Vorrei
Io non ne posso più, ho 16 anni e sono piccola per dire certe cose, me lo dicono tutti, ma davvero non ce la faccio più e sono stufa. Mio padre è una persona che ha avuto un passato difficile, delle esperienze brutte con persone brutte ma ora pensa che tutti lo vogliano sempre prendere in giro, ad esempio quando mi giustifico dicendo la verità, lui pensa che io stia mentendo, che lo stia prendendo in giro e dice sempre la stessa frase "pensi sia nato ieri?" e non è solo questo visto che sono successe molte cose : due anni fa mi ero fidanzata con un ragazzo, mentre dormivo mi prese il telefono e lesse tutta la chat, mi ricordo che la mattina mi svegliai sentendo mio padre e mia madre parlare di me, dicevano delle cose molto brutte così io non ebbi il coraggio di alzarmi e finsi di dormire, dopo un po' mio padre era venuto da me e iniziò a darmi dei calci e insultarmi. Non dimenticherò mai lo sguardo schifato chs mi rivolse. Passarono mesi e mesi io ero chiusa on casa e controllata da mio padre, non avevo né telefono né niente,andavo a scuola poi tornavo a casa e i miei non mi rivolgevano parola tranne quando dovevano insultarmi. Dovevo ascoltarli ogni notte bisbigliare sparlando di me. Mi sentivo terribilmente sola, mi sentivo odiata da tutti. Dopo però feci pace con loro e passarono mesi fino all'anno scorso, l'anno più brutto della mia vita. I miei avevano litigato pesantemente, non li avevo mai visti così arrabbiati e non si erano rivolti la parola per tutto il giorno, poi la sera stavo dormendo con il mio fratellino e mio padre mi prese di nuovo il telefono e, mi vengono i brividi a pensarci di nuovo, aveva letto una chat con un mio amico in cui gli avevo mandato dei cuori perché mmi aveva scritto "ti voglio bene" e così si sfogo su di me per tutto quello che era successo quel giorno con mia madre. Mi prese a calci, a pugni, io mi ero seduta per terra in cucina mentre stringevo le ginocchia al petto e cercavo di proteggermi il viso, poi mio padre prese un coltello e mi minacciò di uccidermi, in quel momento io cacciai un urlo dalla paura svegliando tutti, mi ero fatta la pupì addosso davanti a mio padre e non riusvico a controllarmi, mia sorella piangeva e urlava "basta" così mio padre fece cadere il coltello per terra ferendosi al dito e uscì di casa. Quella notte non riusvico a dormire e la mattina dopo mio padre tornò a casa dopo aver dormito in macchina e mi portò con sé, non sapevo dove stessimo andando e stavo già pensando al peggio ma mi portò in un posto strano diceva che mi avrebbe data agli assistenti di sociali e mi aveva chiesto "scegli, o vai dagli assistenti sociali e segui le sue scelte come hai sempre voluto, o rimani con la tua famiglia ma seguendo le nostre regole." io vermsnege volebo andarmene, non volevo più stare con mio padre ma poi avevo pensato a mia madre e ai miei fratelli. Così scelsi di stare con loro. Da quel giorno faccio incubi su quella notte almeno due volte a settimana, stare al telefono mi mette ansia e ogni volta che entra mio padre a casa io mi sento come se stessi vivendo con un mostro, sono costantemente in ansia, terrorizzata e non so nemmeno cone spiegarlo. Non posso wuwis mai uscire e se esco mi sento sempre osservata, e non so più che fare anche perché 8 mesi fa ho conosciuto un ragazzo, e per la prima volta ho raccontato di mio padre a qualcuno che non sia la mia migliore amica senza vergogna. Mi sono innamorata di questo ragazzo e siamo stati insieme, lui mi faceva dimenticare tutti i miei problemi ma ero super attenta a non dare il telefono a mio padre, non avrei permesso che rovinasse una cosa così bella, forse anche l'unica della mia vita. Questo ragazzo mi faceva persino sentire carina, e io ho seri problemi di autostima. Insomma ci siamo lasciati per la distanza nonostante venisse a trovarmi, lui dice che non ce la fa ma continuiamo a scriverci ti amo dice che mi ama ancora e io come non mai ora sento di avere bisogno di più libertà, essere una normale adolescente che esce con gli amici, va alle feste, al cinema,insomma vorrei essere come gli altri ed è inevitabile sentirmi una vera sfigata. Vorrei un papà che mi abbracciasse, che mi dicesse che mi vuole bene nonostante tutti i miei difetti. Vorrei un papà che pensasse alla mia felicità invece che alle regole. Vorrei un papà.