Buongiorno, mio marito è affetto da un grande disagio psicofisico causa mobbing sul lavoro da parte di alcuni colleghi. Ha ansia e attacchi di panico prima di andare a lavoro, quando torna a casa è stressato e distrutto psicologicamente, dice che i suoi colleghi non fanno altro che degradarlo e offenderlo per qualsiasi sciocchezza dica o faccia sul luogo di lavoro. Vi chiedo per favore di aiutarmi a trovare una soluzione per mio marito, perché la situazione sta diventando veramente insostenibile.
grazie
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6 MAG 2016
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Gentile Samantha,
si ritiene che il mobbing sia un fenomeno e un sistema co-costruito da uno o più mobber e dalla vittima per cui occorre insegnare nuovi atteggiamenti e comportamenti a quest'ultima per ottenere modifiche al sistema innescando cambiamenti emotivi, cognitivi e relazionali.
Pertanto, lei dovrebbe incoraggiare suo marito ad intraprendere un percorso di psicoterapia per ottenere i seguenti risultati :
- recupero dell'autostima
- strutturazione di nuove relazioni o miglioramento di quelle attuali
- comprensione delle proprie modalità di reazione al mobbing (isolamento, sensi di colpa e di vergogna, sintomi psico-fisici, desiderio di vendetta)
- apprendimento di nuove strategie di gestione del conflitto.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
17 MAG 2016
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Samantha
recandosi da uno psicoterapeuta sua marito potrebbe apprendere modi adatti a gestire persone moleste e mobbizzanti.
Come per il bullismo infatti, l'azione disturbante è altamente correlata con un atteggiamento di passività agito inconsapevolmente dal soggetto che viene ad alimentare il circuito vizioso del problema.
Quindi la via c'è ed è quella di intraprendere un percorso di psicoterapia.
Abbiamo gli studi pieni di queste problematiche...forse in calo perché sta calando il lavoro.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicolga Psicoterapeuta
8 MAG 2016
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Gentile Samantha,
concordo con i colleghi che il mobbing è un fenomeno co-costruito dal mobber e dalla vittima.
Credo che un supporto di un professionista possa essere utile per analizzare l’esperienza di mobbing e comprendere come si origina l’ansia da prevaricazione.
E' importante che il mobbizzato comprenda la dinamica relazionale nella quale è inserito e si riapproprii del controllo della situazione in maniera diversa. La maggior parte delle relazioni sono tali perchè mantenute attive da entrambe le parti che giocano ruoli rigidi. La soluzione spesso sta nel disinnescare questo meccanismo.
cordiali saluti
Dott.ssa Monica Salvadore
7 MAG 2016
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Buongiorno Samantha,
Purtroppo il mobbing sul lavoro è uno scenario frequente quanto spiacevole. Cio' che sarebbe molto utile a suo marito è, innanzitutto, trovare un ambiente accogliente facendo ritorno a casa, che lo aiuti a recuperare la sua autostima. Insieme al supporto famigliare, è molto utile intraprendere un percorso di supporto psicologico che lo renda in grado di capire quali sono le dinamiche che scaturiscono i comportamenti provocatori dei colleghi, che gli fornisca gli strumenti necessari a modificare tali dinamiche e a renderlo nuovamente capace di costruire rapporti costruttivi e basati sulla stima reciproca.
Per qualsiasi ulteriore informazione, siamo a disposizione.
Dott.ssa Cinzia Correale
Associazione MinD - Mettersi in Discussione
Roma
6 MAG 2016
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Buongiorno Samantha, partendo dal fatto che suo marito sta utilizzando le strategie sintomatiche (ansia, attacchi di panico, etc.) che più conosce, da sempre, che gli hanno permesso di "sopravvivere emotivamente", credo che sia il caso di proporgli una psicoterapia (o, quantomeno, un sostegno psicologico). Innanzitutto, per comprendere e delimitare il contesto relazionale all'interno del quale suo marito si sente di dover sintomare per poter andare avanti. Poi, nel tempo, per capire la sua coerenza di significato emotiva che non gli permette di avere una buona qualità di vita, soprattutto in alcuni contesti (capire quali, quando capitano, quali riverberii emotivi causano, come vengono gestiti, etc.). Il mobbing (se si trattasse di questo) è una strategia relazionale utilizzata (come per tutte le relazioni) per raggiungere degli obiettivi. Ma, come in tutte le relazioni, c'è chi vuole mandare un messaggio (emittente) e il destinatario (ricevente). Cosa mette di proprio, suo marito, dentro questo tipo di relazione (è impossibile che non metta niente, anche "solo" a livello inconsapevole), come e perché. Queste, dunque, sono tutte riflessioni da esplorare in un contesto adatto, personale e protetto come quello di una relazione clinica.
Buona fortuna,
dott. Massimo Bedetti
Psicologo-Psicoterapeuta
Costruttivista-Postrazionalista Roma