È corretto affermare che quando parliamo di disagio facciamo riferimento ad un'alterazione dell equilibrio psicologico ad seguito di una problematica circoscritta mentre quando parliamo di disturbo non si tratta di una reazione prevedibile ad un evento stressante vi è un alterazione del funzionamento del soggetto in diverse aree, in questo caso il soggetto rientra in una specifica categoria diagnostica?
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27 DIC 2021
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Gentile Chiara,
al di là della differenza che riguarda la temporaneità e la minore intensità del malessere psicologico nel disagio rispetto al disturbo, non è chiaro il nesso con la diagnosi medica da lei citata nella intestazione della sua domanda che le suggerisco di riformulare.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
27 DIC 2021
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Buongiorno Chiara 321,
Seguo con attenzione la tua richiesta.
Perché vorresti sapere ciò, ti è stata fatta una diagnosi a te o ad una tua conoscenza stretta?
Resto disponibile se vorrai crearti uno spazio per comprendere meglio cosa sta succedendo.
Cordiali saluti.
24 DIC 2021
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Ciao Chiara.
Non è possibile declinare in "psicologese stretto" una definizione in via totalmente astratta.
Mi spiego, generalmente disagio lieve è ciò che non impedisce una vita pressochè normale alla persona, disturbo qualcosa di più pesante, che impedisce una vita serena, nella norma. Da qui però non possiamo dire che chi soffra di un disturbo, ricada per forza in una o più categorie diagnostiche, perchè innanzitutto il discrimine tra disagio e disturbo non è così netto e poi perchè ciascuna persona è unica e ha dinamiche fisiche e psicologiche spesso proprie, che le permettono adattamenti e gestioni molto individuali.
Quindi, attenzione a non applicare criteri diagnostici in maniera troppo rigida o definita ...