Mi trovo in una situazione imbarazzante per me stessa. Premetto che sono iscritta alla facoltà di giurisprudenza da ben 5 anni e fino all'anno scorso andavo abbastanza bene, sostenevo esami con grinta e voti alti. Poi all'improvviso ho iniziato ad avere problemi nel studiare, mi accorgevo che qualsiasi materia era un "peso" e studiavo a casa dei miei genitori. Allora decisi di trasferirmi fuori l, magari in un ambiente più stimolante, ma niente in 1 anno ho sostenuto solo 1 esame. Mi sento troppo male, angosciata perché ho perso tutta la voglia che mettevo. Non so più cosa fare, non voglio deludere la mia famiglia che ha investito anche tantissimi soldi, però capisco che ho un problema dato che ogni volta per studiare qualcosa è un trauma. Se rifletto sulla mia vita mi sento una nullità completa perché così ho sprecato ben 5 anni della mia vita, molti credono in me come il mio ragazzo, la mia famiglia in primis, ma io non ce la faccio. Sono arrivata al punto di inventare esami che non ho mai sostenuto. Mi sento uno schifo perché non è nella mia indole mentire soprattutto ai miei genitori che confidano in me, che ripeto so i tanti sacrifici che affrontano e me ne vergogno. Come posso fare? Se rifletto sulla mia vita senza università vedo il vuoto, mi sento inutile. Ringrazio gentilmente della risposta.
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9 GIU 2016
· Questa risposta è stata utile per 23 persone
Cara Carlotta, hai l'idea che studiare e laurearsi ti renda amabile da parte dei tuoi genitori.
Probabile che questo sia scaturito da frasi, o atteggiamenti dei tuoi che sottindendevano che se non ti laureavi per loro era una delusione, o che comunque saresti stata meno amabile.
E tu, per essere amata ed accettata, ti sei messa di buona lena a fare una cosa che non ti andava gran che.
I problemi escono fuori intorno ai 20 anni, in quanto la mente si rende conto di essere stata vittima di un sottile ricatto: "se non ti laurei ci deludi, sei meno amabile".
Ricordati una cosa importante: se una persona resta delusa, ciò significa solo che LE SUE ASPETTATIVE ERANO SBAGLIATE. Punto. Conclusione: conseguenza di tutto questo è che ora sei in uno stato depressivo, in cui è normale che non riesci a concentrarti, a ricordare, ed avere voglia di studiare.
Questo, a sua volta, alimenta la depressione
L'ultima cosa da fare è continuare l'università: interrompi gli studi, congela gli esami così non paghi le tasse, e cercati un lavoretto.
Ps. I miei genitori volevano a tutti i costi che andassi al'università. Mi iscrissi per non deluderli e non riuscì a studiare niente, cadendo in depressione. Mi sono messa a lavorare, 10 anni dopo mi sono iscritta PER MIA LIBERA SCELTA all'università, sono arrivata a fare sino a 9 esami all'anno (vecchio ordinamento, non erano esamini da 2 libri), e poi specializzarmi.
Permettimi quindi di dire che so di che parlo.
13 GIU 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Carlotta,
Sia sincera con se stessa e riuscirà ad esserlo anche con quelle persone che credono in lei. Quanto crede nel suo futuro come avvocato? Oppure, quanto è disposta ad assumersi le responsabilità dopo la fine dell'università, dato che in questo periodo sono gli altri a badare a lei? Sono domande un po forti ma necessitano una risposta che lei deve dare a se stessa, facendo chiarezza in questo la decisione futura su che cosa fare verrà da se, in bocca al lupo,
8 GIU 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Carlotta,
hai descritto in modo chiaro quello che sta accadendo oggi nella tua vita. Prima di tirare i remi in barca sulla tua vita universitaria, ti inviterei a riflettere sul fatto che tu stessa dici di essere sempre riuscita a sostenere esami con profitto fino allo scorso anno. Mi piacerebbe che tu riflettessi su cosa è cambiato a livello "ambientale" rispetto allo scorso anno e su che cosa ha determinato questo cambiamento. Diciamo che oggi vediamo gli effetti ma a ritroso bisognerebbe indagare le cause. Una psicoterapia potrebbe aiutarti a fare chiarezza in te stessa.
Salut
i Dott.ssa R.Pranzo
7 GIU 2016
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Gentile Carlotta,
comprendo l'amarezza e il senso di frustrazione. La vita universitaria è impegnativa e dura e le battute di arresto sono una realtà sperimentata da molti studenti. Lei, però, non deve considerare gli anni e gli esami sostenuti come del tempo che ha perso inutilmente ma come una strada che ha perrcorso con profitto. Forse, ora, è giunta l'ora di un cambiamento. Potrebbe diventare studentessa lavoratrice. Nulla sarebbe sprecato, il tempo impiegato e i sacrifici della famiglia non sarebbero buttati. Ma il rendersi autonoma (o quasi) toglierebbe i suoi condivisibili sensi di colpa. Potrebbe così portare comunque a termine gli studi e saper di non aver gettato nulla alle ortiche. Il sapere di aver meno tempo durante il giorno per lo studio la renderebbe quasi sicuramente più organizzata e psicologicamnete più concentrata per sfruttare al massimo le ore che ha, senza perdersi. Vedrà che otterrà dei buonissimi risultati e avrà la soddisfazione di fare tutto, senza pesare sulla famiglia. La sua autostima ne trarrà giovamento. Non si arrenda!
Cordiali saluti
Dott.ssa Sabrina Fontolan
6 GIU 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Carlotta,
le informazioni che mi fornisce non sono esaurienti ed è difficile darle una risposta che sia esaustiva. Un periodo di stanchezza, di crisi, negli anni universitari è piuttosto frequente ma mi sembra che dietro al suo problema c'è ben altro.
Probabilmente proprio il senso di dover essere all'altezza delle aspettative dei suoi genitori le ha fatto perdere la reale motivazione allo studio e la costringe a "inventare" esami non sostenuti. E' ancora in tempo per non "buttare" gli ultimi cinque anni, si rivolga con fiducia ad uno psicologo che saprà aiutarla a ritrovare la motivazione perduta, a recuperare quella "grinta" che ora sente di aver perso.
Si riprenda la sua vita, non indugi in questo malessere.
Resto a sua disposizione per qualunque chiarimento.
Cordialmente
Dott.ssa Ivana Gallo