Profondo senso di inadeguatezza, smarrimento e perdita di speranza nel futuro.
Buonasera, parto dal presupposto che non sono mai andato da uno/una psicologo/a, perché non avendo molti soldi a disposizione non ne ho la possibilità. Da dove iniziare? Sono un ragazzo di 23 anni e credo di "soffrire" la vita da almeno 10 anni, se non di più. Prima le mie preoccupazioni erano solo in ambito famigliare, avendo due genitori che litigavano tutti i giorni... Dopo un paio di anni finalmente il divorzio, la situazione sembrava essere leggermente migliorata, poi iniziai ad andare male a scuola (tanto che venni bocciato alle scuole medie, fortunatamente fu la prima ed ultima volta). In seguito arrivò l'estrema tristezza e solitudine derivante dal non essere in grado di trovare una fidanzata, quando tutti i miei coetanei si erano già dati da fare, poi cercai di reprimere le mie emozioni e arrivai a un punto dove non riuscivo più neanche a riconoscere me stesso... Nel 2021 invece la prima esperienza lavorativa, finalmente mi sentivo utile, portavo i soldi a casa e potevo dare un contributo a mia madre che non guadagnava molto.. Questo periodo è durato poco più di un anno, dopodiché mi sono ritrovato nuovamente senza lavoro verso la fine dell'anno. Probabilmente la perdita del lavoro e l'insieme di emozioni represse mi hanno portato a iniziare a fare dei pensieri molto brutti (non sono sicuro ma credo di avere "pensieri suicidi passivi"), ovvero spesso mi ritrovavo e mi ritrovo tutt'ora a pensare a come potrei morire accidentalmente, o per cause naturali, e alle possibili reazioni dei miei parenti, la cosa più comune che mi capita di pensare è che mi piacerebbe morire nel sonno, senza neanche accorgermene. Difatti il 31 Dicembre ho decisamente abusato di bevande alcoliche senza alcun freno e il giorno successivo mi sono ritrovato in pronto soccorso, probabilmente devo aver pensato che non mi importava più nulla.... E dopo quell'evento mi sono sentito ancora peggio perché ho rischiato il coma etilico e i miei genitori erano a pezzi, io tengo molto a loro e non vorrei andarmene, ma di recente questi pensieri si prendono sempre più spazio nella mia testa, qualche mese fa ho perso anche un parente molto caro e credo che quello sia stato il culmine, ho comunque cercato di rimanere attivo e ho continuato a cercare un lavoro, poiché mia madre non riesce più a sostenere i costi dell'affitto di casa da sola, ma tutti i colloqui che ho affrontato sembrava fossero andati bene, invece molti non mi hanno fatto sapere, altri mi hanno detto dopo qualche giorno che non mi avevano selezionato, e tutti questi fallimenti mi stanno togliendo un pezzetto di speranza e di voglia di vivere. E ormai col fatto che sono in una condizione nella quale ho bisogno di soldi e non riesco a trovare un lavoro, mi sto concentrando sempre di più sul fatto che anche nel caso io dovessi trovarmi un lavoro stabile, dovrei continuare lavorare per il resto della mia vita e morire comunque povero, combattere per arrivare a fine mese per chissà quanti anni quando potrebbe finire tutto in anticipo. Non so cosa fare, non trovo nulla di stimolante ormai, sono perfino riuscito a trovare una ragazza ma ormai neanche la soddisfazione di non essere più "solo" in ambito sentimentale riesce a darmi niente, non ho interessi, non ho prospettive per il futuro e ogni giorno che passa penso a quanto questo mondo sia ingiusto per tante altre persone, molte delle quali probabilmente sono anche in situazioni più scomode della mia, però ogni giorno sento questo peso che cresce sempre di più e ho paura che un giorno io possa compiere il passo finale senza più tornare indietro, al momento fortunatamente ho ancora troppa paura per farlo, e non voglio che i miei parenti soffrano ancora.. però non voglio più essere un peso per loro. Chiedo scusa per il messaggio forse troppo corposo e rimango in attesa di risposte e/o consigli.