perchè non riesco a mantenere le amicizie

Inviata da Barb · 30 nov 2019

Salve, sono una ragazza di 20 anni al secondo anno di università. Fino alla terza media non ho avuto problemi di amicizie, ero sempre circondata da persone e del loro giudizio nei miei confronti non mi interessava particolarmente. dai quattordici anni ho sempre avuto problemi ad aprirmi a nuove amicizie, poichè al liceo ero classificata come una delle "sfigate" della classe. A scuola avevo tre amiche fidate, ma una volta finito il liceo ci siamo distaccate poichè una è andata a vivere altrove e le altre due frequentano due facoltà diverse dalla mia, ci sentiamo ma non spesso.
Quando ho iniziato l'università mi sono sentita rinata, ho iniziato a essere "aperta" nei confronti di nuove persone e ho fatto amicizia con altre quattro ragazze della mia stessa facoltà. Ci sono stati momenti in cui mi sentivo da sola, ma ero felice di aver trovato l'equilibrio perfetto.
Andava tutto bene fino a quando settimana scorsa, ho invitato le mie amiche a casa per festeggiare il mio compleanno, ma dal giorno dopo sono distaccate, parlano senza includermi nel discorso e se chiedo qualcosa mi ignorano.
Ho provato a chiedere spiegazioni alla ragazza con la quale ho legato di più, nonostante fosse 7 anni più grande di me, e mi ha detto che ormai la nostra amicizia è consolidata, per questo non mi calcola come prima. ho provato a chiedere alla mia coinquilina e a una delle mie amiche del liceo, che la sera del mio compleanno erano presenti, se avessi detto qualcosa di sbagliato, ma loro mi hanno rassicurata di non aver detto niente di rilevante.
In tutto ciò sono ritornata al mio punto di partenza, mi sento esclusa e chiusa e sono convinta che la colpa sia mia... come posso evitare che si creino situazioni del genere? in cosa sto sbagliando?
è vero che sono una persona molto critica e che dice ciò che pensa , ma sempre cercando di non ferire l'altra persona, ma visto che nei loro confronti non ho detto niente non riesco a capire la motivazione di questo allontanamento.
Buona serata

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Miglior risposta 3 DIC 2019

Carissima, bisognerebbe che lei guardasse dentro di se cercando di andare il più possibile in profondità sulle cause della sua percezione (passate e non.... ad es. un trauma) ed analizzando varie possibili soluzioni. Percepire qualcosa di certo, quasi sempre non corrisponde a verità, perché quello che noi percepiamo e ciò che crediamo 'vero' è solo quello che i nostri occhi vedono e interpretano, che è legato a ciò che noi abbiamo vissuto. Quella solitudine interiore che lei sente è legata sicuramente a qualche condizione che lei ha provato. Cerchi di analizzare questo aspetto e, se necessario, si faccia aiutare da qualche professionista.
Auguri

Dott.ssa Giuliana Leoni Psicologo a Cervignano del Friuli

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2 DIC 2019

Cara Barb,
grazie per averci raccontato la sua esperienza, che si vede che la sta mettendo in difficoltà.
Lei accenna la storia di questo modo di vivere le relazioni, il dolore dell'esclusione in adolescenza, la paura che gli altri vogliano abbandonarla per qualche errore che commette, tutte cose che la portano a chiudersi, aiutando un circolo vizioso.
Racconta però anche di un periodo in cui tutto questo si era affievolito, in cui probabilmente quelle paure erano rimaste sopite (spesso succede che, nei posti nuovi, per esempio quando ci trasferiamo o quando cambiamo cerchia di amici, riusciamo a sperimentarci anche noi in modo nuovo, solo che, con il tempo, le nostre modalità "storiche" riemergono).
Per queste ragioni credo che sarebbe utile per lei comprendere il senso di questi timori, capire lo spazio e il significato che hanno avuto e hanno nella sua vita, così da poter costruire altri modi di stare assieme agli altri.
Potrebbe prendere in considerazione di farsi affiancare da uno professionista in un percorso di psicoterapia, sia esso di persona o online.

Alessandro Busi
psicologo e psicoterapeuta a Padova e Mestrino

Dott. Alessandro Busi Psicologo a Padova

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