non piaccio ad (almeno) una collega

Inviata da Raffa · 23 nov 2021

Buongiorno,
ho 30 anni e lavoro a contatto col pubblico in un ambiente formato al 90% da donne. E' un ambiente molto dinamico e impegnativo, ci vuole collaborazione e le occasioni per socializzare sono poche e brevi, per cui le colleghe che lavorano lì da anni hanno già un certo livello di confidenza e conoscenza, io invece sono un po' "l'ultima arrivata" . Come in tutti i posti di lavoro, ci sono persone con cui sento più affinità e altre decisamente meno.
Il problema è che c'è una collega che mi tratta sempre con freddezza, distacco, ogni cosa che faccio dice che avrei dovuto farla diversamente.
La cosa strana è che è una bravissima persona, sempre molto gentile e disponibile con tutti. So quindi che con me non si comporta così per pura cattiveria o per primeggiare, però sta di fatto che lavorare in questo modo diventa pesante: dopo un po' inizio a sentirmi incapace, vado nel pallone, perdo la brillantezza e inizio magari a fare davvero degli errori. Ho anche poi la sensazione che il suo giudizio su di me possa in qualche modo influenzare anche quello degli altri colleghi, ed essendo io riservata, va a finire che mi conoscano più dalle parole altrui che dal mio comportamento e dal mio essere.
Questa persona tempo fa mi aveva già preso da parte una volta per parlare, dicendo che entrambe abbiamo bisogno di lavorare quindi dobbiamo sforzarci di andare d'accordo, ha messo anche in dubbio la sua capacità di spiegazione ("io e te non ci capiamo, magari sono io che non mi esprimo bene"), insomma abbiamo cercato di venirci incontro ma poco è cambiato. Nel senso che la situazione è più o meno sempre quella, ci sono giorni che sembra vada meglio e altri peggio. Però io non ho nulla contro questa persona, vorrei solo che fosse obiettiva, non ho bisogno di essere l'amicona di tutti, vorrei solo che mi trattasse come gli altri soprattutto per poter lavorare bene io stessa.
La mia capa (con cui mi trovo bene e ho più affinità) mi ha detto in confidenza di sopportare la situazione, che questa persona teme che in qualche modo possa soffiarle il lavoro (anche se si tratta di ruoli diversi) vedendomi sveglia e capace.
Sono una persona già insicura e chiusa di mio, ho un aspetto ancora da ragazzina nonostante i miei 30 anni, la voce dolce e bassa. Certe persone in generale nella vita sentono di potersi prendere certe libertà, di potermi giudicare, comandare o trattare come un essere inferiore solo per questi motivi.
Questo genere di situazioni non mi aiuta.
Ho bisogno di trovare la serenità, di approcciarmi nel modo giusto con le persone e mantenere questo lavoro, che mi piace.
Perciò chiedo un aiuto a voi e vi ringrazio infinitamente

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Miglior risposta 24 NOV 2021

Buongiorno. Il cambiamento personale è un processo lungo e complicato. Se ci sono voluti degli anni per determinare una sofferenza psicologica, non può certo bastare una mail per risolverla. Purtroppo non ci sono scorciatoie percorribili e i consigli che uno psicologo potrebbe dare in una chat lasciano il tempo che trovano: non esiste la “bacchetta magica”. Per inquadrare l’eventuale problematica di un individuo serve invece una consulenza approfondita (almeno 4 sedute). A seguire, se nella consulenza si evidenzia un problema significativo, per trattarlo e cercare di risolverlo è necessaria una vera e propria psicoterapia o una psicoanalisi.
È quindi illusorio credere che si possano ottenere risultati scrivendo in una chat: serve solo a perdere tempo e di solito significa che non si è pronti a mettersi in discussione. Qualora lei fosse una persona veramente motivata a capirsi e a ricercare un cambiamento personale profondo e duraturo, l’unico consiglio sensato che potrei darle è quello di fissare un appuntamento con un professionista serio e preparato. Per quel che mi riguarda, le do la mia disponibilità (anche online).

Dott. Massimiliano Castelvedere Psicologo a Brescia

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24 NOV 2021

Cara Raffa,
dal tuo racconto mi sembra di capire che nonostante tu sia capace nel tuo lavoro, con anche la stima del tuo diretto superiore , la mancanza di un rapporto disteso con una specifica collega stia intaccando la tua serenità in ufficio, con timori di essere giudicata dagli altri colleghi sul posto di lavoro. Dici poi di essere sempre stata una persona insicura e chiusa, e che ti sei sentita sminuita o prevaricata, immagino in diversi contesti oltre quello lavorativo.
Un percorso con un professionista che possa aiutarti a identificare le migliori strategie per gestire i rapporti con gli altri senza essere prevaricata, e per acquisire sicurezza in te stessa, può essere l'aiuto più concreto per acquisire la serenità di cui parli per relazionarti con le persone e per lavorare più serenamente con i colleghi sul posto di lavoro.
Resto a disposizione, anche online, per qualsiasi dubbio o domanda
Cordialmente

Dr.ssa Maria Beatrice Brancati

Dott.ssa Maria Beatrice Brancati Psicologo a Macerata

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24 NOV 2021

Buongiorno, dice che nonostante i suoi 30 anni ha ancora l’aspetto di una ragazzina. Forse questo aspetto esteriore proviene da un suo percepirsi internamente, forse inconsciamente, come una persona non ancora pronta a prendere il proprio posto nel mondo. Di solito La sola volontà cosciente non riesce a fare il lavoro profondo; questo è appannaggio della psicoterapia che consiglierei di tipo spicoanalitico.

Dott.ssa Giuliana Gibellini Psicologo a Carpi

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24 NOV 2021

Carissima Raffa,
purtroppo come le famiglie, anche il posto di lavoro non è una realtà che ci si sceglie ma in cui ci si trova.
Le dinamiche possono essere a volte molto complesse e rappresentano la parte difficile: il lavoro in sé per assurdo è la parte più semplice. Potrebbe essere in questo caso come dice la sua responsabile, che questa persona tema la sua presenza ed abbia timori e frustrazioni che non riesce a risolvere. Lei continui a fare il suo lavoro e riporti solo alla sua responsabile.
Le consiglio comunque un percorso con un professionista per aumentare la sua autostima ed il suo senso di sicurezza. Recuperare una migliore conoscenza di sé potrebbe servirle come barriera affinchè il giudizio di questa persona non rappresenti più per lei una debolezza. Capire come mai si fa tanto influenzare potrebbe anche aiutarla a capire qualcosa in più sul suo funzionamento fornendole così altri strumenti di lettura e, soprattutto, trovare migliore forza per non farsi coinvolgere dai giudizi di persone che non fanno sostanzialmente parte della sua vita.
Sono a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Stefania Barbaro
(ricevo anche on line)

Dottoressa Stefania Barbaro Psicologo a Milano

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24 NOV 2021

Cara Raffa,
dalle sue parole mi arriva la sensazione di disagio che vive; ha descritto le dinamiche in modo da farle quasi rivivere emotivamente.
Ciò che racconta è spiacevole ed in più accade sul posto di lavoro, dove si trascorre tanto tempo e dove è indispensabile andare e relazionarsi con in colleghi in modo non disturbante. È comprensibile la sua sofferenza, proprio per l’importanza che il contesto lavorativo riveste nella vita. A fronte del Suo bisogno di approcciarsi serenamente con le persone e dunque mantenere un equilibrio tra vita emotiva e relazionale con i colleghi, sento di indirizzarla verso un percorso mirato con un professionista in modo da approfondire cosa accade, capire meglio le dinamiche e quali pensieri, emozioni e comportamenti sono presenti, così da lavorare su ogni aspetto che alimenta il problema. Inoltre, il giovamento che può trarre dal parlare liberamente in un “luogo” protetto, e in cui viene ascoltata attivamente, può essere immediato.
Le auguro di riuscire presto a far fronte al meglio a quanto riporta.
Resto a sua disposizione. Può contattarmi anche solo per avere ulteriori informazioni o indicazioni.
Una buona giornata,
Dr.ssa Annalisa Signorelli (sedute anche online)

Dott.ssa Annalisa Signorelli Psicologo a Belvedere Marittimo

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24 NOV 2021

Cara Raffa,

potrebbe essere l'inizio di un potenziale mobbing, considerato che ha scritto che il mettere in discussione come fa il suo lavoro la porta ad avere delle insicurezze e quindi a fare degli errori. In aggiunta ci sono giorni in cui va meglio e altri invece peggio e questa intermittenza non penso l'aiuti ad avere una immagine coerente delle sue capacità.
Da quali sensazioni ha cominciato a pensare che i suoi colleghi sono influenzati dal giudizio di questa "bravissima" persona?
Le suggerisco di intraprendere un percorso psicologico, in modo da lavorare sulla sua assertività, fiducia e sicurezza nelle sue capacità. A questo proposito, sono a sua completa disposizione, anche online.

Dott.ssa Francesca Orefice.

Dott.ssa Francesca Orefice Psicologo a Bologna

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