Rimango a sua disposizione, anche online.

Dott.ssa Angela Megale Psicologo a Reggio Calabria

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