Convivo con l'ansia da 13 anni

Inviata da Barby · 11 ago 2015 Ansia

Da tantissimi anni convivo con l'ansia (13 anni) fino a quando, a febbraio 2015, ho assunto Entact da 20. Poi un giorno ho deciso di smettere in previsione di una gravidanza. Ora sono ko. Ho più volte pensato di farla finita ma resisto.
Sono convinta non ci sia via d'uscita.
Vi prego aiutatemi

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Miglior risposta 11 AGO 2015

Come mai non ti sei trovata bene con le Colleghe?
Quanto sono durati i trattamenti?
Questo è importante da capire per non ripetere un ulteriore fallimento terapeutico.

Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo, Psicoterapeuta Viterbo
Specialista in Psicoterapia Psicoanalitica

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo a Viterbo

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1 OTT 2015

Cara lettrice,
invece la via di uscita c'è anche se lei non ci crede.
Consiste nell'intraprendere e portare a termine un percorso di psicoterapia decidendo, a seconda della intensità e gravità eventuale dei sintomi, se associare o meno inizialmente anche una terapia farmacologica antidepressiva.
E' ovvio che sia l'inizio di una terapia che la sua sospensione, modifica o interruzione deve essere concordata con lo specialista e non decisa autonomamente dal paziente.
Pertanto anche la sospensione del farmaco che lei stava assumendo non doveva essere fatta di testa sua, chiarendo anche il motivo per cui lei voleva sospenderlo.
Mi chiedo come può poi lei progettare una gravidanza avendo per la mente il pensiero di farla finita.
Lei, con l'aiuto della psicoterapia deve imparare prima a dare serenità e dignità alla sua vita e poi, se mai, progettare col suo compagno ( che ci sarà pure da qualche parte ma di cui non sappiamo nulla) di mettere al mondo un figlio cioè un'altra vita.
Infine vorrei dirle che l'ansia non deve essere vista come una peste nera da cui fuggire alla cieca ma come il segnale di un malessere che bisogna cercare con l'aiuto dello psicologo di capire e con cui bisogna saper negoziare.
Quanto ai contatti avuti con le due psicologhe che lei ha citato tenga presente che, a mio avviso, non si può dire di aver fatto una psicoterapia se questa non ha avuto una durata di ALMENO UN ANNO.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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20 AGO 2015

Buongiorno Barby.
L'ansia nella sua natura non è negativa, non sarebbe nemmeno un "male" da combattere o sconfiggere. E' questo l'errore spesso più grande che si fa in buona fede o perché culturalmente siamo abituati a concepirla così. Se si capisce innanzitutto cosa sia l'ansia come sentimento si comprenderà che ha origini antiche nell'uomo e serviva a stare in guardia da qualcosa avvertita come pericolo. Certo, poi se questa dura anni come nel tuo caso, diventa ovviamente debilitante.
Importantissimo però sottolineare quello che hai detto chiaro: "Non mollo".
Ecco! Quella tua parte, magari oggi piccola e fragile che è sicura di voler cambiare le cose è il farmaco più importante che esista insieme alla fiducia in te stessa e nell'esperto che sceglierai. E' possibile finché tu ci credi, così come io credo convintamente che tu possa trasformare quell'energia ansiosa nel carburante migliore per realizzare tutti i tuoi sogni. Parliamone.
Francesco Perrelli PdM

Psicologia Del Miglioramento - Holistic Coach Psicologo a Casamassima

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19 AGO 2015

Cara Barby,
raccogli le forze per chiedere aiuto a uno psicoterapeuta di cui tu possa avere un minimo di fiducia.

Dott. Materazzi

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18 AGO 2015

Buongiorno Barby,
come consigliato dai colleghi un buon percorso psicoterapeutico è sicuramente la soluzione migliore per rispondere a quei vissuti di vuoto e d'impotenza che mi sembra stia sentendo in questo momento della sua vita. Sebbene l'esperienza precedente non abbia dato i risultati attesi, non significa che non si possa riprovare con un altro professionista.
Saluti

D.ssa Sabrina Mallimaci

D.ssa Sabrina Mallimaci Psicologo a Lissone

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18 AGO 2015

Gentile Barby, lo scoraggiamento è peggiore dell'ansia, mi sembra che possa esserci un pò di depressione sotto, credo che le convenga fare una psicoterapia più continuativa e profonda, non abbia paura, non si scoraggi e non si senta sola. cerchi un appoggio e lo usi, cordiali saluti,
dott. D. Malerba

Dott. Daniele Malerba Psicologo a Trivignano

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12 AGO 2015

Cara Barby,
volevo chiederti come mai hai sospeso i percorsi di psicoterapia. L'approccio strategico ha la caratteristica di fornire strumenti davvero efficaci per gestire l'ansia bloccando tutti quegli atteggiamenti che la alimentano. Credo fermamente nell'efficacia del percorso terapeutico e ti consiglierei di intraprenderlo nuovamente perché l'unica persona capace di vincere la sfida con la tua ansia sei tu e con gli strumenti giusti in mano non solo è possibile ma è possibile in tempi brevi. Spero di esserti stata utile.

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12 AGO 2015

Cara Barby, volevo chiederti come mai hai sospeso i percorsi di psicoterapia. Credo molto nell'approccio strategico perché può fornire gli strumenti necessari per vincere la sfida con l'ansia. L'unica persona che può vincere questa sfida sei tu e la psicoterapia non solo può darti le "armi"giuste, ma può anche farlo in tempi brevi. Io ti consiglierei di riprovarci. Spero di esserti stata utile. Buona giornata

Dott.ssa Marida Giuliani Psicologo a Crispiano

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12 AGO 2015

Con una psicologa ho provato la terapia strategica breve e con un'altra erano semplici colloqui.

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12 AGO 2015

Cara Barby,
per 13 anni ha tenuto duro, rivolgendosi a due psicologhe con cui non si è trovata bene come sperava, poi, qualche mese fa ha assunto il farmaco e lo ha sospeso poco dopo in previsione della gravidanza, vivendo, alla sospensione del farmaco, un brusco peggioramento.

Le chiedo se si sia fatta aiutare da un medico per smettere la somminitrazione del farmaco o se abbia smesso in modo rapido, da sola. Una sospensione rapida può dare, come effetto collaterale, un brusco peggioramento dei sintomi.

Le chiedo, anche, se sia successo qualche episodio critico negli ultimi mesi che possa averla delusa e possa averle fatto perdere ulteriormente la fiducia.

Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella

Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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11 AGO 2015

I miei sintomi sono ansia, stanchezza perenne e tanto senso di instabilità. Voglia di piangere, faccio le cose con fatica...pensare di andare a mangiare una pizza...bere un aperitivo...andare al cinema...sono tutte cose che mi provocano paura. Starei bene sempre stesa, a volte penso a questo e mi rattristo ancor di più.
Negli anni ho provato con due psicologhe ma ho trovato inutili entrambe. È per questo che ho la convinzione che non ci sia soluzione.

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11 AGO 2015

Buongiorno Barby,
di getto mi viene da domandarle come mai in 13 anni non abbia mai richiesto alcun aiuto? Nemmeno quello farmacologico? Come le hanno già risposto, la terapia farmacologica, specialmente nei casi d'ansia, manifesta i suoi effetti soltanto finchè il farmaco viene assunto. Non ha capacità di eliminare il problema a lungo termine. Questo cambiamento può avvenire soltanto entrando in contatto con se stessi, ascoltando le emozioni, piuttosto che volendosene privare e scacciandole via. Esse sono importanti. Probabilmente sono tanti anni che le stanno segnalando che c'è qualcosa che dovrebbe elaborare nel suo vissuto, anche se è altrettanto probabile che abbiano avuto questa funzione al loro esordio e che ora l'ansia, e la conseguente tristezza e perdita di speranza, si stiano mantenendo a causa di circoli viziosi di paura ed evitamenti che si sono andati intensificando con il tempo. Non ci ha parlato molto di lei, mi è quindi impossibile dirle altro, ma un percorso psicologico sarebbe certamente un buon mezzo per iniziare a riprendere in mano la sua vita.
A disposizione per ulteriori informazioni,
un caro saluto,

Dott.ssa Chiara Francesconi

Anonimo-127163 Psicologo a Fano

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11 AGO 2015

Gentile Barby,
la sua richiesta di aiuto è carica della difficoltà e dell'angoscia che sta provando a venir fuori da una situazione in cui comprensibilmente si sente bloccata. Sostiene "sono convinta che non ci sia più niente da fare", tuttavia rivolge una richiesta di aiuto "vi prego aiutatemi", che testimonia una motivazione al cambiamento. Le informazioni che ha fornito purtroppo non sono insufficienti per farsi un idea complessiva del suo problema e per capire quali sono state le modalità attraverso cui lo ha affrontato e lo sta facendo ancora, al di là della terapia farmacologica che come saprà è orientata a alleviare la sua sintomatologia e non a dare un significato al suo disagio in modo da poterlo elaborare. Potrebbe esserle d'aiuto un percorso di sostegno psicologico. Dia a se stessa la possibilità di entrare in contatto con la sua stessa ansia in modo da poterla comprendere e gestire.

Un grosso in bocca al lupo

Dott.ssa Angela Niro Psicologo a Foggia

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11 AGO 2015

Gentile Utente,

dovrebbe affiancare alla terapia farmacologica un trattamento di psicoterapia, perché i farmaci non possono aiutarla ad elaborare e dare un senso profondo alle sue emozioni.
Le idee di suicidio spesso sono legate ad un senso pervasivo di impotenza, ma dovrebbe considerare che fanno parte di un profondo disagio che merita di essere trattato (o curato).

Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo, Psicoterapeuta Viterbo
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Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo a Viterbo

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