Relazione con donna sposata

Inviata da abcda · 21 apr 2021

Salve a tutti,
da quasi un anno e mezzo intrattengo una relazione con una donna sposata, con un figlio che adesso ha quasi sei anni. E' stata lei ad avvicinarsi a me per prima, a scuola (l'anno scorso eravamo colleghi, entrambi insegnanti). Io mi trovavo in un periodo di crisi, io e la mia ex fidanzata stavamo per lasciarci dopo una storia durata quasi sei anni. Inizialmente ero stupito dall'approccio che questa donna aveva avuto nei miei confronti, poiché sapevo appunto che era sposata, e non avevo mai avuto esperienze del genere prima. Quando l'ho interrogata sulle sue intenzioni, mi ha detto di non essere affatto innamorata del marito, e di non avere nessuna remora da quel punto di visto. Mi ha anche detto di avere un bambino, e che il loro matrimonio si reggeva essenzialmente "soltanto" su quello. Io ho avuto diverse remore all'inizio, ma alla fine lei mi ha preso molto, e non solo perché è una bella donna (ci tengo a precisare che ha 7 anni più di me). Abbiamo iniziato a frequentarci poco prima che scoppiasse la pandemia in Italia, e i nostri veri sentimenti sono venuti fuori in modo estremamente naturale e spedito. Entrambi eravamo molto presi l'uno dell'altra, e direi ormai innamorati. Io spesso mostravo insofferenza per questa condizione di clandestinità, ma lei era spesso sorda ai miei reclami: così era e dovevo farmene una ragione. Tuttavia, a marzo, lei ha detto al marito di non amarlo più e di stare frequentando un'altra persona. Dapprima lui ha reagito con rabbia e frustrazione, dicendo di voler troncare subito: situazione che si è poi mitigata con il tempo, con lui che è arrivato a dire che l'amore in fondo non è così importante, che loro hanno una famiglia e un figlio e tutte le carte in regola per essere felici. Insomma, lui era disposto ad accettare anche questo tradimento (il secondo), purché lei restasse con lui. Provo a farla breve: sono seguiti dei mesi in cui io l'ho sollecitata a rivolgersi ad un avvocato per la separazione, perché per me era l'unica strada per continuare a stare insieme, ovviamente. Alla fine lei l'ha fatto, la lettera è arrivata in settembre, e la separazione soltanto a marzo di quest'anno. In tutti questi mesi, a dire di lei hanno smesso di avere rapporti sessuali, di baciarsi e abbracciarsi, perché lei si è sempre rifiutata, nonostante lui ci abbia sempre provato. Tuttavia, la situazione in casa non si è modificata drasticamente, continuano a mangiare insieme, a portare il figlio a spasso nel weekend, ad andare insieme dai vicini di casa. Sono anche andati in vacanza quest'estate (cosa che mi ha fatto soffrire molto), e diverse volte, anche dopo la lettera dell'avvocato, nella casa in montagna di lui, sempre col bambino ovviamente. La motivazione di lei era che lo faceva per il bambino, per regalargli gli ultimi momenti con i genitori insieme. A me queste cose ovviamente facevano soffrire, e negli ultimi mesi ho recriminiato molto e ho minacciato di lasciarla più volte, perché non ce la facevo più a vivere una vita in attesa. In attesa, a mio avviso, di una cosa che non sarebbe mai arrivata. Poi, però, è arrivata la separazione consensuale a marzo, e di lì speravo che sarebbe cambiato qualcosa. Invece la routine continua ad essere invariata, quasi nessuno è stato informato della separazione, lui vive ancora lì. Ha un limite di tempo di due mesi per andarsene, ma la mia sensazione è che non se ne andrà mai spontaneamente, e lei dice di non sentirsela di cacciarlo via. L'opinione che ho maturato, ormai praticamente una certezza per me, è che lei non riuscirà mai a dare un taglio netto alla relazione con suo marito, e soprattutto a non vergognarsi del fatto di avere un'altra persona, cioè me, e che quindi, bene che vada, dovrò trascorrere nascosto per i prossimi anni. Ho provato più volte a lasciarla perché esausto e sfiduciato, ma alla fine sono tornato da lei perché sentivo di volerle dare ancora fiducia. Lei continua a dire che vuole vivere con me e fare una famiglia insieme, ma il mio sentore è che non riuscirà mai a staccarsi completamente da suo marito, a superare il giudizio della sua famiglia e della società, e a trattarmi come una persona che ha diritto a vivere una relazione piena, senza nascondimenti.

Ho scritto molte cose, ma comprendo di aver comunque fornito pochi elementi per comprendere appieno le nostre storie e le nostre personalità. Questo intervento mi è servito come sfogo, e spero di ricevere qualche utile riflessione da parte vostra.

Ringraziandovi, porgo
Cordiali saluti

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Miglior risposta 22 APR 2021

Caro utente,
Il suo racconto è piuttosto chiaro e dettagliato, oltre ad essere molto complicato e delicato dal momento in cui vi è un bambino di 6 anni. Sembrerebbe che la vostra relazione si avvii verso un consolidamento anche se avviene con lentezza e gradualità. D'altronde in queste circostanze il tempo gioca un ruolo importante, quasi fondamentale. Credo debba attendere pazientemente ancora un pochino e armarsi di tanta comprensione.
Potrebbe essere utile una consulenza di coppia.
Buona fortuna,
Dott. Marco Di Bartolomeo

Dottor Marco Di Bartolomeo Psicologo a Pagani

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22 APR 2021

Gentile utente, mi rendo conto di quanto questa situazione possa essere difficile. E' da sottolineare però che la separazione è stata chiesta ed ufficializzata, segno evidente ed inequivocabile della volontà, da parte della sua compagna, di voler chiudere con il marito. Un aspetto, tuttavia, che lei dovrà tener presente è che anche se in seguito alla separazione, la coppia coniugale non esiste più, entrambi gli ex partner dovranno continuare a svolgere la propria funzione ed il proprio ruolo genitoriale, pertanto il rapporto tra queste due persone non cesserà con la separazione. Detto questo, le suggerisco di dare fiducia alla sua compagna e di cercare di comprendere che si tratta di una situazione un po' complessa, ma sicuramente risolvibile. Le faccio tanti auguri e resto a disposizione per ulteriori consigli e approfondimenti. Dott.ssa Daniela Noccioli.

Dottoressa Daniela Noccioli Psicologo a Cascina

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22 APR 2021

Buon giorno caro amico!
Ha fatto bene a scrivere, la scrittura ci consente un momento di elaborazione, di presa di distanza dalle problematiche, di sfogo ... come dice lei, ed è sempre e comunque salutare, a volte anche terapeutico.
Della sua storia mi colpisce l'ansia, la frustrazione, l'impazienza che emergono da questo fiume di parole che scorrono veloci, quasi tumultuose, come deve esser in tumulto il suo cuore.
In tutto questo vedo un rischio all'orizzonte: pur comprendendo, e condividendo, il suo desiderio di poter vivere la vostra relazione alla luce del sole, l'ansia che sento potrebbe crearle una sorta di aspettativa eccessiva relativamente ai futuri sviluppi.
Avendo aspettato tanto e sofferto tanto, in questi mesi, potrebbe avere l'aspettativa "magica" che uscito il marito di casa tutto si trasformi in una sua realtà ideale tanto sognata, ma potrebbe non essere così: la sua compagna non smetterà mai di vedere l'ex marito, soprattutto perchè il bambino ha il diritto di poter godere della presenza di entrambi i genitori i armonia, e questa resterà sempre una priorità per la sua compagna, perciò le suggerisco di osservare la situazione da tutti i punti di vista e di considerarne le diverse istanze come parimenti importanti, in modo di acquisire una consapevolezza della situazione in tutta la sua complessità.
Spero di esserle stata utile e se vorrà approfondire sarò a sua disposizione.
Le auguro ogni bene!

Dr.ssa Erika Conti Psicologo a Savona

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22 APR 2021

Carissimo abcda,
si legge dalle sue righe che questa situazione la sta facendo molto soffrire.
Sembra, ma sarebbe da approfondire, che lei si sia trovata messa in una situazione "comoda" che le consente di stare con lei ma nel frattempo di non affrontare tutto quello che una separazione comporta, soprattutto con un bimbo così piccolo.
Le paure della sua compagna possono essere fondate: le pressioni della società e della famiglia possono essere talvolta molto presenti così come i mille dubbi dati dalla presenza di un bimbo ancora piccolo per il quale sarebbe utile, se non riescono loro, trovare un mediatore o un educatore che li aiuti nella comunicazione della nuova situazione.
Nel frattempo potrebbe valutare se possa essere utile far sentire alla sua compagna il suo appoggio per darle la "spinta" ad uscire da questa situazione. Per quanto la riguarda, un sostegno in questo momento potrebbe servirle per sfogarsi e magari per fare maggiore chiarezza su quello che lei vuole e desidera.
Sono a disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Stefania Barbaro
(ricevo anche on line)

Dottoressa Stefania Barbaro Psicologo a Milano

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21 APR 2021

Buongiorno, lasciare una fidanzata è più semplice che interrompere un matrimonio in cui c' è anche un figlio.
Ci sono implicazioni emotive da non sottovalutare, senza dimenticare quelle più concrete, legali ed economiche
Fossi in lei, non giungerei a conclusioni affrettate, ma aspetterei un altro po' l' evolversi della vicenda
Dott. Masucci A.

Dott. Armando Masucci Psicologo a Avellino

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