Non sono più felice
Sono un ragazzo di 25 anni e sono sempre stato sicuro sulle mie idee, sulle mie convinzioni e sui miei progetti futuri e per questa ragione la mia famiglia, specie mia madre, sostiene che sia la persona più forte in casa.
Ho vissuto una infanzia felice con i compagni di scuola, molti amici e facendo sport, ma mi sbagliavo di grosso: dal secondo anno delle medie, di punto in bianco e senza che me ne capacitassi, mi sono trovato solo e questa situazione è praticamente proseguita durante e dopo il liceo, condizionandomi caratterialmente, considerando tutte le persone a cui mi ero legato solo come meri conoscenti e con cui non ho più mantenuto alcun rapporto nonostante la mia buona volontà iniziale. Al che sono arrivato alla conclusione che mi bastavo io e da espansivo che ero sono diventato molto più riservato e guardingo nel dare confidenza alle persone.
Frequento l'università dopo avere conseguito la laurea triennale e ho sempre seguito con grande passione e interesse, essendo un campo, quello sportivo, a cui sono particolarmente affezionato.
Questo difficile periodo mi ha dato modo di riflettere, essendo rimasto chiuso solo in casa per più 5 mesi, di guardarmi indietro e di rimettere in discussione praticamente tutta la mia vita, specialmente la volontà di continuare gli studi che adesso vedo più come un obbligo e una forzatura, tuttavia rinunciandovi sento di fare un torto a mia madre, di deluderla, perché così facendo mi considererei un investimento fallito. In questo modo vivo una situazione di ansia, insicurezza, delusione, sensi di colpa e infelicità.