Ho pensieri ossessivi sulla morte: cosa fare?

Inviata da Miriam Zupo · 29 ott 2021 Disturbo ossessivo compulsivo

Salve a tutti, non è la prima volta che scrivo qui. In breve ho una vita "perfetta" ; famiglia, marito, lavoro, amici, salute...in poche parole tutto.
Purtroppo da un pò di giorni, diciamo una settimana non riesco più a stare bene, sto malissimo e sono felice solo a momenti quando non compare nella mia mente il pensiero della morte. Ho iniziato a pensare che la mia vita sta scivolando via; ho appena compiuto 30 anni quindi non così tanti, ma penso che indietro non posso più tornare. Mi sembra che le giornate volano via e un giorno morirò. Razionalmente l'ho sempre saputo e razionalmente so che devo vivere bene per tutto quello che ho, che avrò ancora tanti anni davanti e che la morte non è qualcosa che posso evitare, ma sto male. Ogni cosa che vedo o che faccio so che un giorno non ci sarà più e la mia paura più grande è il non sapere cosa ne sarà di noi umani. Sono triste anche perchè affliggo mio marito con questa ossessione che mi ama tanto e odio me stessa per questi pensieri. Cosa devo fare!? Non voglio andare in cura e prendere farmaci perchè io voglio vivere bene la mia vita e voglio solo ritornare a essere una ragazza felice come sempre.

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Miglior risposta 1 NOV 2021

Buongiorno Miriam,

dal momento che racconta di pensieri “nati” da una settimana, sarebbe importante comprendere cosa è accaduto per aver innescato gli stessi. Allo stesso tempo, è probabile che questi pensieri che impegnano così tanto la sua mente, in realtà ci siano sempre stati. È possibile che un evento più o meno recente abbia di fatto “attivato”, “scatenato” o “risvegliato” qualcosa che era già in lei. In effetti, scrive di aver “appena compiuto 30 anni”; ovvero un’età che non è certo indifferente perché rappresenta un passaggio, una transizione, l’ingresso in un nuovo tempo e la conclusione di un altro. Forse quest’evento l’ha messa in qualche modo dinanzi ad un bilancio della sua vita. Alle cose realizzate e a quelle incompiute. Racconta che tutto va bene, tutto è perfetto. Lei stessa riconosce che deve “vivere bene per tutto quello che ha”. Ma forse, deve cominciare anche a pensare a “ciò che non ha”. Forse, dietro tutta questa perfezione, deve cominciare a visualizzare anche le cose che le mancano. Le cose che vorrebbe vedere realizzate. Cominciare a pensare a lei Miriam, al suo desiderio; perché quando è il desiderio a prendere il comando della nostra vita, la morte non diviene più quella forza che schiaccia la nostra esistenza, ma si trasforma in spinta creativa che rende la vita degna: nonostante ci sia “lei”; soprattutto perché c’è “lei”.

I miei auguri.

Dott. Simone Evangelista

Dott. Simone Evangelista Psicologo a Milano

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3 NOV 2021

Cara Miriam,
da questa descrizione traspare quanto questo pensiero di morte possa angosciarla.
Lei accenna al concetto di vita "perfetta", ma perfetta in base a quale ideale? La perfezione non esiste, è una costruzione sociale al pari di un'ideologia, mentre la felicità è un concetto estremamente soggettivo e ciò che può esser perfetto per la società può non esserlo per lei. Inoltre questo senso di insoddisfazione verso la vita attuale sarebbe da ascoltare, spesso l'inconscio è il nostro miglior terapeuta, portatore di ciò che il corpo e la mente desiderano o temono.
Inoltre anche l'idea di poter tener sotto controllo la felicità è illusoria poiché quest'ultima è fatta di ogni singolo atto che ha un tempo predefinito entro il quale si raggiunge la soddisfazione per poi passare ad un successivo desiderio che motivi l'agire. Pertanto il suo desiderio di esser felice è meraviglioso e bisognerebbe esaudirlo ponendosi però come domanda se effettivamente lei stia agendo per la sua soddisfazione personale.
Parrebbe che lei si sia trovata a 30 anni a vivere un importante e fondamentale momento di crisi dove tuttavia quest'ultima rappresenta il cambiamento e l'evoluzione di una persona che desidera forse rivoluzionare la propria norma di piacere.
Il suo desiderio cosi forte di essere una ragazza felice mi colpisce molto e mi porta a domandarmi per quale motivazione per lei accettare un aiuto ed un supporto psicologico non sia riconducibile all'idea di felicità che forse immagina. Potrebbe anzi essere il punto iniziale per prendersi cura di se stessa senza la necessità di assumere farmaci ma con l'obiettivo di stabilire quell'amore verso di sé che dice di sentire da parte del mondo esterno ma che forse non sente verso se stessa.
Resto disponibile per ulteriori chiarimenti, anche online.
Cordiali saluti
Giancarlo Gramaglia

Gramaglia Dr. Giancarlo Psicologo a Torino

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1 NOV 2021

Gentile Miriam, comprendo la sua afflizione nell’ avere questi pensieri e nel sentirsi così “diversa” dalla ragazza felice che descrive. Però le vorrei suggerire che i pensieri di morte sono qualcosa che fa parte della vita e forse capire perché proprio in questo momento lei li abbia così forti ed entranti può essere un buon punto di partenza per alleviarli.

Dott.ssa Federica Niro Psicologo a Firenze

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1 NOV 2021

Cara Miriam,

Mi dispiace per la sofferenza emotiva che traspare in ciò che riporti.
Ti consiglierei di indagare cosa sta succedendo adesso nella tua vita, conoscere la tua storia di vita potrebbe aiutarti a capire e gestire al meglio questa situazione.
Resto disponibile anche online se vorrai cercare di parlarne in uno spazio di ascolto e supporto per capire sotto la paura della morte se c'è qualche bisogno o paura presente che si nasconde dietro questo timore.
Cordiali saluti.

Dott.ssa Margherita Romeo

Dott.ssa Margherita Romeo Psicologo a Roma

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31 OTT 2021

Cara Miriam,

comprendo che il pensiero di morte le causi una forte angoscia e la destabilizzi. Per riuscire ad avere un aiuto efficace, sarebbe utile capire cosa sia successo nella sua vita in questo ultimo periodo. Anche se da come scrive sente di avere “una vita perfetta” forse c’è la necessità di capire cosa c’è che non và.
Le consiglio di approfondire con un professionista che la possa aiutare a tal proposito sono disponibile anche per colloqui online.

Un caro saluto
Dott.ssa Ester Ponzin

Dott.ssa Ester Ponzin Psicologo a Padova

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30 OTT 2021

Cara Miriam,
Come prima cosa vorrei invitarti a non giudicarti per quello che stai vivendo: avere una vita "perfetta" non implica che non si possa stare male per qualcosa. Il pensiero della morte può essere molto angosciante e lasciare una profonda tristezza, ma concedersi uno spazio per parlarne e per capire da cosa nasca la paura che ne deriva può esserti sicuramente d'aiuto. Se vuoi, possiamo provare ad affrontare l'argomento per capire anche come non lasciare che ti travolga.
Vorrei anche rassicurarti riguardo all'inizio di un percorso di cura: non è obbligatorio integrare dei farmaci per poter tornare a vivere serenamente la tua vita.
Spero di esserti stata utile.
Un caro saluto,
dott.ssa Claudia Faedo

Dott.ssa Claudia Faedo Psicologo a Firenze

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30 OTT 2021

Cara Miriam,
per ritornare ad essere una ragazza felice come prima, sarebbe opportuno comprendere perché il pensiero della morte la ossessiona così tanto, perché proprio ora, alla soglia dei trent’anni, e da dove deriva quest’angoscia, per arrivare all’accettazione che la morte esiste, come esiste la vita. Il “segreto” per non aver paura della morte è proprio onorare la vita.

Per comprendere tutto ciò è importante approfondire queste questioni con un psicoterapia individuale.

Mi auguro di esserle stata d’aiuto.

Un caro saluto
Dott.ssa Valentina Rea

Dott.ssa Valentina Rea Psicologo a Pomigliano d'Arco

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30 OTT 2021

Buongiorno Miriam,
Un percorso di supporto psicologico che ti aiuti a stare nel presente e godere appieno di ciò che hai può restituirti la serenità che ora non riesci a vivere.
Ci sono alcune tecniche concrete che possono diventare parte integrante del tuo stile di vita.
Resto a disposizione e ti auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi

Dott.ssa Oriana Parisi Psicologo a Bari

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30 OTT 2021

Buongiorno. Il cambiamento personale è un processo lungo e complicato. Purtroppo non ci sono scorciatoie percorribili e i consigli che uno psicologo potrebbe dare in una chat lasciano il tempo che trovano: non esiste la “bacchetta magica”. Per inquadrare l’eventuale problematica di un individuo serve invece una consulenza approfondita (almeno 4 sedute). A seguire, se nella consulenza si evidenzia un problema significativo, per trattarlo e cercare di risolverlo è necessaria una vera e propria psicoterapia o una psicoanalisi.
È quindi illusorio credere che si possano ottenere risultati scrivendo in una chat: serve solo a perdere tempo e di solito significa che non si è pronti a mettersi in discussione. Se lei è una persona veramente motivata a capirsi e a ricercare un cambiamento personale profondo e duraturo, l’unico consiglio veramente sensato che posso darle è quello di fissare un appuntamento con un professionista serio e preparato. Per quel che mi riguarda, le do la mia disponibilità (anche online).

Dott. Massimiliano Castelvedere Psicologo a Brescia

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30 OTT 2021

Cara Miriam,

sarebbe necessario approfondire quale evento è accaduto, da una settimana a questa parte, per portarla a pensare che la vita le sta scivolando via.
Unitamente a questo, sarebbe utile rafforzare ulteriormente la consapevolezza delle preziose risorse che già possiede, ovvero una famiglia, un marito, il lavoro, la salute e le sue amicizie.
A questo proposito sono a sua completa disposizione, anche online.

Dott.ssa Francesca Orefice.

Dott.ssa Francesca Orefice Psicologo a Bologna

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