Fidanzato ma con un dubbio: sono gay?

Inviata da Andrea2310 · 20 apr 2020 Orientamento sessuale

Fin da quando sono piccolo mi sono innamorato solo ed esclusivamente delle donne, non guardavo nemmeno gli uomini. Sono tutt’ora fidanzato da 2 anni e ho rapporti con lei ( poche volte a causa della distanza ) ma tutti piacevoli a pieno. Tuttavia sono fortemente attratto dal pene, dico pene perchè quando mi masturbo pensando di eseguire ad esempio una fellazio non penso minimamente al “proprietario” del pene ma solo all’atto in se. Quando ho cercato di capire quale fosse il mio orientamento sessuale ho cercato su Internet e a causa di un annuncio nel quale veniva esplicitamente negata l’esistenza della bisessualità mi sono fatto prendere dal panico. Ho iniziato a perdere interesse verso le donne autoconvincendomi che fossi diventato gay, quando prima di questo le mie erano solo fantasie ma non le avrei mai praticat appunto perchè non mi piaceva l’uomo in se ma solo il pene. Addirittura quando controllo se ho delle erezioni verso foto di donne nude per magia adesso non ne ho piu. Per quanto riguarda la “realtà”, quindi se dovessi trovarmi con una donna nuda davanti agli occhi l’erezione ci sarebbe ma per quanto riguarda l’uomo non è mai successo. La mia domanda è: è possibile che la mia sia solo una fantasia? O solo adesso sto scoprendo la mia parte omosessuale? Perche prima di queste domande essendo me stesso ho sempre avuto rapporti solo ed esclusivamente con donne non sentendo la necessità di farlo con un uomo.

Un dettaglio, quando mi provo a masturbare sui pensieri che prima facevo riguardanti il pene svanisce tutto, non c’è “piacere” ma l’erezione c’è sempre e comunque, infatti sposto i miei pensieri verso delle donne e quando arrivo a venire “mi piace” molto di piu quando i miei pensieri sono indirizzati alle donne.

Ciò che mi fa credere che sia caduto nel doc omosessuale è che ho continuamente pensieri riguardanti la mia sessualità vera e scene omosessuali pur sapendo che non mi piacerebbe intrattenere un rapporto con un uomo.

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Miglior risposta 23 APR 2020

Buongiorno Andrea, da quanto scrive sembra che in nessuna delle tre dimensioni componenti dell'orientamento sessuale (identità, comportamento, attrazione) Lei contempli persone del Suo stesso genere. Quando dice di "essere attratto dal pene", non fa un esempio coerente con tale affermazione. Non c'è nulla che dal punto di vista esperienziale (della carne) faccia pensare a una sessualità non eterosessuale. Ovvero, come Lei stesso peraltro ben coglie, tutto si svolge sul piano riflessivo (cioè cognitivo), che è il motivo per cui Lei non riesce a uscire dal circolo vizioso con una risposta definitiva: sta cercando di rispondere a qualcosa di esperienziale, che sentirebbe nella carne viva, "ragionandoci su". Il risultato è che ogni pensiero ne apre un altro, ogni dubbio viene fomentato da "quel dettaglio di quella volta che..." aprendo un loop infinito. Questo è ciò che avviene a livello fenomenologico, al di là dell'etichetta che vuole usare. Innanzitutto, un minimo di psicoeducazione è da farsi: la bisessualità esiste eccome, e il fatto che Lei nella Sua vita possa (o potrà) provare attrazione sessuale per un uomo non la qualifica come omosessuale se Lei non si identifica come tale (sa quanti uomini e donne hanno fantasie sessuali che contemplano rapporti con persone de loro stesso genere? È una cosa piuttosto naturale e di per sè non implica nulla). Tuttavia Le "rassicurazioni" (benché evidentemente nessun orientamento è migliore o più valido di un altro...) che riceverà potrebbero sganciarLa come no (il dubbio potrebbe rimanere). In questo caso il consiglio, se questi pensieri sono ripetitivi e fastidiosi, è un percorso psicoterapeutico volto ad entrare in contatto con la parte più esperienziale della sessualità (anche nel l'auto erotismo Lei arriva a concentrarsi su ogni aspetto "riflessivo"...), anche tramite esercizi di focalizzazione, e della vita stessa (è possibile che questa modalità di essere nel mondo non caratterizzi solo la Sua sessualità). In bocca al lupo. DMP

Dott. Daniel Michael Portolani Psicologo a Brescia

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23 APR 2020

Caro Andrea2310,
intanto ti chiedo perché è così importante per te casellare il tuo orientamento sessuale. Credo che categorizzare ciò che ci fa piacere facendo rientrare il tutto in un'unica scatola non faccia bene a nessuno. Prova a vivere la tua sessualità liberamente, facendo solo ciò che ti piace, senza sensi di colpa. se non riesci da solo uno specialista potrà accompagnarti in questo percorso di accettazione.

Cari saluti
Dott.ssa Alessandra Xaxa

Anonimo-162687 Psicologo a Vittoria

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21 APR 2020

Gentile Andrea,

La sessualità è un fenomeno molto complesso e multisfaccettato, che si compone non soltanto di aspetti biologici, ma anche sociali, cognitivi ed emotivi, che sono profondamente diversi per ciascun individuo.
Pertanto, non ritengo sia possibile effettuare una diagnosi dagli elementi da lei riportati in una singola e-mail, né tantomeno ritengo sia possibile farlo dalle informazioni reperibili su internet.
La comprensione reale e profonda del comportamento e dell’orientamento sessuale di un individuo in tutte le sue sfaccettature, può a mio avviso essere realmente raggiunta solo a monte di un lungo percorso psicologico con un professionista.
Aldilà di questo, posso sicuramente dirle che un cambiamento nel comportamento sessuale (o nelle preferenze sessuali, per intenderci) potrebbe essere momentaneo, causato ad esempio da un temporaneo stato di aumentata aggressività, latente o esplicita, oppure da una sovraesposizione a contenuti pornografici al di fuori di un contesto relazionale sentimentale.
In quest’ultimo caso, c’è il rischio di sviluppare un disturbo sessuale, fino addirittura ad arrivare ad una dipendenza da pornografia (cybersex), in cui l’eccitazione sessuale può essere raggiunta soltanto con pratiche sessuali sempre più trasgressive. Avviene ciò che si chiama la “disabituazione” allo stimolo, per cui per raggiungere l’eccitazione si ha bisogno di uno stimolo sempre più forte. Non conosco ovviamente il suo caso, quindi non posso davvero darle indicazioni più precise in merito al suo stato: la prego di prendere le mie indicazioni solo a titolo generale ed informativo. Per la sua tranquillità, le consiglio comunque di rivolgersi ad un professionista.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Michela Arnò
Psicologa Clinica – Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo Interpersonale

Dott.ssa Michela Arnò Psicologo a Ciampino

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21 APR 2020

Buongiorno Andrea,
dalla sua descrizione emerge un vissuto caratterizzato da ansia e paura che la manda in confusione mettendola nella condizione di non sapere cosa le piace e da cosa è attratto. Purtroppo la ricerca compulsiva di spiegazioni online, spesso fornite da forum e/o siti che non hanno attendibilità scientifica non fanno altro che alimentare ulteriormente quel turbinio di emozioni spiacevoli, confondendola ancor di più.
Se posso permettermi di guidarla in questa riflessione, mi piacerebbe portare la sua attenzione su un elemento realistico che coinvolge la maggior parte delle persone, ossia la difficoltà di riuscire ad esprimere se stesse come sessualmente libere.
Sono tantissime le persone che non accettano una visione fluida dell'orientamento sessuale poiché influenzate dalla cultura di appartenenza, pregna di stereotipi e pregiudizi ancorati ad una visione binaria del genere e dell'orientamento sessuale.
A sostegno di quanto espresso, una miriade di studi scientifici riporta che l'essere umano ha una naturale predisposizione all'orientamento bisessuale, ma siccome gli individui sono calati in una cultura eteronormativa ed eterosessista tendono a rifiutare il concetto di fluidità sessuale, con il quale si intende la capacità e/o possibilità di un individuo di riconoscersi una certa reattività sessuale "flessibile" a seconda delle circostanze.
Chiunque dovrebbe permettersi di riconoscere la propria fluidità sessuale e rispondere nelle diverse fasi evolutive alle differenti possibilità di attrazione erotica sperimentando quindi la propria natura bisessuale.
Spero di averle chiarito un po' le idee, se avesse piacere sono disponibile ad aiutarla nella comprensione e risoluzione del suo disagio. Cordialità

Dott.ssa Consiglia Liliana Zagaria Psicologo a Trieste

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21 APR 2020

Gentile Andrea,
La preoccupazione per il proprio orientamento sessuale è alimentata dalla ruminazione mentale, l'ansia e la paura sono le emozioni dominanti. La ricerca in internet alimenta confusione e dubbi, non è possibile fare diagnosi senza gli strumenti acquisiti dopo una adeguata e lunga formazione, di conseguenza le consiglierei di rivolgersi ad un professionista psicologo/a per comprendere meglio la situazione. Il dubbio di essere gay è piuttosto frequente, in genere è opportuno intervenire velocemente per evitare la cronicizzazione del problema,
Cari saluti
Dr.ssa Donatella Costa

Studio Psicologia e Benessere Psicologo a Rezzato

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21 APR 2020

Ciao Andrea,
qui il problema non credo sia il tuo orientamento sessuale, ma il dubbio con cui convivi e che costantemente ti porta a metterti alla prova.
Ma ogni volta che ti metti alla prova: cercando in rete, facendo delle fantasie dettagliate, ma non spontanee (cioè le evochi, ma non nascono da sole), ricercare articoli su internet, guardare video o richiedere rassicurazioni (come questa).
Ogni volta che ti metti alla prova per rispondere al tuo dubbio spalanchi le porte a dubbi sempre più grandi, l'unico modo che hai per interrompere questo circolo vizioso è smettere di preoccupartene e di metterti alla prova, ma di vivere la tua vita come viene.
Inoltre non è pensabile un percorso di terapia per l'omosessualità, perché non è un disturbo.
Se hai qualche domanda in più contattami, ma per intanto smetti di testare la tua eterosessualità o omosessualità, altrimenti cadi in un baratro sempre più fondo dove non troverai mai una risposta soddisfacente, solo mille altri dubbi.
Un saluto
Carlo Massarutto

Dott. Carlo Massarutto Psicologo a Milano

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21 APR 2020

Salve, io credo che in lei si sia creata tanta ansia e forse anche un pò di paura rispetto a quale sia il suo orientamento sessuale e questo è assolutamente comprensibile, quando arrivano dei dubbi, che in qualche modo cominciano a tormentarci.
Probabilmente, la distanza dalla sua ragazza e le poche occasioni di incontro, lasciano molto più spazio all'autoerotismo di quanto vorrebbe e in questa "solitudine" le fantasie viaggiano ovunque, persino in luoghi inesplorati! Questo la porta poi, ad avere perplessità rispetto alle sue fantasie, creando un circolo vizioso, in cui la suggestione regna sovrana.
Io credo, che per quanto il suo focus si sia fissato su un unico argomento, cercare di esplorare invece, la cornice, l'ambiente in cui tali pensieri si siano cristallizzati, la può aiutare meglio a comprendere, perchè e come essi si siano sviluppati, si siano evoluti e su che personalità stanno facendo leva.
Come le è già stato suggerito, intraprendere un percorso esplorativo di se stesso, attraverso la psicoterapia, potrà darle delle risposte e al tempo stesso, potrà far nascere nuovi interrogativi che invece di bloccarla, la orienteranno verso nuove prospettive e vie da percorrere.
Spesso si potrebbe preferire una risposta netta su certe angosce che ci attanagliano , piuttosto che doverle guardare, affrontare e analizzare profondamente, perchè con una risposta netta, si da un taglio al dubbio, ma nel lungo termine, il dubbio ritorna, se io non ci ho fatto veramente i conti e se non comprendo cosa ci sia veramente dietro alla paura del dubbio!
In bocca ala lupo!
Dott.ssa Ilaria Raia
Psicologa Psicoterapeuta ad indirizzo Psicodinamico

Dott.ssa Ilaria Raia Psicologo a Cecina

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21 APR 2020

Questo che lei descrive e' il pericolo dell'autodiagnosi. Letture sparse su internet e pensieri fissi non aiutano a risolvere il problema semmai lo aumentano. Si rivolga ad un esperto psicoterapeuta e riuscira' a dissipare tutti i suoi dubbi.

Anonimo-178303 Psicologo a Ciampino

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