Un parere sulla mia storia, su mia moglie e su cosa fare

Inviata da luca · 6 lug 2016 Terapia familiare

Sono sposato da 21 anni, dopo un breve fidanzamento di 8 mesi circa, in questi mesi il nostro rapporto è stato intenso, c’era feeling, momenti in cui si pensava la medesima parola, la stessa scelta, lo stesso pensiero, la sensazione era bella, finchè il suo atteggiamento è cambiato, percepivo la sua lontananza, specialmente nei momenti intimi, a volte sentivo forte il desiderio di dirle ti amo, ti sposerei, ecc. e lei ricambiava con un ti voglio bene, i complimenti non li accettava con gioia, e a volte quando le chiedevo di indossare abiti o scarpe che le sarebbero stati bene, rispondeva in modo seccato, andando avanti questo suo comportamento mi faceva stare male, paragonavo le esperienze degli amici, le loro ragazze non erano così negative e non rispondevano con toni arrabbiati, erano più gentili, e gli amici erano felici, un po' li invidiavo e dubitavo dei sentimenti di mia moglie, sembrava che considerasse un offesa il mio modo di dirle “quelle scarpe ti stanno bene, quella gonna ti donerebbe, ecc, era come sentirsi rifiutati, viceversa non ricevevo ne apprezzamenti ne complimenti, questo era uno dei motivi che amplificava l’ansia, inoltre le dimostrazioni d’affetto spesso avvenivano in luoghi affollati dove io ero già a disagio e non era piacevole anzi specialmente in presenza dei suoi amici io mi sentivo costretto, gia’ vederla diversa in presenza degli amici mi faceva dubitare del suo sentimento, per diversa intendo più solare, più energica più allegra, desideravo che fosse così anche nell’intimità, ma non è mai stato così, anzi nell’intimità si limitava a scrivere i sentimenti su carta, ed io ne ero escluso, mi sentivo rifiutato.
Una seconda cosa che mi faceva sentire a disagio era il fatto che ogni fine settimana lei voleva andare dai suoi genitori a 60 km, e se io le proponevo un weekend alternativo, mi faceva sentire una cacca, lei doveva timbrare il cartellino a casa dei suoi, dove io mi sentivo messo in disparte, una costante coazione a ripetere x otto mesi ogni fine settimana, fare 120 km ogni fine settimana, con le difficoltà enormi, ansia, panico, specialmente la notte, alla guida ogni volta erano feroci mal di testa, e malessere nei giorni successivi, ma cercavo di resistere, per amore
avevo un enorme bisogno di abbracci, coccole, di energia positiva, ma quando dopo un uscita, si rientrava a casa, il peso era grave, per peso intendo l’ansia accumulata in chiesa, al cinema, al ristorante, toglieva il respiro, i tremori lungo tutto il corpo, aumentavano, e mi sentivo solo, in quei momenti lei era distante, invece di avvicinarsi e assicurarsi che stessi bene, si allontanava, al primo mio rifiuto di una carezza o un abbraccio, in quei momenti vorresti che il mondo intorno si fermasse, vorresti isolarti, ma non è la soluzione, invece hai bisogno di coccole, di amore di dolcezza di affidarti ad una persona sincera, invece lei si allontanava, mentre io avevo bisogno di essere svegliato da quel torpore da quella morsa gelida che mi attanagliava, invece di credere in me lei si allontanava e mi lasciava solo con il mio dolore, cosi facendo la rabbia e la solitudine aumentavano.
Un salto in avanti…….
Il nostro è stato un matrimonio riparatore, che io forse per immaturità ho accolto con gioia, e lei con freddezza, alla nascita della nostra prima figlia, mia moglie ha preferito andare dai suoi genitori, a circa 60 km dal nostro nido, non approfittando dell'ospitalità e della disponibilità dei miei genitori, che vivevano vicini a noi, vedevo la mia piccola, solo sabato e domenica.
Io ho accettato la sua scelta con tristezza , era un suo desiderio e mi sembrava ansiosa e preoccupata, magari fosse stata donna, energica e fiduciosa, insieme c’è la potremo fare, uniti siamo coppia, le sue risposte alla domanda perché non approfittiamo dei miei genitori, che sono vicini, erano risposte secche e con rabbia, io non ho insistito, per evitare il suo risentimento, che mi creava disagio e ansia, al suo ritorno, l'aria che si respirava in quell'appartamento era strana, lei passava ore al telefono, e le bollette erano astronomiche, ogni giorno diceva, voglio sentire i miei genitori, a volte io uscivo di casa per fare una passeggiata, ma entravo negli appartamenti in costruzione accanto al nostro, erano comunicanti tramite il solaio, da li sentivo lei al telefono, non erano frasi carine, con sua madre e i colleghi si mostrava preoccupata, e si confidava, era a disagio non si sentiva sicura del sentimento che provava per me, e il mio essere ansioso la disturbava, ansioso si eccome, mi aspettavo dialogo e dolcezza, e lei si confidava con altri, mi sentivo tradito, ferito, lei a malapena pronunciava un TVB, ti voglio bene, raramente e senza gesti di affetto, passava il tempo, le mie preoccupazioni si trasformavano in nottate insonni, e con il ritorno di attacchi di panico e una depressione che mi costringeva ad isolarmi, alle sue domande cosa hai non stai bene, non potevo dirgli tu sei la causa di quello che mi accade, e cercavo di deviare il discorso, mi sento nervoso è indigestione è mal di testa, per vergogna e paura, si paura di perderla ,non le dicevo la reale situazione del mio animo, e lei non si avvicinava con dolcezza, ed insistenza, come sarebbe stato naturale fare, solo per capire cosa stava accadendo, insomma io mi preoccuperei nel vederla nel mio stesso stato, mi avvicinerei di più, la terrei stretta fra le mie braccia, cercherei di mostrarle più affetto, più dolcezza, più dialogo, è una questione di sensibilità di amore, in effetti se non nutri dei sentimenti veri, ti allontani, se sei sensibile ti accorgi che c’è bisogno di stare vicino alla persona che ami, per affrontare il problema e non evitarlo.
Un salto in avanti…….

Al secondo figlio ci siamo trasferiti in un paese vicino, anche se lei era li io non sentivo la presenza di una moglie, le uniche parole, erano ciao come stai, e l'unico bacio era la mattina prima di andare al lavoro, le frasi affettuose o i gesti gentili non esistevano, anche per telefono ne messaggi ne telefonate affettuose, ne battute, ne risate, era faticoso e stressante, di conseguenza cercavo di isolarmi per respirare, per recuperare energie, per togliermi dalla testa le preoccupazioni, Il suo desiderio non esisteva, lei non mi cercava e non proponeva nulla, non progettava, su di noi, ne sulla casa ne sui figli.
Una sera, accarezzandomi il viso mi disse, mi dispiace non ti faccio mai le coccole, io ti dimostro il mio amore cosi, non ho desiderio.
Non era un vivere sereno, anzi l’ansia era una costante, e i disagi aumentava grazie al suo atteggiamento, a volte se si discuteva, e non ero d’accordo con lei, riusciva a tenere il muso e a non parlarmi per una settimana intera, e mi accusava di usare delle modalità sbagliate, desideravo che capisse il mio disagio, il mio dolore, nel frequentare luoghi affollati, progettando insieme le giornate, e le alternative ,ma nulla, come un mulo passava giorni senza parlare e notti senza nemmeno avvicinarsi, alla faccia del mai coricarsi senza fare pace…….

Verso il 4 anno di matrimonio è cambiata è diventata taciturna, misteriosa, è dimagrita velocemente, non parlava non spiegava le cause del suo malessere, io ho voluto sapere, curiosità, ascoltando le sue telefonate, aveva una relazione con un collega, sposato, in particolare parlavano di una giornata trascorsa assieme, che era stata bene, che voleva rivederlo, ecc, poi le ho chiesto se era una cosa seria e che intenzioni aveva, la sua risposta: mi sentivo sola, avevo bisogno di parlare, è una cosa senza importanza, non c’è stato nulla di più che un bacio, da ciò è nato il bisogno di andare in terapia, e dopo un anno si è riavvicinata, io ero diffidente, ma accettavo il suo modo di amare.
perdonare è possibile dimenticare no, non spetta a me, dipende dall’amore che ti viene donato, donarsi e aprire il cuore, questo non si è mai realizzato, non ne era in grado, e la solitudine era pesante.
Era difficile essere affettuosi, era una costante cercarla, ma la reciprocità non si verificava, non cera modo di ricevere ciò che donavo, aprivo il mio cuore con semplicità e bisogno, ma il silenzio era la risposta.

Sul posto di lavoro, ho subito anche io pressioni da donne che lavoravano con me, mail, in cui mi chiedevano di uscire di fare sesso, assoluta mancanza di valori , si perché per me era un disagio, apprezzamenti verso un uomo sposato con figli, per me è la dimostrazione che la donna che è interessata a te è vuota e priva di valori, e mi facevano sentire a disagio, mi sentivo lusingato per l’interesse ma disgustato dalla pochezza del loro essere, il sesso senza amore io non riesco a viverlo, anzi già con mia moglie vivo una situazione simile, e percepisco il suo poco desiderio, e con un amante sarebbe stato peggio, solo il pensiero mi sembra squallido.
Il mio rifiuto verso queste donne, in azienda fù visto per un po' come strano, anzi battutine circolavano su di me, gay o non gay? Che strana mentalità tribale, i valori non sono considerati, io invece li considero basilari, ed è l’unica caratteristica che mi fa apprezzare le persone.
Perché non diventasse pesante ho accettato il consiglio della psicologa, scrivere un diario, buttare tutto il turbamento su carta , eliminarlo dalla mia vita, e ha funzionato, ed era rigenerante rifiutare le loro insistenti proposte, mi sentivo bene, ma questo mia moglie non l’ha compreso, invece di apprezzare la fedeltà si è risentita, per quello che scrivevo, assurdo, il parere della psicologa su di lei è stato a dir poco esilarante.
La casa è sempre stata il suo punto debole, l’ordine, la pulizia, l’organizzazione, i conti, le regole, in casa regnava il disordine, lei lavorava inizialmente part-time , poi è rimasta a casa per i figli, ma purtroppo a suo dire, non si sentiva adatta nel tenere la casa, per dire una cosa cattiva….al telefono ci stava ore, arrivavano bollete da 500 euro, altro che risparmio, e per la casa molto meno.
Sporco, mucchi di abiti da lavare, ecc, si discuteva sull’educazione, il fatto che non ci fossero delle regole, a me non stava bene, e lei proseguiva con le sue idee, le mie modalità erano più severe, prima lo studio poi il divertimento, se non fai il tuo dovere, non puoi pretendere o uscire, senza aver studiato, a lei bastava seguirli, trascurando la casa, era stressante vedere la casa in quelle condizioni, dopo il lavoro, e con il cumulo di stress assorbito durante la giornata lavorativa, preparavo la cena, pulivo casa, ecc. nemmeno un grazie, nemmeno una frase gentile, nemmeno un bacio.
A tavola a volte si discuteva accesamente, se io chiedevo ai ragazzi, quali erano i progressi negli sudi, e se avessero aiutato mamma, secondo loro tutto andava per il meglio, ma i risultati a scuola non c’erano, e la casa era una schifezza, si lo ammetto a volte il mio modo di rimproverarli era brusco, accadeva che per settimane non dicessi nulla, notavo che i risultati a scuola erano disastrosi, i loro comportamento era litigioso, in casa non collaboravano in nulla, fumavano di nascosto, frequentavano amicizie balorde, insomma tutte queste cose si accumulavano dentro di me, magari sopportavo per settimane, di vedere i mucchi di abiti da lavare appoggiati in bagno, in soggiorno, i libri dei ragazzi in giro per casa, sigarette buttate fuori dalla loro finestra, o lasciate in bagno o sul comodino di camera mia, sdraiati sui divani con le scarpe ai piedi, e le scarpe appoggiate sul bracciolo del divano, fumavano in casa, rubavano soldi dal mio portafoglio, il linguaggio volgare e parolacce dette alla mamma, e mia moglie dove era, alla fine io sbottavo, mi arrabbiavo, e durante queste discussioni, mi sentivo solo, lei non interveniva, non era complice, e l’esempio che davamo non era di unità, le risposte dei figli erano istintive, come…non rompere i coglioni, ma vaffanculo, tu non fai un cazzo, era come se la fatica e i sacrifici non contassero nulla, io ero il rompiscatole, che pretendeva rispetto e onestà da parte loro, mia moglie non interveniva per rimproverare i figli ma per impedire a me di rimproverarli, interveniva per sedare gli animi, temendo per assurdo chissà quale risvolto, viceversa se i figli offendevano la madre, mi incavolavo, e gli intimavo di usate toni e frasi rispettose, sentivo la mancanza della complicità di mia moglie, del supporto, mi sentivo solo e lei non apriva bocca, non imponeva regole ne punizioni, e questo mi infastidiva non poco, le risposte dei figli ferivano, a volte scappavano sculaccioni e urlate, e qualche parola offensiva, se compiti non venivano fatti nel pomeriggio, io intimavo a loro di non chiedere soldi o di non uscire senza aver prima fatto il loro dovere, mia moglie faceva l’opposto, acconsentiva ai figli di uscire la sera o nel pomeriggio, e magari poi la sera dopo cena saltavano fuori i compiti dimenticati, i figli non si arrangiavano da soli, era lei che faceva i loro compiti, preferiva stare con i figli fino a sera e non ritagliare spazi per noi, con difficoltà procedevano gli studi, fino alle superiori, dove hanno iniziato a fare uso di alcol e marijuana, ma immancabilmente mia moglie dava a loro i soldi, oppure i figli prendevano i soldi direttamente dal mio o dal suo portafogli, ma dove era andato il rispetto e i valori che pensavo di avergli trasmesso?
Mia moglie li accompagnava ovunque, anzi si alzava da tavola e alla richiesta di un passaggio, nel bel mezzo della cena, lasciava a tavola il sottoscritto e i due figli piccoli, accompagnando i più grandi a 200 metri da casa, si 200 metri, assurdo , questo mi infastidiva ma a lei non interessava, idem per il recupero, chiamavano e lei usciva per recuperarli, sempre a 200 metri da casa, io ritenevo questo modo di fare un agevolazione verso i secondi fini dei ragazzi, recarsi dove acquistare l’erba, accompagnarli per venderla agli amici, e poi il fatto di farsi recuperare drogati e ubriachi la sera tardi, secondo me era ed è sbagliato, e la cosa più dolorosa era il fatto che lei non prendeva in considerazione le mie lamentele, oltre al cuore nemmeno la mente era aperta al dialogo, questa situazione ripetuta per anni , procuravano ansia, dolore, un senso di impotenza.
Lo stress accumulato sfociava in discussioni, sull’educazione, il credo, sull’ordine in casa, sul risparmio, sull’intimità, ecc. , durante queste discussioni, regnava il silenzio da parte sua, era come un muro di gomma, quando io le dicevo che in casa c’è bisogno di ordine, se lei non se la sentiva, di chiedere ai ragazzi un aiuto, i ragazzi sono a casa e non studiano, invece di portarli in giro ad ogni loro richiesta, assegna a loro delle mansioni, in modo che occupino il loro tempo, per qualche cosa di costruttivo, rendili partecipi, di un progetto positivo , la collaborazione, per tenere la casa ordinata e organizzata, la sua risposta era, non riesco ad organizzarmi, spesso lei ripeteva, non mi sono laureata per fare la casalinga, no problem io posso stare a casa tu vai al lavoro, cerca un lavoro con uno stipendio decente e sufficiente per mantenere 6 persone, e io me ne sto a casa, io desidero una casa accogliente, ordinata, mi sento a mio agio, sereno, ho bisogno di vivere in un ambiente che rappresenti ,la famiglia, l’ amore, rispetto, un ambiente positivo.
Negli anni trascorsi con lei ho maturato ansie, e attacchi di panico, già ne soffrivo, nel corso del tempo sono aumentati, non ho ricevuto amore ma rifiuti, e menzogne.
E pensare che le sue testuali parole erano, che io ero il più dolce dei suoi affetti precedenti , e sessualmente con i suoi precedenti partner non aveva mai raggiunto orgasmi, mi voleva un bene dell’anima, e quel tvb era l’appiglio a cui mi tenevo stretto, queste frasi sembravano menzogne.

Verso i 47 anni, gli attacchi di panico si sono fatti insopportabili, oppure io mi sono fatto meno forte per contrastarli, è ho scelto di andare da uno psichiatra, dato che lo psicologo non mi era stato utile, ora uso il citalopram, e mi sento una perso rinata da poco, diverso , non provo ansie, non ho più avuto attacchi di panico i ricordi del passato sono sempre più nitidi, insomma vivo per la prima volta, e sono padrone delle mie emozioni e del mio corpo, è incredibile, ma l’altro lato della medaglia e che vedo la distanza che c’è nel nostro rapporto, la freddezza di mia moglie, sento il vuoto, e li ma non è li, io posso cercare di coinvolgerla, ma lei non reagisce con complicità, è distante, non mostra nessun affetto, nessun bisogno d’amore.
Un anno e mezzo fa si è confidata, dicendomi che non provava nulla, che non mi desiderava, io certo lo percepivo, da anni era cosi, insomma lei mi vedeva come un fratello, ho accetto con sofferenza la situazione, ma ho notato in lei cambiamenti di carattere, si isolava, e usava il telefonino in maniera smodata, nervosa e manesca con i piccoli, allora mi sono incuriosito e infatti leggendo le sue chat, si era fatta amica una tipa della sua età amante del rock che aveva alle spalle 2 separazioni, e viveva con il secondo marito e 2 figli anche lei non più innamorata aveva una storia con uno del gruppo amanti del rock, mia moglie si sentiva in sintonia con questa persona, si scambiavano commenti, racconti e anche immagini porno di membri in erezione, immagini che riceveva su facebook dalle persone con cui chattava, frasi goliardiche e pettegolezzi su chi conoscevano in chat, poi ho letto una chat con un componente del gruppo, parlavano di musica, aforismi, lei raccontava tante balle su di me, cose non vere, parlava per ore, anche mimando scene di sesso, e la notte si assicurava che dormissimo per inviare messaggi vocali soft e hard, ecc. , le ho chiesto spiegazioni, e le ho suggerito di mettere la password al telefono, perchè le porcherie che avevo letto non dovevano leggerle anche i figli, ma purtroppo , il figlio 20 enne deve aver visto qualchecosa, mi fa domande ed io che cosa devo dirgli? nulla mi vergogno, è un momento difficile per noi porta pazienza, è una menzogna ma non posso dirgli altro, la sua risposta è stata a….la mamma è impazzita….che cavolo sta facendo…..ecc., spero non abbia letto le chat.
E triste è una situazione pesante, ho letto le chat e mi rendo conto che non solo non prova e non ha mai provato nulla per me, ma non ha nemmeno rispetto, e non l’ha trasmesso ai figli, raccontava balle, frasi offensive, ora mi sembra un'altra persona, mi basta guardare i figli per capire che devo tenere duro, per loro, i grandi sono allo sbando, i piccoli hanno bisogno di essere seguiti, so di poterli aiutare, ed è quello che farò.
L'amore non ha sesso.
Le donne si innamorano per bisogno e gli uomini pensano di poterne fare a meno.
Nessuno dei due in realtà sa amare.
L'amore va compreso, ma non come l'infatuazione biologica, quella è lussuria.
La lussuria è una passione cieca, l'amore è la fragranza di un cuore silente, sereno, meditativo.
L'amore non ha nulla a che fare con la biologia, la chimica o gli ormoni.
Per conoscere l'amore, bisogna dimenticare l'amore e ricordare la meditazione.
Se vogliamo le rose nel nostro giardino, dimentichiamo le rose e prendiamoci cura del roseto. Nutriamolo, annaffiamolo, controlliamo che riceva la giusta dose di sole e acqua.
Al momento giusto le rose fioriranno.
L'amore è una rosa nel nostro essere, ma dobbiamo preparare il terreno.
Quanta fatica, vero, ecco perché la stragrande maggioranza delle persone si ferma all’innamoramento, è meno faticoso, non ci vuole impegno, e dura poco, si puo’ cambiare giocattolo spesso, piu’ lo leggo e piu’ l’innamoramento mi sembra misero e squallido, vuoto, forse le mie precedenti esperienze mi hanno segnato e indirizzato verso qualche cosa di completo, di più reale, corposo, affidabile, sereno, costruttivo.


I figli, Chiara e francesco sono in difficolta, soffrono entrambi di problemi d’ansia, mia figlia e a brescia dal moroso è la senza un lavoro e vive con i genitori di lui, a noi chiede sempre soldi, io non voglio darle i soldi, li usa per la marijuana , invece di curarsi , io acquisto i medicinali perché si curi, le pago visite specialiste con psicologi e psichiatri, assurdo io non capisco perché utilizzino quella sostanza, la marijuana, mia moglie, ha sempre dato a loro i soldi, andando contro le mie idee, che sono anche quelle della psicologa, con cui abbiamo parlato della dipendenza dei due figli più grandi, la mia ex fa orecchie da mercante, ma io sono preoccupato.

I piccoli gabriele e sara hanno bisogno di essere seguiti, è dura sentire la piccola cosi nervosa, io cerco di starle più vicino possibile, lei percepisce il cambiamento della madre, viene a confidarsi, la mamma non mi vuole bene, la mamma e sempre al telefono.

Manca pure il lavoro, sono disoccupato da dicembre, perché costavo troppo, è stato un periodo stressante, ero sotto attacco e denigrato sul lavoro, Disoccupati i figli, e la moglie, ci fosse almeno una sincera accanto, o un pò di amore per rinascere…..purtroppo nulla, anzi nel momento in cui ho perso il lavoro, non ho ricevuto il sostegno o l’affetto di cui avevo bisogno, ero solo e attaccato su due fronti, sembra destino, ansia e panico mi hanno accompagnato per 30 anni, ora che sto meglio, perdo il lavoro e mi accorgo che la persona che ho accanto, non è mai stata realmente li, non ha mai provato veramente amore per me, vorrei volare via, vorrei essere amato perché lo merito.

Mai sentito in 20 anni da mia moglie, ti amo, mi manchi, ti desidero, ho voglia di fare l'amore, ne fantasie ne complicità', ne messaggi dolci, ne abbracci spontanei, ed i figli sono la copia precisa di lei, avesse almeno insegnato loro il rispetto per il padre, ma nulla, il ritorno alla mia casa è sempre stato traumatico, una casa caotica , disordinata, litigi fra fratelli, nessuna collaborazione dei figli grandi, in casa, e nessuna considerazione delle regole, è un esempio di quanto rispetto e stima lei aveva per me.

Mi sento spento, cerco di vivere, ma senza emozioni, e sono stanco, stanco di avere accanto una persona che non condivide emozioni, che non ti coinvolge, che non ha aperto il suo cuore, che non ha mai mostrato entusiasmo, una persona che non ha voglia di progettare un futuro insieme, che pur essendo presente e come se non ci fosse, anzi prosegue con le sue menzogne, password al telefonino, la figlia che mi chiede perché, le sue confidenze con le amiche, di cui non fa parola, e già questo crea un clima di sfiducia, sincerità a livello zero, lei vive alla giornata, io sento il peso di questa giornata, vuota, senza amore, non puoi volare via, e forse l’unica soluzione è trovare una persona vera, sincera, che comprenda il significato della parola amore, che sappia creare la sua felicità, ogni giorno con fiducia e fedeltà, costanza e gioia, non è certo la fede al dito che rende un unione vera ma il significato della parola amore che significa fedeltà, il piacere che genera la fedeltà è simile ad un orgasmo, la sincerità rasserena l’animo delle persone, la dolcezza la cortesia la gentilezza, alimentano ogni giornata, fare l’amore diventa l’insieme di tutto questo, e da energia e felicità, spero un giorno di trovare una persona cosi, perchè la merito…..

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Miglior risposta 7 LUG 2016

Caro Luca
diciamo che mi piace tantissimo l'ultima riga (della sua lunga lettera) dove lei rivendica una felicità che pensa di meritare.
Sono d'accordo con lei: lei merita tante cose belle, tutto il bello e il buono che, fino ad ora, la vita non ha saputo darle.
Diciamo che lei stesso si è messo, in qualche modo, nella condizione di non riuscire ad avere di meglio e mi riferisco soprattutto alla relazione con sua moglie.
Lei si è accontentato e non ha voluto davvero vedere o prendere atto del non amore e dell'indifferenza che regnava in casa per non parlare poi della irresponsabilità di sua moglie verso i figli che son cresciuti "selvaggi" proprio a tal motivo.
La sua storia mi ha ricordato un film molto interessante che si intitola "il mio amico Eric" si procuri questa pellicola e se la guardi... potrà esserle utile...non le dico altro per non rovinarle la sorpresa...il regista è Ken Loach...
Allora, io la collocherei, sulla base del suo racconto, come un "uomo che ama troppo"..questo ha fatto lei sopportando tutto quello che sua moglie (in qualche modo) le ha imposto.
Per il mio pensiero "amare troppo" significa essere deboli.
Lei ha combattuto molto a modo suo però ha poi sempre ceduto e quindi si è sfinito nella lotta senza ottenere risultati, forse occorrevano decisioni più nette e definitive.
È possibile recuperare ora?
Io penso che si possa sempre recuperare qualcosa.
Bisogna "imbroccare" il modo giusto di fare e di agire e trovare la determinazione che sola deriva da una visione certa e netta delle cose, quindi è necessario che lei abbia una visione chiara delle cose.
L'aiuto di un terapeuta può essere indispensabile.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta.

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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1 OTT 2017

Gentile signore dopo tanti anni di convivenza con sua moglie credo che lei accetti il carattere piuttosto contraddittorio del suo matrimonio e che in fondo si sia adattato a vivere con un senso costante di non completa considerazione da parte di sua moglie.
La invito a parlare in modo spontaneo e autentico dei suoi sentimenti ed emozioni con lei.
Cordialità d.essa Tina Carone

Dott.ssa Tina Carone Psicologo a Roma

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30 AGO 2016

Gentile Luca,
mi dispiace leggere tutte le sue difficoltá con sua moglie, la scoperta del tradimento mentre lei continuava ad esserle fedele, la scoperta che dice di non averla mai amata, le chat segrete, i suoi attacchi di panico, le difficoltá dei figli, il non avere un lavoro... sicuramente tutto questo deve aver pesato molto sul suo stato d'animo.
Concordo con lei, si merita un po' di felicitá e di reciprocitá, cose che in questi anni non ha mai avuto. Non so se ha mai considerato l'ipotesi di staccarsi da sua moglie per cercare qualcuno che la ami davvero oppure se preferisce mantenere la sua fedeltá a sua moglie e cercare di continuare a stare con lei, con la consapevolezza che serve un nuovo inizio e un nuovo modo di intendere la relazione tra voi, affinché le cose possano andare meglio con lei. Se l'allontanarsi dalla moglie non è un'opzione per lei praticabile, vale la pena chiedersi come puó ricostruire una vita comunque soddisfacente alla luce delle nuove consapevolezze che sua moglie le ha dato circa i suoi sentimenti per lei. Con o senza i sentimenti di sua moglie, lei si merita di vivere la sua felicitá, ma occorre capire in che modo, cosa potrebbe darle quella felicitá che merita. Se da solo non riesce a rispondere a queste domande, consiglio di parlarne con un/a terapeuta della sua zona. Non deve essere necessariamente lo stesso dell'altra volta se con lui non si è trovato bene. Potrebbe essere utile coinvolgere nella terapia anche sua moglie.
Le auguro tutto il meglio.

Cordiali saluti,
dott.ssa Elisa Canossa, psicologa psicoterapeuta a Sustinente (MN) e Padova

Dott.ssa Elisa Canossa Psicologo a Sustinente

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7 LUG 2016

Gentile Luca,
a metà della susa lunghissima mail, leggo una frase chiave : " la reciprocità non si verificava, non c'era modo di ricevere ciò che donavo".
Ritengo che per mantenere viva e vitale una relazione di coppia la reciprocità sia fondamentale per cui, laddove non c'è, la relazione è destinata a finire anche quando parte con un forte innamoramento e per l'innamorato sembra non essere un problema il dare senza ricevere altrettanto o per lo meno senza ricevere ciò che desidera.
Forse lei ha speso troppe energie e troppo tempo per realizzare ciò e dopo il "matrimonio riparatore" ha comunque voluto altri figli che hanno contribuito ad aumentare le difficoltà del rapporto coniugale che era già difficile.
Mi sembra poi di capire che dopo un periodo di cure farmacologiche e psicoterapeutiche per i suoi disturbi d'ansia, lei oggi cerca di essere un buon padre soprattutto per i figli più piccoli ( e questo è ammirevole) ma sente anche il desiderio di un amore colmo di gratificazione e reciprocità ( cosa che le è mancata) e però, nell'ipotesi che riesca a trovarlo, dovrà farlo quadrare con il suo impegno genitoriale.
In ogni caso il suo futuro non sembra facile per cui sarà saggio farsi supportare da un sostegno psicologico.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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