Sono un ragazzo di 25 anni che è fidanzato da più di 5 anni con una ragazza
Abbiamo deciso di acquistare casa e di iniziare a vivere la nostra indipendenza ma, fin dal primo momento in cui l'ho comunicato ai miei genitori, loro si sono opposti.
Si sono opposti all'acquisto in quanto i miei hanno sempre sognato per me una vita senza debiti in quanto abbiamo una casa libera (che non vogliamo usare per tanti motivi, tra cui il fatto che è di vecchia costruzione e lontana dal posto di lavoro della mia compagna).
La prima volta che ne parlai con i miei sia mio padre che mia madre hanno smesso di parlarmi per giorni ed erano visibilmente molto agitati.
Le volte dopo nonostante mi hanno dato contro (e non è proprio quello di cui ho bisogno) sembra l'abbiano presa un po' meglio.
Abbiamo avuto in questi giorni l'approvazione del mutuo e non so come dirgli che a breve andrò a firmare l'atto.
Il pensiero di farli sentire "traditi" mi fa vivere male il momento e soprattutto mi fa stare male.
Come posso dirgli la cosa senza avere conseguenze negative? Come posso fargli accettare la nostra decisione?
Ho veramente bisogno di supporto.
Grazie a chiunque mi aiuterà.
Daniele
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16 NOV 2021
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Caro Da,
mi dispiace per quanto stai vivendo. Da una parte c'è la spinta naturale all'autonomia, all'indipendenza, alla costruzione di qualcosa di tuo, verso la tua nuova famiglia, a prescindere dalle richieste o opinioni della tua famiglia di origine, dall'altra c'è il senso di colpa che ti fa vivere il tutto come se stessi perpetrando un tradimento verso i tuoi.
Difficile esprimersi in merito su due piedi e con poche informazioni, dunque, vista la richiesta ti consiglio di fare qualche consulenza mirata, in modo da trovare il modo migliore per te di affrontare e gestire la situazione, svincolandoti da certe dinamiche pur preservando la relazione con i tuoi genitori nel miglior modo possibile.
Sono a tua disposizione eventualmente.
Spero tu possa vivere le tue scelte serenamente, qualunque esse siano.
Buona giornata,
Dr.ssa Annalisa Signorelli (ricevo anche online)
16 NOV 2021
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Daniele. Ciò che lei descrive mi sembra indicare un caratteristico conflitto relazionato alla sua crescita. Mi riferisco al necessario allontanando e differenziazione riguardo alla famiglia a un certo punto della vita dei figli. I suoi genitori vogliono che lei rimanga in familia, protetto, senza correre rischi, nella casa di familia. Per loro è difficile accettate la "perdita " del figlio. Lei e sua compagna vogliono avere una vita indipendente. Lei si sente in colpa ma deve considerare che questo distacco non è un tradimento, è difficile, lei è affezionato ai genitori... ma è un movimento positivo, fa parte della crescita. Una volta più tranquillo lei potrà conversare di queste cose con i suoi genitori che potranno vedere la questione anche in un modo positivo e possibilmente riuscirano ad accettare più facilmente il vostro movimento di autonomia. Auguri e una buona giornata.
16 NOV 2021
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Caro Daniele,
chi più dell'altro genitore percepisci che soffre della sindrome del nido vuoto?
È una fase delicata che nel ciclo di vita di ognuno di noi, può incontrare degli ostacoli a causa della difficoltà dello svincolo sia fisico che emotivo dai nostri genitori.
Non c'è una ricetta, ma una graduale accettazione e consapevolezza che i figli a un certo punto della loro vita, devono spiccare il volo e questo, per chi li deve lasciare andare, non è immediato da elaborare. È un processo che da parte di noi figli richiede tatto, fermezza e determinazione della scelta intrapresa.
Sono a tua completa disposizione per qualsiasi chiarimento, anche online.
16 NOV 2021
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Da,
grazie per aver condiviso i suoi dubbi. Comprendo la sua preoccupazione per i suoi genitori, e la vorrei rassicurare. Lei sta affrontando un passo importante, con la firma dell’atto acquista la casa e formalizza il suo bisogno di autonomia ed indipendenza. Per i suoi genitori rappresenta però anche “l’abbandono del nido” ed immagino che, se da una parte è motivo di orgoglio e soddisfazione, (anche se non espresso) dall’altra suscita paura e senso di vuoto (difficile da ammettere). Provi a riflettere su questo e magari ne parli liberamente con i suoi genitori, esprimendo i suoi bisogni e rassicurandoli sull’amore e gratitudine che prova per loro. Le auguro di risolvere e se ha bisogno di essere accompagnato e sostenuto in questa transizione, sono a disposizione, anche online.
Cordialmente
Dott.ssa Myria Laghi
16 NOV 2021
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno,
Mi dispiace molto per quello che stai vivendo. Stai facendo un passo molto grande e importante che comporta paura, ansia ma anche eccitazione per il futuro e voglia di iniziare. Tuttavia queste emozioni positive sono offuscate dai commenti dei tuoi genitori e dal tuo sentimento di colpa, dalla paura di farli stare male.
Ti consiglio di essere sincero con loro e non aspettare troppo. Hai visto che sono passati dal "darti contro ad averla presa un po' meglio"; probabilmente loro nutrivano tante aspettative nella casa libera e volevano che andassi a vivere lì. Era il loro modo per aiutarti e faticano a comprendere che tu voglia fare da solo, hanno paura che tu debba avere "dei debiti".
Capiranno le motivazioni della tua scelta, forse hanno bisogno di tempo.
In bocca al lupo per la tua nuova avventura!
Rimango a disposizione
16 NOV 2021
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Buongiorno. Il cambiamento personale è un processo lungo e complicato. Se ci sono voluti degli anni per determinare una sofferenza psicologica, non può certo bastare una mail per risolverla. Purtroppo non ci sono scorciatoie percorribili e i consigli che uno psicologo potrebbe dare in una chat lasciano il tempo che trovano: non esiste la “bacchetta magica”. Per inquadrare l’eventuale problematica di un individuo serve invece una consulenza approfondita (almeno 4 sedute). A seguire, se nella consulenza si evidenzia un problema significativo, per trattarlo e cercare di risolverlo è necessaria una vera e propria psicoterapia o una psicoanalisi.
È quindi illusorio credere che si possano ottenere risultati scrivendo in una chat: serve solo a perdere tempo e di solito significa che non si è pronti a mettersi in discussione. Se lei è una persona veramente motivata a capirsi e a ricercare un cambiamento personale profondo e duraturo, l’unico consiglio sensato che posso darle è quello di fissare un appuntamento con un professionista serio e preparato. Per quel che mi riguarda, le do la mia disponibilità (anche online).
