È possibile che una persona sia causa della tua ansia? O non lo amo più?

Inviata da Faby · 21 apr 2018 Ansia

Premessa numero 1: Sono in mano ad una psicologa in seguito ad un unico episodio di attacco di panico da cui sono conseguiti episodi di DOC (immagini di me che mi buttavo dalla macchina) e fobie specifiche tipo svenire in pubblico o sentirmi male in pubblico su cui sto ancora lavorando.
Premessa 2: Sono stata fidanzata per 3 anni, mi sono lasciata nel 2015 molto bruscamente. Lui dopo la rottura mentre stava già con un’altra ancora mi illudeva che voleva “riprovarci” con me e non mi ha MAI ammesso di non amarmi più e soprattutto ho scoperto dopo che mentre mi diceva che non aveva nessuna in realtà era già fidanzato. Il tutto mi ha talmente schifata che per i due anni successivi ho continuato a pensare FERMAMENTE di non volere una relazione e rimanere single per tutta la vita nonostante altre frequentazioni.
Arriva gennaio 2017 e conosco questo ragazzo di cui non ero per niente convinta perché, appunto, non volevo una relazione in nessun modo. Lui è sempre stato molto insistente e “pressante” per vedermi e già questo mi creava ansia. Non so come ho continuato ad uscirci e mi è effettivamente iniziato a piacere molto, seppur dentro di me c’era sempre il pensiero “non so se veramente voglio farlo”. In ogni caso si era dimostrato sincero dolce e molto presente, ciò di cui magari avevo bisogno ma che negavo per paura, forse. Arriva Marzo e gli dico “ti amo”... da lì il calvario. “Ma lo amo davvero?” “È davvero l’uomo giusto per me?” con ricerche su internet inerenti a “lo amo o è solo affetto?” “Come capire se ami davvero una persona” in cui ci perdevo le ore. Diciamo che ho riconosciuto la forma di DOC ma che sotto sotto c’è sempre la domanda “e se non fosse DOC?”. Con i primi litigi la situazione si è aggravata. Lui irascibile e aggressivo verbalmente ( es: mongoloide, handicappata, idiota, demente) , continue guerre per questo suo lato caratteriale, continui litigi anche molto accesi con io in lacrime che gli dico di essere sensibile e soffrire di ciò e lui che chiedeva scusa e prometteva di fare qualcosa per questa sua NON gestione della rabbia e poi la situazione non cambiava. Prometteva di andare da uno psicologo, nemmeno questo mantenuto. Avrei voluto lasciarlo ma non l’ho mai fatto perché oltre ai momenti di rabbia lui è tutt’altra persona; ho sempre bilanciato in qualche modo. Ho sempre voluto trovare una soluzione. Finché non si sono poi aggiunti anche i suoi genitori che hanno iniziato a prendere la gelosia su di me, con la madre che dice a battuta “sai per mio figlio mi aspettavo un certo tipo di ragazza” e con suo padre che a cena dice esplicitamente “state troppo insieme ora lui deve fare le sue cose e deve passare del tempo con me”. In aggiunta Altre dinamiche troppo lunghe da spiegare ma il cui succo è “accanto a te devi avere una persona con un ruolo nella società”. Altra pesantezza. Lui in tutto ciò c’è da dire che mi ha sempre difesa a spada tratta. I mesi sono passati e verso settembre/ ottobre sono esplosa. Ho iniziato anche io ad offenderlo a mia volta, ad essere aggressiva e urlare come una pazza. Sono arrivata a non sopportare più niente, a vederlo come una persona che promette e non mantiene, come fonte della mia ansia e delle mie tristezze e volevo solo la serenità che avevo prima di fidanzarmi. Siamo andati avanti così fino ad aprile. Non ci siamo sentiti per una settimana e questa settimana non mi è pesata perché ero lontana da tutte le bufere e da tutti i problemi. Parliamo, chiariamo, mi dice che andrà da uno psicologo e cerchiamo di continuare da basi diverse. Ma in me ho una continua ansia, un continuo dubbio sul mio amore, su di lui. Non lo vedo più come lo vedevo prima come un ragazzo sincero e rispettoso, lo vedo solo come una persona non di parola, un viziato. Vedo i suoi pregi ma vedo di più i suoi difetti che mi hanno fatta soffrire. Ho uno stato di malessere dentro perché continuo a pensare al fatto che in quella settimana non mi è mancato e non capisco. Non capisco se è perché mi sono allontanata da tutti i drammi o se è perché non lo amo. Quando mi chiama ho l’ansia, quando parliamo ho l’ansia, quando stiamo insieme ho l’ansia. Eppure insieme a lui ci sto bene. Anche la vita sessuale va bene. Mi piace baciarlo accarezzarlo guardarlo dormire. Mi piace andare a fare passeggiate ma ho l’ansia e questa mi porta a viverle male. Non capisco perché ho tutta questa ansia, non capisco se sto rimuginando troppo e ciò alimenta la mia ansia e quindi la convinzione che è lui la causa della mia ansia o se effettivamente non lo amo più. Questo malessere può essere causato da un non amore o è collegato al fatto che avevo paura delle relazioni, che già ero sfiduciata di mio, e che quindi tutti questi eventi non mi fanno stare tranquilla? Se penso di lasciarlo una parte di me mi dice di no perché so che certe cose non sono irrisolvibili ma l’altra mi dice di sì perché così non ho più questo senso di ansia. Aiuto

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Miglior risposta 23 APR 2018

Cara Faby...dalla descrizione che ne fai, sembra proprio che ti sei imbattuta in un soggetto con personalita' narcisistica. Avere a che fare con questo tipo di persone provoca ansia, rabbia, senso di colpa e tristezza a tutti, e non solo a te. E' una persona disturbata anche lui, con la grande differenza che te, a differenza di lui, sei una persona buona. Tranquilla, qui non e' questione di DOC, stai solo frequentando un uomo che non sa amare.

Anonimo-157342 Psicologo a Montebelluna

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23 APR 2018

Gentile Faby,
da ciò che scrive mi sembra di capire che sta già seguendo un percorso psicoterapeutico. Sarebbe importante, se non lo fa già, che lei riuscisse a condividere questi suoi pensieri con la sua terapeuta in quanto la vostra relazione professionale potrebbe darle un aiuto sicuramente più concreto ed efficace di quello che sarebbe possibile fornirle in questo contesto.

Cordialmente,
Dott. Colamonico Damiano

Dott. Damiano Colamonico Psicologo a Torino

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