Strade difficili
Salve Psicologi, mi ritrovo qui a scrivere per molteplici motivi. L’importanza dello sfogo e un confronto non indifferente con degli esperti. Ho 18 anni ma è come se me ne sentissi 50. Mi spiego meglio. Ho sempre l’inquietudine che il tempo non sia mai abbastanza. Ho forti ambizioni; ogni flusso di coscienza derivato dalla mia mente mi dice che un giorno potrò diventare qualcuno, ma ho paura che le condizioni che mi circondano possano necessariamente definirmi.
Amo scrivere poesie come amo stendere scrittura in prosa. Le persone che mi circondano affermano di non leggere un libro da anni, cosa che io invece faccio costantemente: fosse per me e ovviamente non in condizioni Covid mi ritroverei ogni sera da qualche parte a conversare di letteratura, attualità, culture antiche e politica.
Il punto della realtà che mi circonda però, non è tanto questo, quanto sentire il peso di chi ho attorno, in particolare i miei genitori, che mi comprimono come un’arancia sul fatto che la filosofia e le materie umanistiche non mi porterebbero da alcuna parte.
Aggiungo anche che al momento sto frequentando un istituto tecnico che, neanche a dirlo, non dà credito alle mie attitudini; tempo fa tentai di cambiare scuola ma la preside aveva detto a me e alla mia famiglia che mi sarei potuta spostare solo in quarta, cosicché piuttosto che recuperare i tre anni presi la decisione di rimanere dov’ero e stringere i denti per i prossimi due anni. Il mio obiettivo per adesso è prendere il diploma nonostante stia rendendo davvero poco. Sono un tipo che non si fa condizionare dai genitori.
Purtroppo non vado d’accordo con loro su tanti campi della vita, piccoli e grandi, e per questo ho ascoltato il mio cervello. Ma effettivamente non mi sento di dare completamente torto a loro sull’Università.
Quant’è difficile oggi diventare poeta, e quanti anni ci vogliono per pubblicare un libro di qualità e che riscontri del successo? Chiaramente è soggettivo, ma ripeto, ho ambizioni alte: mi piacerebbe diventare qualcuno di successo perché sono molto sicura che riponendo il mio impegno otterrei grossi risultati. Il mio sogno in realtà è quello di andare fuori d’Italia, ma le condizioni economiche non me lo permetterebbero per chissà quanti anni. Altra faccia della medaglia, e qui potrei sembrare ridicola.
Ma il mio altro sogno è lavorare nel mondo dello spettacolo, più nello specifico diventare un’attrice vera e propria.
Ho praticato danza da quando ero appena un’infante ma ho sempre saputo che dentro di me sarebbe emersa un’attrice. Quando ho iniziato le mie prime esperienze teatrali, insegnanti e non, hanno notato il mio talento e mi hanno tutti consigliato di portare avanti questa strada, difatti frequento una scuola di teatro che ahimè, è tutta a distanza.
Anche qui... può sembrare semplice emergere, soprattutto coi Social, ma davvero, io non saprei da dove iniziare. So di avere la forza e la motivazione necessarie affinché io faccia strada nella mia esistenza, ma mi sento così confusa e barcollante tra una vita promettente e le possibilità davvero minime... ho questo terrore che mi mangia dentro, di non aver tempo di realizzare ciò che voglio, o di arrivarci troppo in ritardo, di essere per sempre una persona comune.
Questa situazione pandemica per quanto mi abbia dato aiutata in termini di tempo per scrivere e leggere, oltre che riflettere ancora più in profondità, sta iniziando a stroncarmi fino al midollo perché non vedo luce prossima a noi. Sembra un tunnel buio.