È possibile voler chiudere i rapporti in modo definito con la propria famiglia??

Inviata da Marina · 18 mar 2016 Terapia familiare

Buonasera mi chiamo Marina e ho 25 anni, premetto che nella mia famiglia ci sono sempre stati problemi nel senso che non ricordo momenti felice almeno non tutti insieme, ovviamente io amo la mia famiglia ma amo molto di più non vederli..e questa cosa è assurda, ma partiamo dall'inizio. Purtroppo i miei genitori non hanno mai avuto un buon rapporto tra tradimenti vari di mio padre e scenate di mio madre si arrivava quasi sempre alle mani e se ci andava bene ci fermavamo agli insulti. Ora non è che mio padre l'abbia sempre tradita ma anche prima c'erano problemi e qualunque tipo di discussione terminava in urla e mani qualche volta denunce poi ripetutamente ritirate. Purtroppo mia madre è di vecchio stampo non avrebbe mai lasciato suo marito avendo poi delle bambine e così è continuata la vita, quando però io e mia sorella siamo cresciuto le cose sono peggiorate nel senso che adesso siamo noi che creiamo problemi anzi, più che noi sono io. È dall'età di 18 che dico di voler andare via di casa la prima volta che ci provo è con l'esercito ma non supero le prove poi per cercare di crearmi un futuro mi iscrivo all'università anche se trovo quello che mi piace mi sento sempre inadatta durante i miei studi mi avvicino a una particolare materia ed essendo ancora alla triennale decido di voler fare la specialistica in questo ambito e di volerla fare in una università moltoooooo lontano da casa mia ma purtroppo risulterà solo un secondo tentativo di fuga perché mi farò bloccare nuovamente decidendo di fermarmi con l'università e aprire una attività commerciale con il mio fidanzato ma per metà finanziata da mio padre quando mi manca da discutere solo la tesi. Qui mi viene il primo dubbio penso che la paura mi abbia bloccata e che io non sia riuscita a fare 91...ovviamente paura insinuata nel mio cervello dai miei e incoraggiata a rimanere dal fatto di ottenere uno stipendio e da questo momento i problemi si ingigantiscono ancora di più. L'attività commerciale è stata finanziata da mio padre è da mio suocero ma purtroppo mio padre all'inizio non voleva neanche farci decidere cosa mettere come metterlo a quanto vendere dovevamo praticamente essere suoi dipendenti e non solo dovevamo a lui anche una parte degli introiti finali a fine anno. Ora mi chiedo io tu PADRE decidi di voler fare una cosa per tu figlia e vuoi anche ottenere un compenso economico???ovviamente abbiamo in casa tutti i tipi di problemi ma certamente non quelli economici e quindi io non capisco il perché della sua pretesa e inoltre da aggiungere che io e il mio fidanzato prendiamo solo uno stipendio minimo di base cioè 750 euro a testa e questo solo a partire dal secondo anno il primo prendevamo solo 200 euro ovviamente per nostra scelta perché volevamo che l'attività crescesse...come può lui pretendere di avere un compenso economico per aver aiutato la figlia a realizzarsi quando inoltre è stato lui a proporre l'idea??? Di qui di male in peggio purtroppo io sono una persona che deve arrivare fino in fondo quindi ho iniziato tipo a metterli alla prova alla fine mia madre voleva venire anche lei a lavoro rare e voleva anche lei uno stipendio mio padre voleva il compenso è inoltre quando ho iniziato a parlare di matrimonio mio padre manco il minimo sembrava volesse farmi addirittura mi ha detto che se fossi andata nel suo appartamento che ha in affitto avrei dovuto dargli l'affitto...poi in seguito ha aggiustato la cosa dicendo che poi c'è anche mia sorella è che lui non poteva mica regalarmi un appartamento???io su questo punto gli do ragione ovviamente se mia sorella dovesse sposarsi le darei una meta di affitto ma dato che non è neanche fidanzata non capisco il motivo di darglieli prima...tutti sto vari macelli della casa del corredo io li creavo per capire lui cosa volesse alla fine mi sa che non voleva farmi proprio niente ma a me non interessava io dovevo solo capire..lo volevo pesare..ma le cose peggiorano quando lui inizia a maltrattare me, il mio fidanzato, i miei suoceri e quando fa scenata da pazzi fuori al negozio..così un bel giorno arrivati nuovamente a discutere decido di andare via di casa...ora intendiamo io li stavo da Dio e sopratutto dormivo cosa che non mi riesce a casa e decido con tutta calma non solo di concludere gli studi dato che quando li lasciai mi mancava solo la tesi ma di trasferirmi anche all'esterno...finalmente il giorno è arrivato e tra meno di una settimana mi laureo e entro la fine del mese parto per l'estero...ma l'unica cosa a cui riesco a pensare è che finalmente non li vedrò più....allora mi chiedo non è che la matta sono io???vorrei semplicemente aggiungere che mia madre è una persona depressa e molto instabile e mio padre non solo è depresso ma sopratutto è aggressivo..io penso di essere una persona molto strana la dimostrazione è il fatto che dopo due mesi sono ritornata a casa mia...ma è normale avere una così grande voglia di evadere è una così grande voglia di voler chiudere i rapporti con la famiglia???ripeto io li amo ma preferirei non averli vicino una telefonata alla settimana sarebbe anche troppo...grazie mille per l'attenzione e scusate per la grammatica ho scritto di getto...Marina

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Miglior risposta 19 MAR 2016

Gentile Marina,
in lei ci sono diverse contraddizioni e incongruenze che prendono origine da una insicurezza di base e bassa autostima a sua volta condizionata dall'ambiente familiare sfavorevole in cui è cresciuta.
Pertanto, i suoi tentativi di allontanarsi dalla famiglia per raggiungere l'autonomia non hanno dato esito positivo perchè ha prevalso l'insicurezza ed alla fine hanno solo incrementato la sua rabbia.
Le suggerisco di lavorare in psicoterapia su questi temi.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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23 MAR 2016

Carissima
il finale della tua lunga lettera mi è rimasto assai oscuro, cioè non ho ben capito se ti sei laureata alla fine e se sei partita....e poi sei tornata a casa tua?
Insomma che dire? Comunque sia a me sembra che tu, in mezzo a tante difficoltà, stia comunque vivendo qualcosa di umanamente comprensibile e, anche naturale; c'è questo desiderio profondo di liberarti della tua famiglia opprimente e problematica, anche violenta, e c'è però anche il desiderio di recuperarla in qualche modo, di non abbandonarla definitivamente.
Certo questa famiglia ti ha fatto tanto soffrire, anche tu hai fatto soffrire loro, mettendoli alla prova (credo che il metterli alla prova sia anche stato un modo per volerli comunque recuperare, casomai avessere superato qualcuna di queste prove, così non è stato).
Penso che tu ora sia molto stanca e amareggiata da tutto questo.
Hai bisogno di costruirti una nuova vita, senza intralci, e con "le tue mani".
Penso che tu ne abbia le capacità.
Vai avanti!
Guarda cosa ti interessa veramente fare e poi fallo!
A mio parere se riuscirai ad accontentare te stessa e a realizzarti, questo sarà anche il miglior modo per aiutare la tua famiglia, che vi vediate spesso o meno!
Ti faccio tanti auguri!
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta.

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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19 MAR 2016

Cara Marina,
La sua lettera è un fiume di emozioni e di sentimenti tra loro contrastanti.
La situazione familiare che lei descrive sembra, in effetti, davvero pesante e difficile da sopportare. È normale non riuscire a valutare le cose con distacco, anche perché lei è stata finora immersa fino al collo in questo contesto.
Vedo però delle ottime risorse in lei: nonostante il caos intorno a lei, ha avuto il coraggio di mettere in gioco tutto il suo presente, di laurearsi e di cercare lavoro all'estero.
Non credo affatto che lei sia pazza, credo piuttosto che abbia bisogno di una pausa dalla sua famiglia. L'amore può coesistere con sentimenti negativi, ed è un bene saper capire quando una situazione diventa troppo nociva per il proprio benessere personale.
Credo comunque che, viste le peripezie che ha dovuto affrontare, le potrebbe essere utile iniziare un percorso con un professionista, che sicuramente la aiuterebbe a rimettere ordine tra i suoi sentimenti e a elaborare la sua rabbia e il suo senso di colpa.
Non si faccia bloccare dal fatto che sta per partire: oggi è possibile condurre delle buone terapie anche via Skype, quindi il suo trasferimento all'estero non rappresenta un ostacolo.
Se dovesse aver bisogno, sono a sua disposizione.
Dott.ssa Federica Casale, Torino

Dott.ssa Federica Casale Psicologo a Torino

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18 MAR 2016

Cara Marina,
mi pare che lei si senta incastrata all'interno di questa tela familiare molto complessa. Da una parte cerca di svincolarsi, trovando un proprio spazio di autonomia, ma poi , forse , la autonomia la preoccupa e ritorna in famiglia.
Come mai? Cosa teme che accadrebbe se lei davvero avesse la forza di organizzare una propria vita? avrebbe forse la preoccupazione che i suoi genitori non reggerebbero, che la situazione in casa esploderebbe?
Questa dinamica di eccessiva vicinanza la fa sentire alle volte rabbiosa.
Provi a concentrarsi su di sè. Provi a lavorare su queste questioni con uno psicoterapeuta.
Sono a disposizione
Dott.ssa Claudia giangregorio

Dott.ssa Claudia Giangregorio Psicologo a Milano

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