Soffro di disturbo ossessivo compulsivo?

Inviata da Roberta · 9 gen 2013 Disturbo ossessivo compulsivo

Salve, ho 19 anni. La mia storia è un po' lunga, cercherò di farla breve. Ho sempre sofferto di ansia, quando ero più piccola mi veniva senza motivo e soprattutto quando mi annoiavo. Fino ai 16 anni mi sentivo molto triste, sola, e avevo bisogno di affetto (non avevo mai avuto esperienze con ragazzi, quindi autostima a terra perché pensavo di essere brutta e di non piacere a nessuno).
Due anni e mezzo fa ho conosciuto un ragazzo (con cui sto ancora insieme), all'inizio non lo notavo, poi conoscendolo mi è piaciuto, perché era intelligente e acculturato, ma non provavo attrazione fisica, quindi da subito ho iniziato a farmi dubbi. In realtà mi sentivo cotta di lui, non mangiavo, non dormivo, stavo bene solo quando lo vedevo, ma non provavo le classiche emozioni per così dire "adolescenziali", batticuore, farfalle allo stomaco e così via. Però io volevo lui e solo lui, quindi mi ci sono messa, ma dopo un mese mi è scoppiata ansia fortissima, nausea, depressione perché pensavo che non mi piaceva abbastanza perché non provavo attrazione fisica e quindi dovevo lasciarlo perché per me era solo un amico. Solo che lui era perfetto per me e lo adoravo, quindi pensare di lasciarlo mi faceva malissimo e non lo sopportavo. Mi mettevo continuamente alla prova per capire cosa provavo, se mi emozionavo, ma avevo così tanta ansia che mi sembrava di non provare nulla, vedevo altri ragazzi per strada e mi sembrava di potermi innamorare di tutti tranne che del mio ragazzo, quando non ci vedevamo mi chiedevo se mi mancava e mi sembrava di no, mi chiedevo se ero gelosa e mi sembrava di no, poi l'ansia passava da sola e mi sentivo benissimo e provavo anche belle sensazioni stando con lui, non batticuore, ma qualcosa di più profondo che non ho mai saputo descrivere... quando litigavamo stavo malissimo, mi sembrava di impazzire e dicevo "vedi che lo ami, che stupida" poi quando facevamo pace mi dicevo "anche con gli amici si sta male, magari è solo un amico" poi cercavo disperatamente rassicurazioni su internet, per sapere se potevo amarlo anche senza aver provato quelle emozioni classiche all'inizio della storia, torturavo i miei amici chiedendo se secondo loro lo amavo o no, il tutto con una bella dose d'ansia... Poi un giorno ho scoperto l'esistenza del doc da relazione, mi ci sono ritrovata e ho iniziato a seguire i consigli che davano su un forum. In questo forum parlavano anche di altri tipi di doc, come quello omosex. Un giorno mi sono chiesta se magari ero lesbica, magari era per questo che non ero attratta dal mio lui, ho avuto un attacco di panico e da allora ho pensato che forse ero lesbica, ero letteralmente terrorizzata, stavo malissimo, non riuscivo ad alzarmi dal letto, avevo paura di essere repressa. Nel frattempo non avevo più dubbi sul mio ragazzo, perché ormai pensavo solo se ero lesbica o no, anzi, in quel periodo ho iniziato a sentire che lo amavo davvero. Ne ho parlato con i miei, sono andata in psicoterapia. La dottoressa non mi ha mai detto se soffro di questo disturbo, ha solo detto che avevo pensieri ossessivi compulsivi. Ho continuato a frequentare il forum di psicologia e dopo anno di mix tra forum e terapia sono riuscita a superare la paura di essere lesbica, e ho smesso la terapia. Da quel momento ho saltato da un ossessione all'altra (paura di essere innamorata di un mio amico, paura di non amare il mio ragazzo, paura di essere lesbica, paura di essere innamorata di un altro amico, in un circolo vizioso praticamente).
Negli ultimi mesi stavo molto meglio, avevo sempre ansia e le solite ossessioni ma riuscivo a non dargli peso.
Adesso sono ricaduta in crisi, col doc da relazione (per questo ho descritto con più dettagli la parte dell'ansia per la relazione piuttosto che l'ansia di essere lesbica, anche perché non l'ho più pensato). Il fatto di non aver provato attrazione fisica all'inizio mi manda nel panico, io sento di amarlo, tantissimo, ma ho paura che non sia amore veramente e che sia tutta un'illusione, che mi sto convincendo che è amore ma in realtà non lo è, perché un vero amore nasce se all'inizio c'è anche attrazione fisica. Adesso lui mi attrae molto, ma non è la stessa attrazione che si prova agli inizi di una storia, o almeno penso... il fatto di non aver avuto altre esperienze mi limita molto nel capire questo. Ho paura di star sbagliando tutto, ma quando penso di lasciarlo vado nel panico, sto malissimo, piango disperata perché sento di amarlo, cado in depressione...
Per farvi capire, stamattina avevo un esame e invece di concentrarmi sul compito pensavo "e se non lo amo?!"
Ho scritto più di quanto desiderassi, ma volevo descrivere bene come mi sento. In definitiva, voglio sapere se soffro di doc o meno. In realtà, mi rendo conto da sola di avere sicuramente qualche problema... è che la convinzione "bisogna provare certe emozioni all'inizio di una storia per poi amare qualcuno successivamente" mi appare come un must, e questo mi fa uscire di testa.
Andrei da uno psicologo, ma sto studiando fuori sede, per andare alla asl ci vuole l'impegnativa del medico, ma il mio medico non sta qui, e non ho soldi per lo psicologo privato.
Grazie per l'attenzione, spero mi rispondiate!

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Miglior risposta 17 APR 2013

vorrei sapere come è andata a finire! anch'io ho il tuo stesso problema da mesi ormai

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2 NOV 2015

Gentile Roberta,
in realtà la psicoterapeuta che ti ha seguito per un certo periodo, restituendoti che hai pensieri ossessivo-compulsivi ti ha fatto implicitamente anche la diagnosi di DOC che mi sembra corretta.
Tuttavia applicare una corretta etichetta diagnostica non esaurisce la questione perchè quello che più conta è applicare la terapia più adatta per venirne fuori.
Non credo che il tuo problema sia se ami o non ami il tuo ragazzo perchè è chiaro che lo ami; il problema vero è nel tuo dubbio sistematico su tutto, a partire da te stessa e dai tuoi sentimenti.
Ansia e bassa autostima che ti appartengono da sempre e di cui sei consapevole sono all'origine del tuo disturbo ed è su di esse che bisogna agire.
Avevi fatto bene ad iniziare una psicoterapia ed hai fatto male ad interromperla, evidentemente, in modo prematuro per cui, a mio avviso, dovresti ricontattare la collega e riprendere il trattamento.
In alternativa puoi recarti all'ASL della città dove studi e chiedere informazioni riguardo alla tua assistenza sanitaria perchè credo che la prescrizione del tuo medico curante sia valida anche nella città ove studi, per poter riprendere la psicoterapia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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14 OTT 2015

Cara Roberta, la precisione con la quale analizzi il tuo vissuto, e l'abbondanza dei particolari, nonché il contenuto stesso del tuo scritto, dove esprimi la necessità di porti sempre nuove domande, che ti "invadono", non permettendoti di concentrarti sul resto, mi orientano verso una conferma di una personalità di tipo ossessivo- compulsivo. In questi casi la tua grande risorsa, cioè la capacità razionalizzatrice e di analisi, diventa anche il tuo limite, quando in ballo non ci sono gli studi, ma problemi esistenziali, che andrebbero risolti attraverso la consapevolezza delle tue emozioni, e non con il ragionamento. Il ragionamento, in questi casi non serve, anzi è fuorviante, quando l'oggetto sono i sentimenti. Perciò, piuttosto che combattere le tue ossessioni, devi semplicemente imparare ad ascoltare le tue emozioni. Questo puoi cominciare a farlo da sola, o in gruppo, attraverso pratiche di meditazione e/ o di training autogeno. Molto indicato anche lo sport, la corsa, la danza, insomma tutto ciò che possa mettere in stand by la mente ed aiutarti a farti rilassare. Non credo che, al momento, sia necessario il ricorso ad uno psicoterapeuta, con il quale ci sarebbe il rischio di dare nuovamente forza alle parole ed ai concetti. Se possibile iscriviti, invece, ad un corso di training autogeno, oppure inserisciti in un gruppo di meditazione guidata, questi ultimi sono gratuiti e contribuiscono alla connessione con la parte profonda di te stessa, la sola in grado di darti tutte le risposte, con un effetto liberatorio. E, considerata la tua tendenza a razionalizzare, ti consiglio di curare molto l'aspetto emozionale, e di farne uno stile di vita. Ti sentirai subito "alleggerita" e più creativa. Auguri e fammi sapere come è andata!
Dott.ssa Emilia Rosati

Rosati Dott.ssa Emilia Psicologo a Napoli

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20 OTT 2014

soffro dei tuoi stessi problemi da più o meno 4 mesi. la cosa che mi ha aiutato a superarli in gran parte è che per una persona che ha la mente offuscata dall'ansia la cosa importante non è quello che pensa di sentire ma quello che fa!

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15 LUG 2013

Carissima... Ti abbraccerei. Sei tenera e sincera. Non farti portare via i tuoi pregi da qualche terapia. La terapia implica una malattia, un inizio e una fine, di un percorso che puó anche essere dissestato. Talvolta inutile. Vivi con la gioia della vita le tue domande, che sono PIÙ IMPORTANTI delle risposte. Condividile con il tuo compagno, e non dimenticare che nessun termine creato da uomini puó definire la tua infinita bellezza. Continua a camminare, ma batti tu il tuo tempo.
Un bacio... A te che sei sicuramente una bellissima persona.

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14 GEN 2013

Gentile Roberta,

dal testo che ha scritto si evince tutta la sua sofferenza e la voglia di avere risposte certe. Un percorso terapeutico potrebbe sicuramente aiutarla. Provi a trovare le risorse necessarie per iniziarlo sia da un punto di vista motivazionale che organizzativo, compreso l'aspetto economico.

Cordiali saluti

Dott. Domenico Navarra

Dott. Domenico Navarra Psicologo a Bari

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10 GEN 2013

Buongiorno gentile Signorina,
perchè non fronteggiare questo momento di grande turbamento con gli strumenti e le elaborazoni avute durante il percorso di psicoterapia affrontato in passato? Ripercorra con calma le indicazioni ricevute dal suo terapeuta, ripensi a come fu capace di superare allora i momenti di forte ansia, vedrà che piano piano tutto il giovamento che ricavò dalla terapia riemergerà rendendola più sicura. Eventualmente contatti il servizio psicologico degli studenti nella sua università.
Cordialmente

Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Psicologo a Roma

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10 GEN 2013

Cara Roberta,
dal suo lungo scritto emerge tutta la sua sofferenza dovuta anche ad una serie di dubbi che la mettono in difficoltà sia rispetto all'immagine di sé sia a livello di relazione; in considerazione anche del percorso psicoterapeutico da lei affrontato in passato, le suggerisco di riprendere contatto con la sua terapeuta perchè la situazione attuale che sta vivendo merita di essere accompagnata e risolta con un aiuto professionale. Capita spesso di interrompere una terapia per diversi motivi, magari anche legittimamente pensando di essere arrivati ad un buon traguardo, ma se la sofferenza e il disagio si ripresentano è importante non aspettare e riprendere la terapia. Indipendentemente dalla diagnosi, il suo disagio è molto forte e l'unica soluzione adeguata è quella di una terapia. Un cordiale saluto, dott.ssa Lucia Mantovani, Milano

Dott.ssa Lucia Mantovani Psicologo a Milano

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10 GEN 2013

Cara Roberta,
mi sembra che per lei sia molto importante avere delle risposte chiare e precise rispetto a molte questioni: se ama o no il suo ragazzo, se è lesbica, se è un DOC. L'ansia con la quale vive questi dubbi non le consente di vivere serenamente e pienamente quello che le accade, finendo per coprire tutte le altre emozioni e le sensazioni fisiche che normalmente si provano in una storia d'amore.
Io al suo posto inizierei a chiedermi cosa le determina tutta questa ansia, forse la paura di essere sbagliata o inadeguata? Di non fare le scelte giuste?
Se non risolve la questione a fondo le sue preoccupazioni si sposteranno di volta in volta su diversi temi importanti della sua vita. Per questo le consiglio vivamente di affrontare il problema, possibilmente con una terapia cognitivo-comportamentale.
Saluti carissimi

Dott.ssa Guglielmucci Simona Psicologo a Roma

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10 GEN 2013

Carissima Roberta, intanto calmati e stai serena, poi cerca di farti spedire tramite posta dai tuoi genitori l'impegnativa che ti permetterà di iniziare una terapia psicologica, poiché ne hai bisogno per superare questo caos che hai in testa.
Auguri.

Dott.ssa Angela Virone Psicologo a Agrigento

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10 GEN 2013

Aggiungo un'altra cosa...
La mia paura è che tutta questa storia del doc sia una mia "copertura" per non ammettere che non sono innamorata, e che me lo sono fatta venire io quando ho sofferto di doc omosex.

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