Come si cura la cleptomania o la simil cleptomania?
Sono in difficoltà lavorativa per episodi di sottrazione di oggetti etc. Come posso fare?
Grazie.
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Gentile Massimo,
le informazioni che fornisce sono poche per poter prendere una posizione. Potrebbe esserle utile un consulto psicologico finalizzato ad una valutazione della sua situazione e del sintomo che porta. è importante definire chiaramente il sintomo nella sua storia, descriverne le caratteristiche e contestualizzarlo. Solo in questo modo potrà essere interpretato e sarà possibile intervenire efficacemente. Un percorso psicologico potrebbe inoltre fornirle gli strumenti per gestire la situazione contingente.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Stefania Valagussa
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Gentile Massimo,
la cleptomania è un disturbo che consiste in un impulso irrefrenabile al furto di oggetti, in genere di poco valore e non per motivi di bisogno.
La spiegazione psicologica più comune di questo comportamento del cleptomane è il bisogno di riappropriarsi tramite oggetti "sostitutivi" dell'attenzione e dell'affetto che ritiene gli sia stato negato.
E' facile comprendere che questo disturbo può, come è accaduto nel suo caso, comportare conseguenze di tipo sociale e legale oltre che senso di colpa personale per cui è consigliabile l' aiuto della psicoterapia per superarlo.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
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Buongiorno, Massimo.
Spesso in casi di difficoltà, simili oppure no, è bene dividere il problema in due versanti: sociale ed individuale.
Per ciò che riguarda il versante sociale si verifica una perdita di fiducia - da parte degli altri - e si viene posti sotto una luce particolare, che illumina ed enfatizza ogni gesto; teniamo conto di questo fatto.
Dal punto di vista individuale si pone, invece, uno stato confusionale dettato da una specie di incomprensione di sé stessi.
Un elemento della cleptomania è, di fatto, il senso di sfiducia di sé e degli altri: si ha bisogno di una riappropriazione di qualche tipo, che si ritiene necessaria, al di là di ogni buon senso, perché si è convinti che in nessuna altra maniera né noi stessi né gli altri saremmo/sarebbero in grado di "restituirci" qualcosa che ci è stato "sottratto".
Tale sfiducia, insieme al bisogno di riappropriazione, è alla base del comportamento.
Cosa fare? Ovviamente andare dallo psicoterapeuta per comprenderne i motivi ma, nel frattempo, affrontare anche pubblicamente la questione della sfiducia: lei non ha fiducia in se stesso; lei non ha fiducia negli altri.
Pietro De Santis (Associazione Culturale Psicoanalisi Contro)
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Gentile Massimo,
la cleptomania implica un discontrollo degli impulsi, ossia una difficoltà nel rimandare (o sublimare) determinate pulsioni (spinta all'agire).
Viste le forti implicazioni non solo psicologiche, ma anche sociali, legali ecc. sarebbe utile fare qualcosa di concreto nell'immediato.
Prima di tutto sarebbe il caso di fare una valutazione psicologica accurata, dopo la quale iniziare un percorso di psicoterapia.
Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo, Psicoterapeuta Viterbo
Specialista in Psicoterapia Psicoanalitica
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