Odio per me stesso, emozioni represse, Consigli per le relazioni sentimentali?

Inviata da Natsu · 14 giu 2023 Autorealizzazione e orientamento personale

Buongiorno, mi chiamo Ryu (è il soprannome che mi ha affidato una persona a me cara che non c'è più).
Recentemente sto provando a fare il punto della situazione mea mia vita.
Lavoro e sono soddisfatto.
Le mie relazioni anche, le tratto con cura e quando c'è qualche problema faccio il possibile per mantenere il mio gruppo unito.
Sto coltivando la mia passione per il piano.
Eppure continuo ad odiarmi, continuo a sentire il rumore del fallimento. All'esterno le persone mi descrivono come una persona intraprendente, eppure mi sento sempre in difetto. A volte mi capita di litigare, non perché io sia arrabbiato o perché qualcuno mi fa un torto, ma perché mi sembra di essere in costante lotta contro il mondo, contro le persone. Inoltre ho avuto delle relazioni che mi hanno portato a non aprirmi più sentimentalmente, praticamente quando una ragazza mi rivolge la parola o la vedo mi viene da scappare via perché ho paura di certe ferite e ho paura di vivere in funzione di qualcuno. Mi è capitato spesso di mettermi completamente da parte per rendere felice qualcuno ma non ha fatto altro che portarmi dolore
Cosa posso fare per migliorare? Per vedere il mondo in una chiave positiva?
E per le relazioni sentimentali?

Grazie mille e buona serata!

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Miglior risposta 17 GIU 2023

Buongiorno Ryu,
La ringrazio per aver scelto di condividere parte della sua storia che sembra causarle disagio, malessere e confusione, non permettendole di essere davvero soddisfatto dei traguardi che ha raggiunto e che si impegna per continuare a raggiungere.
Le relazioni che viviamo lasciano sempre qualcosa dentro di noi, positivo o negativo che sia, e forse sono proprio questi strascichi che la portano a sentir di dover portare avanti questa lotta contro il mondo con le conseguenze che ne derivano: annullarsi per la felicità altrui può condurre a non vedere più se stessi e quando questi sforzi non vengono adeguatamente ricompensati é facile che si arrivi all'eccesso opposto, scegliendo di chiudersi per paura di andare incontro ad una nuova delusione e ad un nuovo dolore difficile da sopportare e gestire.

La terapia individuale potrebbe aiutarla, offrendole uno spazio personale e protetto che le permetta di esprimere le sue emozioni per riuscire a comprendere da cosa esse derivano attraverso l'approfondimento della sua storia personale, familiare e relazionale, permettendole di trovare l'equilibrio necessario ad andare incontro alle esigenze altrui, senza però dimenticare di coltivare i propri bisogni.
Spero di esserle stata utile e rimango disponibile per ulteriori approfondimenti, anche online.
Un saluto,
Dott.ssa Paola Cutrupi

Dott.ssa Paola Cutrupi Psicologo a Reggio Calabria

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19 GIU 2023

Ryu,
in primo luogo mi sentirei di dirti che quell'ondeggiamento fra il desiderio di stare con qualcuno e fuggire da qualcuno, una dimensione che di certo la fa soffrire, è, in realtà più comune di quello che può forse immaginare.
Perché?
Proprio perché l'evitamento delle relazioni, il più delle volte, è una risposta di difesa per coloro che le relazioni le hanno volute eccome, tanto, tantissimo, al punto, come descrive lei, di annullarsi per esse, in esse.
E come può intuire, la posizione più equilibrata non è né quella del non dare del tutto, né quella del darsi del tutto.
Il giusto mezzo affettivo è il target che lei può e deve raggiungere, e nel momento in cui troverà un suo equilibrio fra gli estremi (anche se non sarà mai, come per tutti noi, una media numericamente perfetta) vedrà che i suoi sentimenti di paura, odio e disagio si affievoliranno, se non spariranno del tutto.
Come si fa tutto questo?
Be', dire che lei debba fare un percorso psicologico sembra un'ovvietà, scritto qui, in questo contesto.
Allora diciamo che io farei capo ad una sua grande arte, quella del pianoforte, dal quale lei può trarre con facilità gli insegnamenti di costanza, passione, applicazione, metodo, armonia, tempo.
Se venisse da lei un bambino dicendo che vuole imparare a suonare il piano, cosa gli direbbe?
Bene, questa è la chiave.
Le stesse cose che direbbe a quel bambino, le dica a lei stesso ogni volta che sente la disarmonia del fallimento.

Un grande in bocca al lupo
dott. Alessandro Pedrazzi

dott. Alessandro Pedrazzi Psicologo a Settimo Milanese

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18 GIU 2023

Gentile Ryu,
dal poco che scrive si intuisce che ha un cattivo rapporto con se stesso causato essenzialmente da un basso livello di autostima determinato probabilmente anche da delusioni sentimentali per mancanza di reciprocità con timore di possibile nuova sofferenza che la spinge nelle relazioni a preferire l'evitamento.
Pertanto è per lei consigliabile un percorso di psicoterapia in cui approfondire la storia dei suoi eventi di vita e la qualità delle sue relazioni intrafamiliari ed extrafamiliari al fine di valorizzare le parti positive e funzionali di sè migliorando il suo livello di autostima e il suo tono dell'umore.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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16 GIU 2023

Buongiorno Ryu, non sempre le cose che si ottengono esteriormente riescono a colmare il vuoto che si ha internamente. Ha posto tante belle e soprattutto grandi domande, è fondamentale farlo. Quello che posso consigliarle è di intraprendere un percorso psicologico alla ricerca di tali risposte. Rimango a disposizione se vuole,

Dott.ssa Erica Farolfi Psicologo a Forlì

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15 GIU 2023

Buongiorno Ryu, quando una persona si vede in difetto e sull'orlo del fallimento deve fare di tutto per ripristinare quell'equilibrio interno che si è rovinato facendosi aiutare a guardarsi dentro e riuscire a dialogare con le proprie parti interne. Le servirebbe un percorso in modo che possa apprendere le strategie per poterlo fare e che poi potrà applicare autonomamente quando necessario nella vita. Tante volte la soluzione è a portata di mano ma non la vediamo ma se qualcuno ce la fa notare allora ci accorgiamo che serviva davvero poco per vederla. Se avesse voglia di approfondire mi contatti senza problemi.
Un saluto.
Dott.ssa Brusadelli Marina

Dott.ssa Marina Brusadelli Psicologo a Cisano Bergamasco

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15 GIU 2023

Buongiorno Ryu,

Comprendo che stia attraversando un periodo di difficoltà. Nonostante i successi esteriori, sembra che internamente stia affrontando sentimenti di insoddisfazione e insicurezza. Questi sentimenti possono essere molto impegnativi da gestire, ma è fondamentale ricordare che non è solo e che esistono molte risorse a disposizione per aiutarla.

Per migliorare la sua autostima, potrebbe trovare utile adottare alcune tecniche di auto-aiuto. Un primo passo può essere praticare l'autocompassione. Questo significa trattarsi con gentilezza e comprensione quando incontra difficoltà o si sente insoddisfatto. Ricordi che tutti commettono errori e che nessuno è perfetto.

Un altro aspetto importante è concentrarsi sui suoi punti di forza. Ogni persona ha talenti e abilità uniche. Riconoscere e apprezzare i suoi punti di forza può aiutarla a sentirsi più sicura di sé.

Infine, impostare obiettivi realistici può essere molto utile. Avere obiettivi chiari e raggiungibili può aiutarla a sentirsi più sicura di sé e a migliorare la sua autostima. Ricordi che ogni piccolo passo avanti è un successo.

Inoltre, potrebbe essere utile cercare il supporto di un professionista della salute mentale, come uno psicologo o un consulente. Questi professionisti possono fornire strumenti e tecniche per aiutarla a gestire i sentimenti di insicurezza e a costruire una maggiore autostima.

Con tutto il mio supporto
Piccioni Matteo

Dr. Matteo Piccioni Psicologo a Torino

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15 GIU 2023

Ciao Ryu
Il miglior consiglio è quello di guardare e migliorare la relazione che hai con te stesso. Spesso siamo portati ad essere dei giudici severissimi verso noi stessi, questo si riflette nel modo in cui interagiamo e utilizziamo una lente negativa anche per guardare il mondo esterno.
Bisogna imparare ad essere gentili verso se stessi.

Un percorso di Mindfulness ti potrebbe aiutare a accettare te stesso e il mondo per quello che sono e mettere da parte quella lente nera che mostra solo il negativo

Giorgia Sapienza Psicologo a Monza

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15 GIU 2023

Buon pomeriggio Ryu,

in realtà non ci sono consigli da dare in questi casi. Solitamente la percezione e l'idea che ci costruiamo di noi stessi viene da lontano, per cui è necessario prendere consapevolezza di dove e come ha avuto origine e lavorarci per cambiarla e prendere contatto con il proprio valore, con il valore della propria esistenza, al di là di tutto, di fallimenti, di difficoltà, limiti e quant'altro.

E naturalmente non basta parlarne, attraverso un lavoro sulle emozioni e sulle sensazioni si arriva gradualmente a sentire il proprio valore, a riconoscere le proprie risorse interne e ad amarsi e prendersi cura di sé. Una volta raggiunto tutto questo, potrà essere pronto per relazioni interpersonali autentiche a soddisfacenti, perché non avrà più bisogno né di iperadattarsi a quello che gli altri vogliono e richiedono, né di scontrarsi e ribellarsi.

A mio parere questo è un processo che richiede di intraprendere un percorso di psicoterapia.

Spero di esserle stata utile.

Un saluto.

Dott.ssa Claudia Cioffi


Dott.ssa Claudia Cioffi Psicologo a Ancona

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15 GIU 2023

Caro Ryu,
dalla tua narrazione pare che tu non riesca ad accettarti, anzi provi dei sentimenti di odio verso te stesso. Inoltre ti accade di litigare senza un valido motvo. In questo breve post non è possibile darti una risposta chiara e definitiva . E' necessaria un'anamnesi attraverso un colloquio clinico e eventuale somministrazione di test e questionari.
Molto probabilmente, ipotizzo che tu abbia un copione di vita reativo a delle Ingiunzioni ( messaggi verbali ricevuti in età infantile dalle figure di accudimento).
Per la decontaminazione del copione di vita è necessario un percorso di psicoterapia con un analista transazionale.
Un caro saluto
Dr.ssa Anna Capriati

Dott.ssa Anna Capriati Psicologo a Trieste

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15 GIU 2023

Ciao Ryu! Considerando il tuo nickname completo, azzardo una provenienza da Toradora! Ho azzeccato?

Parlando del tuo consulto, mi dispiace leggere che provi queste emozioni negative verso te stesso. Ci prodighiamo tanto nelle relazioni con gli altri, nel trattarli bene e amarli ma alla fine trascuriamo sempre la persona più importante, quella che c'è da primo giorno e ci sarà fino all'ultimo: noi stessi.
Ovviamente sarebbe utile poter indagare da dove nasca questo tuo "odio" e questa tua sensazione di fallimento, avrei bisogno di conoscerti meglio e ascoltare la tua storia.

Però la chiavo di volta è quella di perdonarti. Datti più spazio per esprimerti, per conoscerti, per apprezzarti nelle tue unicità, nei tuoi difetti e nelle tue fragilità, stringi amicizia con te stesso e fai squadra. Il resto verrà a seguire come una cascata.
Facile a dirsi eh? Lo so, a volte è frustrante sapere quale sarebbe la soluzione ma non capire come arrivarci.
Purtroppo questo spazio è limitato e non ci permette di conoscerti a pieno, per questo i "consigli" sono molto generali.
Se la tua voglia di dare una svolta alla situazione è forte, potresti pensare di iniziare un percorso individuale per imparare a convivere serenamente con te stesso e darti una seconda possibilità. Secondo me scoprirai che ti piaci e arrivarci ad apprezzarti! Gli altri lo fanno, dovresti darti la possibilità di fare lo stesso!

Se vuoi, mi trovi anche online! Spero di averti dato qualche spunto di riflessione.

P.s. Ryu significa dragone vero? Ricordo bene? :)

Un saluto!
Dott.ssa Valeria Carbone - Psicologa, Consulente sessuale, Counselor professionista (Torino e online)

Dott.ssa Valeria Carbone Psicologo a Torino

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15 GIU 2023

Ciao Ryu. Mi sembra che stai affrontando molte difficoltà interiori nonostante il tuo successo esteriore. Ciò che descrivi suona come una sorta di "sindrome dell'impostore" o una lotta con l'autostima. A volte, nonostante i successi e l'apprezzamento esterno, la nostra autopercezione può essere molto dura e critica. La paura di aprirti sentimentalmente sembra essere una reazione alla ferita emotiva causata dalle relazioni passate. È importante capire che è normale e umano provare dolore e paura in seguito a esperienze negative, ma non dovrebbe impedirti di vivere pienamente la tua vita. Un passo verso la soluzione potrebbe essere riconoscere i tuoi sentimenti, accettarli come parte di te, ma anche capire che non definiscono chi sei o il tuo valore. Non sei solo i tuoi fallimenti o le tue paure. Sei anche le tue vittorie, i tuoi successi, le tue relazioni, la tua passione per il piano. Per quanto riguarda le relazioni sentimentali, la chiave è ricordare che non devi metterti completamente da parte per rendere felice qualcun altro. Una relazione sana comporta reciprocità e rispetto per i bisogni e i desideri di entrambi i partner. Infine, una terapia individuale può essere molto utile per affrontare questi problemi. Uno psicologo può aiutarti a esplorare i tuoi sentimenti più a fondo, a capire da dove derivano questi sentimenti negativi verso te stesso e a sviluppare strategie per affrontare le tue paure e migliorare la tua autostima. Ricorda, non c'è nulla di sbagliato nel cercare aiuto. È un atto di coraggio e un passo importante verso il benessere.
Buona fortuna, Ryu. Sei sulla strada giusta chiedendo aiuto e cercando di capire meglio te stesso.

Dott.ssa Nicoleta Senni Pop-Span Psicologo a Asti

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