Salve, sono mamma di un bambino di 3 anni ingestibile. Non ascolta nessuno, fa capricci di continuo. A scuola la maestra mi dice che si comporta nale. Non ascolta nemmeno lei. Io mi sento disperata. Datemi qualche consiglio voi. Le punizioni non funzionano. Anzi sembrano peggiorare la situazione.
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10 NOV 2014
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Gentile Francesca
faccio fatica a comprendere come possa un bimbo di tre anni essere "ingestibile" e faccio anche fatica a comprendere, per tale età, il concetto di "comportarsi male".
I bambini (anche in base al loro temperamento di nascita), possono essere più o meno nervosi, irruenti e vivaci, tuttavia hanno bisogni e risorse che l'adulto dovrà prima comprendere e poi gestire.
Può non essere facile e occorre molta calma e molta sicurezza.
Spesso il bambino riflette l'insicurezza degli adulti che gli stanno accanto e, istintivamente, ne corrisponde le aspettative.
Forse il bimbo è all'interno di un circolo vizioso di aspettative, e vi corrisponde.
Intendo dire che se gli adulti si aspettano che sia "ingestibile" lui lo diventa veramente.
Dovete recuperare sicurezza verso il bimbo e una visione più positiva, direi "oggettivamente" positiva.
Ascoltate maggiormente i suoi bisogni e attuate un contenimento affettuoso.
Cordiali saluti
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna
14 NOV 2014
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Cara Francesca,
visto che ha già provato a parlare, spiegare, punire i comportamenti del suo bambino, forse è opportuno soffermarsi ad osservare quello che fa, quando lo fa. Se è vero che i bambini esprimono il loro disagio con il comportamento è altrettanto vero che è difficile che a tre anni un bambino riesca a spiegare perchè fa così.
Cerchi di vedere se ci sono situazioni che lo "stimolano" a comportarsi così, momenti specifici della giornata. Per poter poi intervenire in modo specifico per ogni comportamento. Se dovesse poi persistere la difficoltà, forse dovrebbe rivolgersi ad un esperto della sua zona.
11 NOV 2014
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Buongiorno.I bambini davanti a un disagio,malessere si esprimono principalmente attraverso azioni e comportamenti,piuttosto che verbalmente.Ogni comportamento del bambino costituisce dunque un messaggio che noi adulti dobbiamo decodificare. Le punizioni sono importanti se adeguate all'età perché aiutano il bambino a capire la differenza tra quello che può fare e quello che non può fare.Risulta indispensabile che lei condivida con il suo compagno l'educazione del bambino e che dunque scegliate insieme punizioni adeguate all'età che entrambi dovete applicare in sintonia,in modo da non creare confusione nel bambino. Una consulenza familiare potrebbe essere utile per chiarire e approfondire dubbi e paure.
10 NOV 2014
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Salve Dottoressa, ha capito alla perfezione. Mi creda, non so più che fare. Passo tutto il mio tempo a parlare con lui per cercare di capire i motivi di questo suo comportamento. Io credo siano dispetti nei miei confronti, ma non capisco il motivo. È legatissimo a me direi in maniera morbosa. Spero di riuscire a trovare una soluzione. Grazie per l'attenzione
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10 NOV 2014
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La prima cosa che mi viene da chiederle è da quanto tempo suo figlio è diventato ingestibile, e secondo lei cosa vuole comunicare con la sua agitazione e protesta. Lui parla in questo modo ed è compito degli adulti, se lui non riesce a farlo, dare parole e significato a comportamenti ed azioni. Mi viene da pensare che forse tutto sia legato all'ingresso nella scuola materna, dal piccolo vissuto come evento traumatico e che stia dicendo che è spaventato, arrabbiato, impaurito a dover lasciare la casa? la mamma? altro? L'ingresso nella scuola primaria è un momento molto intenso e per il piccolo e per la famiglia in quanto è l'uscita ufficiale da casa e l'ingresso nel mondo pubblico. Ci sono regole, adulti, compagni, ritmi, spazi nuovi e diversi da quelli conosciuti e sperimentati fino ad adesso. Ci vuole tempo, pazienza e molto dialogo con lui, con suo marito e con le insegnanti. Il dialogo insegnanti e genitori è fondamentale perché sono coloro che creeranno un ambiente rassicurante e contenitivo. Se le difficoltà permangono le consiglio una consulenza genitoriale con professionista competente in tematiche proprie dell'infanzia. Cordiali saluti Dottssa Rosanna Tartarelli
10 NOV 2014
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Buongiorno Francesca,
è necessario cercare di comunicare con il bambino al fine di comprendere le motivazioni che lo portano a comportarsi in maniera non adeguata al contesto. Per fare questo si può utilizzare il gioco in modo da creare una situazione conosciuta per il bambino e funzionale rispetto all'età.
10 NOV 2014
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Francesca,
essere genitori è un ruolo difficile e complesso, bisogna sempre sperimentarsi e capire cosa si nasconda dietro un "capriccio" di un figlio. Se nel nostro ruolo non siamo solo ma ci facciamo aiutare dal papà del suo piccolo, forse la situazione diventa più gestibile. dovete essere un unica voce...capace di contenere e rassicurare le ansie e/o i capricci di vostro figlio. Le punizioni aiutano ma solo se a portato del bambino.
le consiglio un testo da leggere "I no che aiutano a crescere".
Se ha bisogno continuo ad essere a Sua disposizione
10 NOV 2014
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Buonasera Francesca
I disturbi comportamentali nella prima infanzia sono molto diffusi. Le scuole ne sono piene. Individuare il disturbo e trattarlo precocemente è fondamentale. A volte bastano pochissime sedute con il bambino e la sua famiglia per riuscire ad individuare cosa scatena il problema (quale messaggio il bambino vuole lanciare) ma soprattutto cosa lo mantiene vivo (i famosi rinforzi di cui sicuramente avrà sentito parlare). Cerchi un collega specializzato nel trattamento dei disturbi comportamentali e sicuramente le saprà anche fornire , in questa fase delicata, delle piccole dritte Che la potranno aiutare concretamente nella gestione del piccolo. Buona fortuna!
10 NOV 2014
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Salve Francesca,
nella tua domanda non viene descritto il contesto familiare che condividi con il tuo bambino, il suo rapporto col padre e con eventuali nonni/zii.
La ricerca dovrebbe basarsi tenendo conto di queste informazioni di fondamentale importanza.
Resto pertanto a tua disposizione in un successivo contatto.
Dott.ssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta
10 NOV 2014
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Gentile Francesca,
quasi sempre per risolvere i problemi di comportamento dei piccoli, lo psicologo ha bisogno della collaborazione dei genitori. E' consigliabile perciò che tutta la famiglia o almeno i genitori si rechino dallo psicologo psicoterapeuta che troverà i rimedi più adatti ai singoli casi. I bambini possono essere irrequieti per molti motivi, occorre perciò sapere qualcosa di più sulla storia di vita del bambino e sulla famiglia per orientare la diagnosi e adottare le strategie di trattamento più idonee.
Cordiali saluti
10 NOV 2014
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Gentile Francesca, capisco la difficoltà che vive nel gestire il suo bambino, riscontrata anche dalle maestre all'asilo. Forse varrebbe la pena che parlasse con uno psicologo infantile, in maniera approfondita, spiegando quali situazioni innescano questi comportamenti, e avere consigli utili per alleviare la sofferenza espressa con tali meccanismi da suo figlio (oltre che la fatica di voi genitori).
Saluti
Maria Rita Milesi
Psicologa Psicoterapeuta a Bergamo e a Milano
7 NOV 2014
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Buonasera Francesca, capisco la situazione. Mi sembra di capire che sua figlio non segua le regole che gli vengono date sia a casa sia a scuola, da lei come dalla maestra. Ho capito bene?Il mio parere è che a volte i bambini non hanno buone risorse, specie se cosi piccoli, per esprimere loro stessi, quindi i loro bisogni e stati d'animo. Quindi lo fanno attraverso il comportamento, che risulta "difficile" da gestire.
Una buona idea sarebbe allora cercare noi, che siamo più grandi e che siamo i suoi punti di riferimento, di ascoltarlo. Forse vuole dirci qualcosa.
Se posso esserle ancora di aiuto mi trova disponibile.
Dott.ssa Moglie L.