Vita sessuale disastrosa

Inviata da maurizio · 8 feb 2017 Problemi sessuali

Salve a tutti, sono un ragazzo di34 anni e scrivo per raccontare un disagio che vivo ormai da tempo con la mia compagna di 38 e capire se ci sono soluzioni per farmi ritrovare la serenità. Da 4 anni convivo con una ragazza conosciuta subito dopo aver chiuso una relazione di 12 anni e inizialmente con lei andava tutto a gonfie vele, eravamo in perfetta sintonia su tutto e anche dal punto di vista sessuale l'intesa era perfetta, se non per un particolare che ci siamo portati dietro fino ad oggi. In pratica, nonostante l'intesa a letto, la voglia dei nostri corpi, pensieri erotici a non finire e il suo costante bisogno di fare l'amore con me, non ha mai provato piacere nella penetrazione non raggiungendo così mai l'orgasmo. Dopo qualche mese dai nostri frequenti rapporti ho deciso di parlarle x trovare insieme la strada migliore per lei nel trovare il piacere e così (scusatemi l'essere diretto) la stimolazione orale del clitoride o durante l'atto riusciva a farla arrivare all'orgasmo. Passati altri mesi pian piano notavo una diminuzione drastica della frequenza dei rapporti da parte di lei fino ad arrivare a farlo una volta al mese se andava bene , tutto questo dopo 6 mesi di relazione! Decisi di parlarle ancora e mi disse che sapendo comunque di non sentire nulla nella penetrazione (o meglio piacere) non riusciva più a desiderare l'atto e che la stimolazione del clitoride per lei era un alternativa che nonostante tutto non la soddisfava perché le mancava tantissimo l'orgasmo vaginale provato ( a detta sua) con tutti i partner avuti in passato. Insomma, solo con me non provava piacere durante l'atto! Nonostante questo ho cercato sempre di non abbattermi e sperare che col tempo le cose cambiassero ma nulla, non è mai migliorato anzi tutto sempre peggio fino a quando ho iniziato complessarmi sulle mie dimensioni e a perdere gradualmente la mia autostima! Il rapporto è comunque andato avanti limitandoci a farlo 1 volta al mese di media ma la mia frustrazione, nonostante l'amassi tanto, continuava a crescere non sentendomi più desiderato e apprezzato sotto l'aspetto fisico! Poi una notizia inaspettata dopo 3 anni di relazione....lei rimase incinta! Con una probabilità, in base alla frequenza dei rapporti, prossima allo zero...eppure è successo! Da quel momento e per tutta la gravidanza i rapporti ci sono sempre stati con la stessa disastrosa frequenza ma sempre caratterizzati da totale assenza di piacere da parte sua se non , come detto precedentemente, attraverso la stimolazione del clitoride dove riesce a raggiungere anche molti orgasmi consecutivi! Adesso dopo la nascita del bambino (a 6 mesi dal parto) siamo riusciti ad avere un rapporto ma subito dopo queste sono state le sue parole: "strano , nonostante il parto naturale ho percepito di più nella penetrazione"....questa frase mi ha fatto capire che finché persiste questa condizione lei non avrà mai voglia di fare l'amore....infatti per tutti questi anni sono stato sempre io a stuzzicarla per ottenere qualcosa! Lei continua a dire che in passato e con tutti i partner ha sempre provato tanto piacere vaginale fino ad arrivare all'orgasmo ma continua anche a ripetere che la colpa non è mia ma è lei ad essere cambiata sotto questo aspetto! Ma come faccio a credere a questa cosa? Non ha mai avuto problemi e proprio con me tutto questo? Quindi da questi pensieri ho maturato l'idea che forse è la mia dimensione a non accontantarla e lei, per non ferirmi, mi dice che il problema è suo! Ormai sono 4 anni che questa situazione va avanti ed io sono sempre più triste per questa cosa , non ho una vita sessuale soddisfacente ormai da 3 anni e mezzo e la cosa mi devasta! Amo questa ragazza e mio figlio, non faccio mai mancare nulla ne a lei ne al piccolo , sono sempre presente per la famiglia ma il non sentirmi più desiderato mi fa troppo male !! Ho paura che il problema della sua insensibilità vaginale e del suo calo drastico della libido possa dipendere davvero dalle mie dimensioni visto che le sue sensazioni durante l'atto non sono mai migliorate in tutti questi anni! Aggiungo infine che un anno e mezzo fa abbiamo effettuato una terapia di coppia e successivamente ha continuato solo lei, inizialmente sembrava ci fosse qualche miglioria dal punto di vista almeno del desiderio , ma le sensazioni durante l'atto per lei non sono mai migliorate!! In terapia c'è stata 6 mesi , ma alla fine a parte qualche miglioramento nella frequenza dei rapporti ( 2/3 volte al mese) la situazione del piacere vaginale non si è mai risolta.
Adesso sono qui a chiedervi un consiglio, un aiuto, se ho una via di uscita, se il comportamento della mia donna nasconde dell'altro , se è giusto continuare così e se ho ancora speranze di ritrovare la serenità sessuale che con tutto me stesso voglio con lei e con nessun altra ragazza!
Aiutatemi a capire!
Grazie in anticipo e per la pazienza prestata per la lettura.

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Miglior risposta 8 FEB 2017

Gentile Maurizio,
la situazione che lei descrive indica nella sua compagna una anorgasmia secondaria le cui possibili cause possono essere :
- organiche (genitali, ormonali, iatrogene)
- psicologiche (disturbi dell'umore)
- relazionali (conflitti di coppia, eiaculazione precoce o disfunzione erettile del partner maschile).
La sua tendenza a colpevolizzarsi è inappropriata anche perchè una possibile spiegazione anatomo-fisiologica inerente all'organo genitale maschile potrebbe essere sostituita da quella di un insufficiente tono del muscolo elevatore dell'ano che nella donna contribuisce ad innescare il riflesso orgasmico senza contare il fatto che nella sua relazione precedente, durata 12 anni, la sua ex-compagna molto probabilmente non aveva questo problema.
Inoltre è importante rilevare che la difficoltà orgasmica può essere conseguente anche alla mancanza di desiderio che in questo caso condiziona il raggiungimento dell'orgasmo stesso.
Emerge quindi in lei un basso livello di autostima che la porta a colpevolizzarsi sùbito e/o a maturare dubbi e sfiducia nei confronti della sua compagna laddove sarebbe preferibile ed opportuno riprendere la psicoterapia di coppia affidandosi ad un terapeuta preferibilmente esperto anche in sessuologia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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22 DIC 2018

Carissimo,
da come lo descrive lei sembra che i vostri problemi siano solo sessuali. Pertanto vi consiglio di ricorrere ad un sessuologo. Se possibile entrambi ma soprattutto la sua fidanzata visto che il problema sembra soprattutto suo.

Angelo feggi

Dott. Angelo Feggi Psicologo a Genova

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8 FEB 2017

Caro Maurizio,
immagino la sua frustrazione. Come spiega la sua compagna questa difficoltà e questo cambiamento? Mi pare di capire che lo imputi a sé stessa ma non si evince bene quali siano le motivazioni che si fa a tal proposito.
Dal punto di vista anatomico è piuttosto improbabile che le dimensioni possano avere un impatto così determinante, inoltre è abbastanza inusuale che il terapeuta abbia scelto di continuare solo con uno di voi. Se la terapia di coppia risulta conclusa e un membro della coppia sente la necessità di proseguire un lavoro individuale è sempre bene inviarlo ad un altro collega di modo che il terapeuta continui a rimanere un riferimento per entrambi.
Il mio invito sarebbe quello di approfondire con la sua compagna questo aspetto e di valutare, eventualmente, una nuova terapia ma con un terapeuta diverso che non abbia già seguito la sua compagna o lei in maniera esclusiva e che possa quindi seguirvi esclusivamente come coppia dandoci la possibilità non solo di comprendere cosa stia succedendo dal punto di vista fisico ma anche quali dinamiche di coppia stia innescando tutto questo.
Rimango a disposizione.
Cordialmente,

Annalisa Anni
Psicologa Psicoterapeuta Padova

Alternativamente Psicologo a Padova

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