Mio figlio risponde male ad alcune maestre

Inviata da Mario · 14 mag 2015 Psicologia infantile

Salve sono il papà di un bambino di 5 anni e mezzo frequentante l'ultimo anno di asilo.
Mio figlio fin da appena nato è sempre stato molto vivace, a volte molto "esuberante", a volte molto pacato. Con il fratello di 3 anni spesso sono in perfetta sintonia e spesso si attaccano per stupidaggini, arrivando anche alle mani.. odio e amore.
Passa la gran parte della giornata con la madre in quanto (purtroppo) torno tardi da lavoro.

Ultimamente mi capita di essere "richiamato" dalle maestre per l'atteggiamento che ha con alcune di loro. Capita che non le ascolta, che risponda male e anche con violenza. Dal punta di vista scolastico è molto bravo, si impegna come deve fare un lavoro.

C'è stato un periodo che abbiamo privilegiato le punizioni classiche, in un altro qualche ceffone è scappato, ora sto provando a fargli capire che è una cosa scorretta e mi dimostro molto dispiaciuto.
Lui teme soprattutto il fatto che io venga a saperlo e si mostra molto dispiaciuto, chiedendomi spesso prima di andare a letto se sono ancora arrabbiato....Mi rassicura che non lo farà più, ma in realtà capita nuovamente....
Stessa situazione capita dai nonni. Li sembra non riuscire a comportarsi in modo educato, sfuggendo a tutte le regole, non ascolta e risponde male. Se viene ripreso ammette che non si fa così ma poi...

Vorrei capire come poterlo aiutare.

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Miglior risposta 15 MAG 2015

Gentile Mario
la sua lettera mi ha fatto molto effetto sembrandomi che lei parlasse di un universitario invece che di un bambino di 5 anni e mezzo!
Dalla sua descrizione il piccolo mi sembra essere perfettamente sano e come tale mi sembra comportarsi.
Mi scusi la domanda: ma in che tipo di asilo sitrova il bambino?
Addirittura le maestre "richiamano" i genitori perché un piccolo risponde loro male?
Capirei che vogliano informarla ma "richiamare" addirittura.
Stando così le cose, personalmente, queste maestre non mi sembrano molto simpatiche, quindi simpatizzo col piccolo.
Sebbene l'educazione e le regole siano elementi importanti e che vanno appresi in giovane età tutto quanto descritto mi appare eccessivo comprese le punizioni al bambino.
Cosa pensate di ottenere?
Forse il piccolo ha bisogno di maggiori attenzioni e "semplicemente" ha trovato un modo per attirare l'attenzione su di sè.
Queste risposte eccessive degli adulti però rischiano di peggiorare le cose e, infatti, vediamo che non ci sono i risultati sperati!
Auguri
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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20 MAG 2015

Buongiorno sig.Mario, innanzitutto vorrei tranquillizzarla dicendole che a questa età è frequente che i bambini non sappiano come gestire emozioni e sensazioni, soprattutto se sono bambini agitati, in ogni caso è importante capire se questa modalità di comportarsi è legata ad un periodo circoscritto e capire se c'è stato un evento o una serie di eventi che potrebbero aver creato un disagio.Forse come dice lei in questo periodo è poco presente ed è molto importante per un bambino l'identificazione con la figura paterna che funge anche da modello.È comunque importante considerare l'intero nucleo familiare per capire se suo figlio sta vivendo un disagio e capire come voi genitori state intervenendo.Prima di dare troppe punizioni, cercate di parlare e ascoltare il vostro bambino, aiutatelo a dare un'etichetta, un nome alle emozioni che sta vivendo e fategli capire che lo capite.
Buona giornata.
Dott.ssa Greta Carlotti

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19 MAG 2015

Gentile Mario,
penso che oltre al rispetto delle regole, che può essere astratto, un bambino vada educato anche alla "compassione", cioè a capire ed avvertire il danno che può fare agli altri e in questo modo venga educato al rispetto degli altri tramite un'esigenza che dovrebbe sorgere come spontanea e non imposta dall'esterno.
In ogni caso, come regola generale, per i problemi dei bambini occorrono dei colloqui con tutta la famiglia, in particolare con i genitori che sono i principali collaboratori dello psicologo.
La terapia strategica breve consiglia in genere strategie abbastanza facili da adottare e nondimeno efficaci. cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologo a Roma

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15 MAG 2015

Gentile Mario,
intanto vorrei rassicurarla del fatto che il comportamento del suo bambino non è un caso isolato, anzi è piuttosto comune. Durante questa fase della sua vita si trova a dover contrastare una pulsionalità molto forte e a comprendere come non soddisfare nell'immediato tutti i suoi bisogni o non soddisfarli proprio, a sperimentare il limite, a rispettare le regole, a essere autonomo. In questo processo di costruzione della sua identità, la figura paterna è molto importante poichè consente al bambino di separarsi da una relazione simbiotica con la madre e scegliere il papà come modello con il quale identificarsi. Mi permetto di segnalarle che si è concentrato solo sui comportamenti del bambino e poco anche su quelli della madre che trascorre con lui la maggior parte del tempo. Vorrei indicarle inoltre, che anche piccoli squilibri dell'ambiente familiare vengano percepiti dai bambini che tentano di segnalare il disagio che provano con i mezzi che hanno a disposizione. E' importante quindi avere con loro una comunicazione aperta e sincera, non preoccuparsi eccessivamente per piccoli mutamenti di comportamento, ma neppure sottovalutarli. L'osservazione di più contesti di vita e la relazione del bambino con l'altro aiuta a contestualizzare il "disagio"e a circoscriverlo a una o più persone. Purtroppo, per poter farsi una idea complessiva della sua situazione sono necessarie maggiori informazioni. Non esiti a contattarci per ulteriori chiarimenti.
Un saluto

Dott.ssa Angela Niro Psicologo a Foggia

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15 MAG 2015

Innanzitutto in questi casi non si interviene con nessun metodo coercitivo e spero che questo non sia stato acconsentito dalle educatrici in crisi. Si tratta piuttosto di fare intervenire la equipe psicopedagogica in sevizio nelle scuole per una adeguata osservazione del fenomeno, soprattutto per scoprire il motivo che induce il bambino a determinate reazioni con alcune e non tutte le presenze che operano nella scuola . Per avviare una indagine così importante e delicata dovrebbe essere informato e richiamato il/la capo di Istituto per la gestione burocratica di prassi. Se questo non bastasse, vi suggerisco di chiedere immediatamente una consulenza presso un Consultorio della vostra zona. Non è il caso di perdere tempo con inadeguati tentativi ed errori, questo è il mio parere!
Dott.ssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta

Dott.ssa Carla Panno Psicologo a Milano

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14 MAG 2015

Gentile Mario
I comportamenti messi in atto da suo figlio sono abbastanza tipici, considerando che magari sta attraversando una fase delicata che è' quella dell'ultimo anno di asilo, momento di transizione rispetto all'ingresso nella scuola.
Sarebbe interessante sapere se gli atteggiamenti di dispiacere che il piccolo manifesta dopo aver commesso qualche marachella ( il che ci dice che comunque ha compreso la regola sebbene magari non l'abbia interiorizzata) li manifesta solo con lei papà o anche con la mamma.
Anche una certa rivalità fraterna è abbastanza tipica in quanto tra fratelli ci si contende spesso l'oggetto d'amore ossia i genitori.
Ritengo che lei faccia bene nel riprendere il bambino quando sbaglia , gli ripeta che ciò che non va bene è il comportamento in se' ma che l'amore verso di lui rimane immutato anche nell'errore.
I genitori si trovano continuamente a gestire la necessità di essere autorevoli e direttivi all'interno di una relazione caratterizzata da amore, calore e flessibilità. È' complicato ma mi sembra che lei ci stia lavorando con impegno. Mi permetto di aggiungere di ricercare sempre la collaborazione nella linea educativa scelta della mamma, cosicché non ci siano per i bambini messaggi contraddittori.
Saluti.
Dott.ssa Ivana Oggero, psicologa , Torino.

Dott.ssa Ivana Oggero Psicologo a Torino

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14 MAG 2015

Carissimo Mario
Suo figlio manifesta comportamenti tipici della sua età.Le fasi evolutive che attraversa suo figlio comportano anche la capacità di far fronte a sempre nuove richieste di crescita e riadattamento continuo per raggiungere sempre nuove autonomie.
E'importante che lui senta che nonostante questi suoi atteggiamenti lui gli è vicino,lo sostiene , lo accoglie e non finisce mai di volergli bene come all'altro figlio,del quale dice che si sente in perfetta sintonia.Se suo figlio sentirà questo anche dopo questi episodi di ordinaria aggressività , crescerà e maturerà nel migliore dei modi. Auguri Dott.ssa Milena Angeli Padova

Dott.ssa Milena Angeli Psicologo a Padova

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