Gentili psicologi, vi scrivo chiedendo fortemente il vostro aiuto.
Sono una ragazza di 26 anni e frequento la facoltà di Giurisprudenza.
Amo questa facoltà e mi trovo al momento con due esami restanti e la tesi in diritto penale già iniziata, Tuttavia i due esami restanti sono uno peggio dell'altro, e ho riportato una bruciante delusione dopo aver tentato uno di questi esami sentendomi dire dal docente di essermi presentata senza aver completato lo studio del programma.
Ecco questa frase dopo un anno di studio e dopo un anno di ansia e paura mi ha letteralmente distrutta tanto che da li ho rimandato per due volte l'esame pur di non trovarmi nuovamente dinanzi a questo docente.
Mi sono resa conto con il tempo di sentirmi bloccata, come se fossi impotente, tutto ciò che studio passa e va via dalla mia testa anche se l'ho ripetuto numerose volte.
Inizialmente ho imputato il mio stato alla stanchezza essendo Stati due anni molto duri in cui ho subito un incidente di cui ancora porto gli strascichi che porterò a vita, e nel mentre per non pensare mi sono buttata sugli esami superandone molti e con successo fino ad arrivate alla richiesta della tesi e ai fatidici due esami.
Ecco, io mi sento completamente persa e stanca, sono sempre arrabbiata per il mio stato psicologico ma vorrei capire come uscirne perché sono davvero esausta e mi sento in colpa verso i miei genitori che mi pagano gli studi.
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2 DIC 2020
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Gentile Martina,
in un percorso di studi universitari può accadere a chiunque di avere delle difficoltà con qualche esame.
Nello specifico occorrerebbe circostanziare l'affermazione fatta da quel docente che lei non avrebbe completato lo studio di tutto il programma.
Ritengo importante che ogni studente sia consapevole del livello della sua preparazione indipendentemente dal tempo che ha dedicato allo studio di un determinato esame.
In ogni caso, lei non dovrebbe scoraggiarsi nè dare per scontato che questo professore sia terribile o abbia dei pregiudizi (e su quale base?) nei suoi confronti.
Pertanto è stato un errore rinviare per due volte l'esame soltanto per non ritrovarsi di nuovo davanti a questo docente in quanto la soluzione alle fobie non è nell'evitarle ma nell'affrontarle.
Se poi, come sembra, il problema non è unicamente il livello della preparazione ma anche l'ansia da prestazione e quindi indirettamente il livello di autostima, sarebbe opportuno lavorare su questo tema in un percorso di psicoterapia preferibilmente cognitivo-comportamentale, tanto più che nello stesso periodo ha avuto un incidente con possibile disturbo post-traumatico che ha lasciato strascichi da elaborare.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
1 DIC 2020
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Buon giorno Martina,
Grazie per aver scritto qui ciò che in questo momento la fa soffrire, il primo grande passo l'ha fatto.
Questo suo blocco può avere motivazioni e significati diversi, che una volta esplorati potranno aiutarla a comprendere meglio su cosa sia necessario lavorare per uscire sia da questo stallo ma soprattutto affrontare nel miglior modo possibile alcuni momenti significativi della propria vita (in questo caso la fine dell'università), riuscendo a godersi i risultati dei suoi sacrifici.
Come altri colleghi/e, credo anche io che in questo momento lei possa provare a pensare di intraprendere un percorso che le consenta di non affrontare tutto questo da sola. E il fatto che abbia scritto qui, rende nota la sua forte motivazione a risolvere questo blocco e tutto ciò che attualmente la fa star male.
Spero di esserle stato utile con questo mio commento, mi faccia sapere.
Rimango a disposizione per qualsiasi altra informazione,
1 DIC 2020
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Salve, mi spiace molto per il disagio e la situazione espressa. Sarebbe opportuno a mio avviso elaborare ed indagare nel dettaglio stati emotivi e pensieri associati a quella frase e, non meno importanti, il sentimento della colpa verso i suoi genitori che potrebbe, involontariamente, contribuire a complicare la situazione.
Ritengo fondamentale intraprendere un percorso psicologico al fine di indagare le cause, origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi, onde evitare che la situazione si irrigidisca ulteriormente.
Cordialmente, dott. FDL
1 DIC 2020
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Ciao Martina,
tanti sensi di colpa, il senso di inefficacia, un possibile disturbo post traumatico da stress, stanno minando la tua autostima.
Spesso quasi al traguardo, un po’ per stanchezza ed un po’ per paura, la meta appare irraggiungibile ma tu non temere, riuscirai a venirne a capo ed a completare con successo i tuoi studi.
A mio avviso , però, il passo più giusto da fare in questo momento è contattare uno/a specialista che ti supporti in questo periodo di grande difficoltà.
Un abbraccio.
Dott.ssa Margherita Longo
1 DIC 2020
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Cara Martina, sembra che la Sua condizione sia legata a molteplici fattori che si intersecano tra loro. In primis, riporta il blocco per gli esami. Tuttavia, è importante ricordare che non abbia vissuto dei momenti semplici, e anche questi possono avere il loro peso in tutta la faccenda. Valuti la possibilità di intraprendere un supporto psicologico che, da una parte, La guidi nell'elaborazione di quello che Le è accaduto e di cui porta gli strascichi; dall'altra, che Le permetta di comprendere quale strategia e risorse utilizzare affinchè possa superare gli ostacoli che La separano dal raggiungimento dei Suoi obiettivi.
Le auguro tanta buona fortuna e serenità, per tutto!
Dr.ssa Amanda D'Ambra.