Non tollero più niente e nessuno

Inviata da Anonimo · 16 lug 2021

Salve, spesso mi capitano momenti in cui io non sopporto praticamente nesusno, né la mia famiglia né il mio ragazzo. Vorrei che sparissero tutti, premetto che con la mia famiglia non ho un buon rapporto, perché non sono mai stata considerata dai miei genitori, ed ogni scusa è buona per dirmi che sono scema, stupida ecc... Mio padre è sempre stato burbero e cafone, spesso (come è successo di nuovo, pochi giorni fa) mi ha messo di nuovo le mani addosso, poiché ha il brutto vizio di aggredire verbalmente mia mamma. Quando parlo dei miei problemi con il mio ragazzo, sia legati ai miei stati d'animo che non, sembra che non mi capisca mai e spesso discutiamo... Infatti a volte penso che stare da soli sia meglio. Quindi spesso tengo tutto per me, come ho sempre fatto. A volte vorrei che la mia famiglia sparisse nel vero senso della parola, è triste da dire lo so... In passato sono stata chiamata anche autistica e mi portano da una psicologa, perché credevano che io avessi problemi mentali. Frequentemente mi capitano questi momenti, ma ora credo di essere al culmine, sto sempre per conto mio e non voglio né vedere né sentire nesusno. Credo che questo mio comportamento sia determinato anche dal fatto di non avere una vita molto soddisfacente, magari perché per il momento non lavoro (visto che ogni volta che ho avuto esperienze lavorative, per un motivo od un altro sono sempre stata ostacolata) oppure dal fatto che io abbia paura di affrontare il futuro, visto che le cose mi vanno sempre male... Sta di fatto che sono davvero stufa di tutto questo, mi sono scocciata delle persone e della loro presenza.

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Miglior risposta 22 LUG 2021

Buongiorno Anonimo,
Le poche parole del suo racconto sono già esaustive e fanno comprendere la situazione difficile e poco sopportabile. Le direi di considerare seriamente di iniziare un percorso con un terapeuta che la aiuti ad uscire al più presto da questa condizione.

Gramaglia Dr. Giancarlo Psicologo a Torino

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19 LUG 2021

La sofferenza che provi arriva molto chiara e comprendo bene cosa stai vivendo. Quando siamo invischiati in queste situazioni diventa difficile vedere delle soluzioni. Per prima cosa sento di suggerirti la lettura di un libro che può esserti utile “Alla ricerca delle coccole perdute” di Giulio Cesare Giacobbe, seconda cosa, quando provi quegli stati di frustrazione e desiderio che tutti spariscano, prova a prendere un foglio e inizia a scrivere progetti per il presente e per il futuro. Investi quella energia frustrante per progettare e pianificare, in modo da indirizzare i tuoi sforzi e le tue energie per realizzarti e cambiare la tua vita, indipendentemente da ciò che gli altri pensano di te. In ogni caso, se ne hai la possibilità, un percorso di psicoterapia, è sempre la via eletta per la risoluzione. Spero di esserti stata utile, un grande in bocca al lupo. Dr.ssa Valentina Romeo.

Dr.ssa Valentina Romeo Psicologo a Roma

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19 LUG 2021

Gentile anonima,
sembra che la sua insoddisfazione e intolleranza in famiglia stia raggiungendo livelli elevati e preoccupanti.
E' singolare altresì che lei non riesca ad avere un buon rapporto nemmeno col suo ragazzo.
Considerando che la tendenza alla chiusura, l'insicurezza e la sfiducia in se stessa e negli altri deriva da un passato problematico è consigliabbile un percorso di psicoterapia che la aiuti ad elaborarlo e ad acquisire più autostima migliorando anche il tono dell'umore.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno)

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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19 LUG 2021

Carissima Anonimo,
da suo sfogo traspare una grande sofferenza verso questa situazione veramente pesante e difficile da gestire.
Sicuramente le situazioni che ha vissuto e sta vivendo l'hanno portata a questa condizione di intolleranza che non le permette di vivere con serenità la sua vita. I suoi genitori avranno vissuto anche loro nelle rispettive famiglie dei rapporti disfunzionali che non avranno permesso loro di maturare una affettività funzionale riflettendo quello che forse avranno subito su di lei.
Un sostegno con un professionista potrebbe aiutarla a recuperare serenità e a ritrovare quelle risorse che le saranno certamente utili per recuperare la sua vita e decidere per una indipendenza che farà sicuramente bene a lei in prima battuta e che si rifletterà di conseguenza sui suoi rapporti.
Sono a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Stefania Barbaro
(ricevo anche on line)

Dottoressa Stefania Barbaro Psicologo a Milano

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17 LUG 2021

Gentile animo,
Mi dispiace per non sentire il supporto e la percezione del calore familiare.
Le relazioni familiari, il modo in cui i suoi genitori sono entrati in contatto con lei sin da bambina, sicuramente le avranno creato il modo di relazionarsi chiudendosi in sé stessa.
Non è colpa loro in quanto, quasi probabilmente, anche loro con i loro genitori avranno ricevuto un educazione in cui i sentimenti e le emozioni potevano essere espresse poco e questo loro modo di relazionarsi in modo inconsapevole e non volontario lo avranno trasmesso a lei.
Tuttavia si sono preoccupati del suo malessere e l'hanno portata da una psicologa
Questo è amorevole e mostra anche apertura mentale da parte loro.
Resto a disposizione anche online.
Cordiali saluti.

Dott.ssa Margherita

Dott.ssa Margherita Romeo Psicologo a Roma

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17 LUG 2021

Gentile Anonima,
Forse non mi è chiara o proprio non c'è una richiesta, sembra piuttosto uno sfogo, data da vari sentimenti spiacevoli dovuti a una situazione esasperante. Sembra che molte cose accadano contro la sua volontà, rendendo difficile soddisfare i suoi bisogni di conforto, ascolto e comprensione e autonomia. Ciò che si potrebbe fare insieme è avere uno spazio per dare valore a questi sentimenti, elaborarli e sviluppare e potenziare risorse per costruire o ritorvare autostima e fiducia in se stessa, per non sentire più di subire decisioni di altri e prendere il "timone", seppur ancora in balia del vento potrà almeno scegliere la direzione.
Dott.ssa Michela Martini

Dott.ssa Michela Martini Psicologo a Genova

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17 LUG 2021

Gentile,

dalle sue parole si avverte tutta la frustrazione e la rabbia per situazioni di vita evidentemente insoddisfacenti. Non v’è reazione più naturale di quella che lei ha espresso… In effetti è un sentimento devastante quello di sentirsi incompresi. Tentare di esplicitare ciò che avvertiamo e/o desideriamo e non avere dall’altra parte qualcuno con la capacità di accogliere ciò che stiamo dicendo. È comprensibile la sua esasperazione, dettata sia dalla delusione verso quei rapporti così importanti (la famiglia… il fidanzato…), che dal sentimento d’ostruzione che ha provato nelle esperienze lavorative. Tale insoddisfazione, però, potrebbe essere legata ad un elemento che lei ha già messo in luce: la “paura di affrontare il futuro”. Forse, la paura di fallire o di scontrarsi con gli ostacoli che la vita inevitabilmente ci pone davanti, le impedisce di adottare quei cambiamenti di cui necessiterebbe. La questione non risiede nel “far sparire” i suoi genitori, quanto cercare una nuova modalità relazionale. Non è detto che chi ci comprende sia la famiglia o il fidanzato. Ognuno ha le sue risorse e le proprie capacità. Deve cercare chi è in grado davvero di accogliere il suo disagio e le sue parole e forse capire che in certi contesti, è meglio deporre le armi. Affrontando la paura di cui parlava, potrebbe capire cosa la ostacola sul serio, cosa rende i suoi rapporti così difficili e cosa le impedisce di inaugurare un cambiamento. Si può fare. Basta un primo passo: capire che lo stravolgimento (in positivo) della sua vita, non potrà che partire da lei. Non pensi che “stare da soli sia meglio”; non “tenga tutto per sé”. Cerchi di trovare, piuttosto, la persona in grado di accogliere il suo stato d’animo.

Dott. Simone Evangelista

Dott. Simone Evangelista Psicologo a Milano

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