Amore e confusione
Salve,
scrivo perché non cerco risposte, ma ho bisogno di una guida e di un parere per capire profondamente la situazione che sto vivendo.
Sono stata fidanzata per 5 anni con il mio ragazzo F.
Avevo 19 anni circa quando ci siamo conosciuti, era l'anno della maturità, lui aveva iniziato a dividersi tra università e scuola di musica: ad averci unito i nostri sogni, la voglia di andare contro corrente e di fare un lavoro artistico. Lui sognava la musica, io il cinema.Lui arriva dopo una forte delusione, si inizia d'improvviso e inaspettatamente a fare spazio nella mia vita e nel Febbraio del 2010 ha inizio la nostra storia. Abbiamo vissuto tanto e tutto insieme, i primi tre anni li ricordo con un grande ardore e gioia. Non ho avuto occhi per nessun'altro che lui e né avevo mai fatto tanto caso ai suoi difetti.
Io e lui abbiamo due situazioni familiari diverse: lui una famiglia unita e una madre che fa il possibile per tenerla tale, tanto che in questi anni ci sono entrata anche io, al punto che proprio sua madre mi ha definito come "una figlia". Sono entrata in stretto legame con la sua famiglia: insieme sempre in villeggiatura, spesso a casa sua. Da lui e con la sua famiglia trovavo quello che io avrei sempre voluto: una famiglia unita e di cui ero parte anche io, una famiglia che cura molto i rapporti al proprio interno, a differenza della mia che è spaccata. Ho due genitori che non si amano e stanno insieme per inerzia.
Questi due anni qualcosa è iniziato a venire meno. Speravo che con il tempo lui si addentrasse sempre di più nel mio mondo, che non riesco mai a capire quanto comprenda fino in fondo. Io faccio teatro, e spesso mi ha detto di non capirlo lui il teatro, di non comprendere la recitazione. Quelle volte che gliel'ho detto mi ha sempre detto di scherzare o che mi fissavo, solo che questo suo non lasciarsi capire mi ha sempre lasciato interdetta. Mi sono detta però che non era importante. Io invece nel suo mondo, amando la musica, mi sono sentita sempre più interessata, ho cercato sempre di entrarci profondamente eppure vedevo invece da parte sua minimi sforzi ad entrare nel mio, nel senso di comprendere davvero quanto contasse per me.
Ho pensato però che non si può litigare per una questione di interessi o magari per qualche no davanti all'idea di fare qualcosa che a me piacesse, e a lui un po' meno. Ho lasciato stare allora e ho pensato solo al fatto che noi stiamo bene insieme.
Le incomprensioni però sono continuate. Ora non so se per la mia età, 24 anni, sia rimasta indietro ma da due anni mi sono mancate quelle passeggiate che facevamo finendo a baciarci per ore su una panchina, quei momenti di intimità che per me valgono molto più che andare a letto.
La mia sessualità io ho iniziato a scoprirla con lui, pur però non riuscendo per ansia ad avere rapporti proprio completi. Il dolore era onnipresente e il mio abbandono mai totale.
Dispiacere poi è stato vedere che a lui questi momenti non mancavano, nel senso che se non cercavo di crearli io, lui non prendeva iniziativa. Mi sono detta che magari era un momento. Poi però andare quest'estate e vedere che si cenava sempre con la famiglia, o si usciva sempre con i suoi fratelli mi è dispiaciuto. E' vero avrei potuto dirglielo, ma qui mi ha fregato quel mancato amore familiare che mi ha accecato.
Quest'anno ultimo in particolare ho iniziato a fargli capire qualcosa: il fatto che mi dispiacesse mi dicesse sempre no a cose che volevo fare io e che a lui non piacevano, rifiutandole mettendo in mezzo o una questione economica o che semplicemente non gli andava di fare ciò che non gli andava.
In media io e lui ci siamo sempre visti due volte a settimana per i nostri impegni, lui ogni 15 giorni va a roma nel week end facendo andata e ritorno: abbiamo sempre alternato uscite con amici, a casa, a volte soli soprattutto negli ultimi tempi. E soprattutto negli ultimi tempi durante una forte crisi dei miei genitori che mi impediva di stare a casa, sono spesso andata a stare da lui a casa. Delle crisi dei miei gliene avevo parlato, ma non ho mai insistito perché quelle volte che l'ho fatto mi sono sentita poco compresa. Mi suggeriva sempre quasi di fare io qualcosa, ma non posso risolvere problemi che sono dei miei genitori.
Cosa mi è mancato in questi due anni? Un maggior ascolto e iniziativa. Non sono stata male, ma negli ultimi tempi ho capito anche di non stare così bene. E' stato l'arrivo di un altro ragazzo nella mia vita a farmelo capire.
E' avvenuto lentamente... Con G. è iniziato a nascere una sintonia ed un feeling molto forte a teatro: abbiamo tantissimi interessi in comune, si scherza, si gioca. Ogni volta che ci vediamo abbiamo così tanto da dirci che quel tempo non basta, e allora sono iniziate le conversazioni su facebook sulle nostre paure, sul fatto che abbiamo sempre avuto paura di affrontare la vita e lottare per i nostri sogni. Si è creata tra noi una forte attrazione che da tempo non provavo, e che ho capito si stesse facendo seria.
Intanto il mio rapporto con F. si è affievolito sempre di più, mentre G. ha iniziato a farsi sentire anche oltre quei soli due giorni del teatro. E' come se lentamente fosse nata l'esigenza di sentirci, di confrontarci. Nell'ultimo periodo poi ho iniziato anche a sentirne la mancanza se non lo sentivo. Tra noi non c'è mai stato niente di fisico, l'ho sempre evitato ma l'attrazione che provo per lui è molto forte. Entrambi scriviamo, e lui comunica molto scrivendo. Ho capito di essere entrata nei suoi pensieri anche attraverso stati di facebook che quasi di certo erano riferiti a noi, a questo non poter vivere questo trasporto, non poterci conoscere fino in fondo perché io ero fidanzata.
Credo che G. abbia annusato la mia crisi. Mi ha detto di volersi raccontare, di voler avere del tempo da trascorrere con me...mi ha invitato ad uscire non appena ha visto una mia maggiore apertura verso lui. Già prima che lo facesse avevo parlato dei nostri problemi al mio ragazzo, e dopo aver visto che con G. la situazione sta degenerando, ho deciso di allontanarmi dal mio ragazzo. Ci siamo allora lasciati. Lui non poteva crederci, non si spiegava il perchè, anche se gli ho detto di non sentire più lo stesso trasporto di prima, di non amarlo più come mi ama lui. Credo sia questa la verità, perchè è come se io ora sentissi di aver bisogno d'altro.
Ora mi concentro su me: in questo mese ho vissuto due emozioni contrastanti, quella di sentire lontano da me la persona che ho sempre amato e sentire dentro una nuova emozione. G., che mi ascolta, che mi fa emozionare, che mi fa rivivere quel trasporto di quando ti senti innamorato e coinvolto.
Mi sono allontanata dal ragazzo con cui sono stata 5 anni provo dispiacere per l'accaduto in sé, e cioè come sia stato possibile che mi sia totalmente lasciata prendere da un'altra persona. In 5 anni di occasioni ne ho avute e lui, F., ha sempre vinto il confronto, stavolta no.
Sto male se penso al fatto che lui mi ha detto, "Com'è possibile, bello e buono". Solo che se mi guardo indietro vedo che qualcosa che non andava c'era, solo che io forse l'ho visto presa da questa nuova emozione e lui no.
Al di là ora di come vada con G., che so perfettamente essere una novità e che conosco da un po' ma non da abbastanza, quello su cui rifletto è "Perché mi sono lasciata prendere dal pensiero di un altro, al punto da sentirmi coinvolta, da restarne affascinata e curiosa di conoscerlo, sento l'esigenza di sentirlo, provando anche una mancanza non sentendolo per un giorno?".
Con G. ora siamo insieme da un mese. Mi sento di aver riscoperto l'amore e la cosa più strana è che provo qualcosa che non ho mai provato: la voglia di fare l'amore con lui, senza quelle paure che mi hanno sempre attanagliata. Improvvisamente sento di amare in modo nuovo, diverso. Mi dico che è nuovo, che è perché sono più grande ma il trasporto verso lui è totale, una fisica mentale e fisica, una voglia di condivisione della vita irrefrenabile.
Ne sono felice ma mi spaventa pure la convinzione di aver fatto la scelta giusta. Resto sbigottita da come il mio cuore nonostante essersi lasciato dietro il passato non ha rimpianti, dubbi se non dispiacere per il dolore che ho dato. Ma ho la convinzione dentro me che G. è la persona giusta. So che è esagerato, è solo un mese. E non faccio che cercare di capire come possa accadere tutto questo.