Patofobia da un anno.Un incubo ad occhi aperti.

Inviata da Francesco · 6 nov 2020

Buongiorno a tutti egregi dottori.Mi chiamo Francesco e ho 21 anni.
DA un mese a questa parte,dopo un forte attacco d'ansia per la sensazione di vibrazione alla mano continua e la costante osservazione del muscolo tenar della mano sinistra visibilmente più piccolo di quello della mano destra,ho sviluppato una strana sensazione di dolore su di esso,mai provata prima di quel forte attacco d'ansia.
Questa specie di dolore è praticamente costante,anche se ho dei momenti in cui non ci penso e mi sembra di non avvertirlo,ad esempio quando cammino o lavoro.
E dentro di me sento che è venuto fuori a forza di essere concentrato su quella mano,sentendo la vibrazione continua.Anzi,è venuto fuori una sera dopo aver tenuto la mano sempre con le dita appoggiate su quel muscolo,pensandoci costantemente. È durato una sera e poi è passato.Ora è costante.
Esiste davvero il dolore psicosomatico?Anche perchè toccandolo non mi fa male,neanche se lo stringo con forza,se non ogni tanto un pochino di dolore pungente.
L'ansia è talmente forte che la sensazione a volte si sposta su alcune dita o sul gomito.
Tra l'altro ormai tengo sempre la mano stretta quasi a pungo o con le dita appoggiate al muscolo tenar per sentirlo e per cercare di evitare di avvertire la sensazione di vibrazione interna e per il terrore costante di sentirlo atrofizzato a mano aperta.
Non tengo quasi più la mano aperta per paura di avvertire l'atrofia(si,il muscolo della mano sinistra è visibilmente più piccolo dell'altro),se non quando consumo un pasto o scrivo durante le lezioni universitarie.
E' un dolore che non è un vero dolore ma più una sensazione di dolore(solo la prima volta che lo avvertii in una crisi d'ansia sentii quasi un male vero,che tentai di far passare con 60 gocce di Xanax).
Ciò che vi chiedo è:può davvero una mente logorata da un ossessione creare dei dolori immaginari?A voi è mai capitato di avere pazienti con dolori localizzati insopportabili essendo convinti di qualcosa?Come se avessero"già perso una gamba o la stessero perdendo" in un certo senso.La sensazione psicologica è quella.
Per ora sono uscito dall'ossessione verso la voce nasale,ma ad esempio ora vi sto scrivendo con la mano sinistra chiusa a pugno per il terrore di sentirla atrofizzarsi.
E neanche un mese fa ho effettuato una visita da un neurologo e neurochiururgo che mi aveva tranquillizzato per qualche giorno riguardo la mia emg e la mia lieve poliradicolopatia virale/autoimmune/infiammatoria(per ora gli hanno dato un sacco di nomi dopo il la puntura alla schiena hahah).
Per essere più chiaro,data la lunghezza della mia storia,è iniziato tutto l'anno scorso a novembre,quando mi è stata rilevata tramite una risonanza alla schiena e una puntura lombare una lieve infiammazione,uno SCREZIO POLIRADICOLONEVRITICO ACUTO SU BASE INFIAMMATORIA A PREVALENTE LOCALIZZAZIONE LOMBO-SACRALE(RADICI CAUDA EQUINA) con una moderata dissociazione albumino citologica.
È cominciato tutto dopo due settimane di diarrea debilitante ed è iniziato una mattina con una sensazione di debolezza alla gamba sinistra.Il mattino dopo anche il braccio sinistro e la settimana dopo anche la gamba destra.Zoppiccavo leggermente e venni subito ricoverato e curato con immunoglobuline per una poliradicolonevrite con sospetto di Guillan Barrè in fase evolutiva.
I disturbi che più mi stanno ossessionando da un anno che mi sono rimasti sono fascicolazioni,lievi vibrazioni alle gambe e sensazione di vibrazione molto fastidiosa(o buzzing sensation)/scossette,pizzicotti interni al palmo della mano sinistra.
Da quando fui ricoverato la mia mente e la mia vita sono state imprigionate in un costante dubbio e terrore verso la sla.Ma che i dottori(sono stato anche due volte al CRESLA di Torino per bontà da parte del mio medico di base)negavano,dicendo che non era il mio caso ed era impossibile che avessi sviluppato due malattie non proprio comuni nello stesso periodo.Che ciò che avverto costantemente sono strascichi del lieve problema che ho avuto.
Da li in poi ho avuto un elenco di fissazioni continue sempre verso la sla,partite dall'ossessione verso la voce nasale(la fissazione più brutta dato che mi ha portato a non parlare quasi più per non sentirla),poi dalla fatica migrante,poi dalla sensazione di zoppicare quando in realtà non era così,poi dalle vibrazioni interne che avverto,poi dai cali di voce repentini che ora non ho più(attribuiti all'ansia dal mio psicologo),poi dal russare notturno,poi il una dispnea durata un mese,poi la sensazione di piede cadente e infine ora il dolore che avverto quasi costantemente misto a bruciore al muscolo tra pollice ed indice che mi fa pensare sempre ad un atrofia ormai in fase finale(faccio molti auto esami in casa neurologici,ormai li conosco a memoria e sento la mano sinistra da un anno più rigida e debole).
Ora,in tutto questo caos,la mia domanda era se davvero dolori così intensi a volte e localizzati possano essere frutto della mente,dato che ho notato che al risveglio non sento nulla, con lo xanax si attenuano e poi pian piano ritornano in tutta la giornata.
Sono in cura da uno psicologo da quasi un anno che per ora mi ha abbastanza aiutato,ma che non mi ha del tutto soddisfatto.
Io ormai vivo nell'attesa di una diagnosi.Ho allontanato tutti i miei amici e i miei parenti non mi sopportano più.
Ora,la domanda principale è,può davvero essere psicosomatico un sintomo così costante?
Perché ho pure il polpaccio sinistro più piccolo del destro(mi ero ossessionato anche a quello dato che è iniziato tutto da una debolezza alla gamba sinistra),ma non ho mai avvertito dolori simili li.Solo i soliti sintomi costanti che i dottori chiamano strascichi(vibrazioni interne e fascicolazioni).
Mi ha sempre più preoccupato la mano sinistra.
Scusate se sono stato prolisso o ampolloso,ma sono al capolinea ormai con la testa.

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Miglior risposta 6 NOV 2020

Buonasera Sig. Francesco,
se è seguito già da uno psicoterapeuta sarebbe opportuno che affrontasse tutte queste tematiche con lui/lei inerenti la sua ansia da malattia.
Sicuramente, come ha scritto anche lei, porre la continua attenzione al nervo della sua mano, può farle acutizzare delle sensazioni che normalmente, quando è impegnato come a lavoro, non avverte.
Inoltre, sottoporre la mano a continuo stress tenendo il pugno chiuso e serrato, sicuramente può rendere la mano stessa più rigida. E ovviamente questa sensazione non fa che aumentare la sua preoccupazione e tiene in vita tutti i controlli che fa.
A mio avviso, sarebbe opportuno parlare col suo terapeuta per eventualmente fare una prima consultazione psichiatrica per eventualmente capire se necessita di altri farmaci e non abusare dello xanax.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Heyra Del Ponte

Heyra Del Ponte Psicologa Psicoterapeuta Psicologo a Pescara

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6 NOV 2020

Caro Francesco, sembra che tutto sia partito da quando é stato ricoverato, come se non si sentisse piú al sicuro. Questo L'ha portata alle Sue ossessioni e a somatizzare la Sua ansia nella mano, ad esempio. Certo, i nostri vissuti di sofferenza mentali possono portarci a provare il dolore fisico - si manifestano anche attraverso di esso-, in questo caso, alla mano, perché Lei é molto focalizzato sull'arto e sulla Sua grandezza che sembra Le causi forte malessere e disagio.
Certamente starà lavorando su se stesso con lo psicologo. Potrebbe essere utile parlargli del fatto che non si sente del tutto soddisfatto, spiegandone il motivo. Questo potrebbe darvi l'opportunità di confrontarvi e riflettere su ciò che può portarLe maggiore soddisfazione e benessere.
Buona fortuna.
Dr.ssa Amanda D'Ambra.

Dr.ssa Amanda D'Ambra Psicologo a Torino

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