Come riprendere la vita sessuale dopo un intervento?
Cari psicologi,
Vorrei esporvi un problema che ormai da anni sta compromettendo la mia vita sessuale e relazionale.
Premetto che non ho avuti molti partner, ma comunque alcuni di essi sono stati occasionali.
Ho sofferto e soffro di cistite post coitale, patologia che mi ha sempre creato un certo disagio...ma ho battuto varie strade per risolvere il problema, a volte ci sono riuscita, altre no, di certo non ho trovato un'adeguata cura.
Nel 2021, sbagliando lo ammetto, ho avuto dei rapporti non protetti con um ragazzo che frequentavo da un po' e da lì è nato il dramma! A novembre ho scoperto di avere l'HPV e la notizia mi ha gettato nello sconforto. Ho seguito le indicazioni del medico, mi sono vaccinata, ma ovviamente non ho voluto vedere uomini fino alla fine dell'iniezione del Gardasil. Contemporaneamente scopro di avere la gardnerella, altra tragedia e cura di antibiotici.
Ridendo (poco) e scherzando (ancora meno) passano due anni senza rapporti, fin quando una sera del luglio 2023 faccio sesso con un amico. La storia è finita lì, ma clinicamente ero abbastanza sicura perché il tampone dei germi comuni era uscito negativo. Entrambi vaccinati, con preservativo...insomma, più di questo che dovevo fare? Dovevo prevenire la cistite post coitale, ecco cosa! Tant'è che dopo due settimane mi ritrovo al PS facendo sangue al posto della pipì. Anche la dottoressa mi ha dato simpaticamente della "sfigata": due anni di castità e poi per una volta ci si ritrova così.
Curo anche questa (sempre con antibiotici, che ormai possono prendermi a esempio per le campagne contro l'antibiotico resistenza) e per mesi e mesi mi tengo ben lontana dai ragazzi. Ero molto impegnata sul lavoro, l'idea di frequentare qualcuno non mi attirava.
Arriva Febbraio e io, dopo un periodo di forte stress, decido di concedermi una serata un po' hot, ma io e quest'uomo non abbiamo un rapporto completo, solamente MANI E BOCCA. Ripeto: MANI. Immagino non fossero pulitissime, ma comunque è una cosa che capita nella vita...non è che siamo sempre con l'amuchina dietro.
Nei giorni successivi capisco che qualcosa non va, faccio tutti gli accertamenti del caso, pensando fosse una candida o un fungo...e invece scopro di avere la bartolinite (tra l'altro nel mio giorno lavorativo più importante dell anno).
Altri antibiotici, altri ovuli, fin quando arriva il verdetto finale: una ghiandola di Bartolini va rimossa.
Ora, il ginecologo dice che non cambierà nulla nella mia vita, ma io temo Comunque le conseguenze.
Ma quello che mi spaventa ancora di più è che tutte queste esperienze negative mi allontanino dalla sessualità. Ora come ora non ho proprio voglia di avvicinarmi a nessuno, mi è venuta una chiusura totale dopo aver impiegato tanto a sbloccarmi di nuovo. Era un periodo buono per i miei incontri, mi sentivo proprio aperta a nuove conoscenze! Onestamente mi è anche venuto il dubbio di aver otturato la ghiandola con la masturbazione...peggio mi sento! Già sono cattolica e ogni pratica è un pentimento, adesso che ho questa paranoia finirò veramente per cancellare questa parte della mia vita in ogni sua forma.
Lo so che questo problema è meno rilevante di un probabile suicidio, ma sta diventando davvero limitante per me. Sono davvero stanca di finire con gli antibiotici solo perché mi avvicinò minimamente a un ragazzo. Certo, magari non sono stata super ligia al dovere, ma chi lo è? Tante ragazze hanno continui partner ma non riscontrano i miei stessi problemi, io mi sento come se davvero Dio mi stesse punendo per la mia lussuria.
Sono davvero giù, aiutatemi (e per aiutatemi non intendo di dirmi le pratiche igieniche tipo fai pipì, lavati le mani ecc ecc che se volevo sentirmi rimproverata andavo da mia madre e se volevo le indicazioni precise per evitare la candida, pagavo altri 150 al ginecologo)