...narcisista, borderline oppure una personale gigantesca bolla?
Gent.mi Dottori,
scrivo perchè ho bisogno di gettare luce sugli ultimi mesi della mia vita, nella speranza - anche se sofferta- di non essermi inutilmente illuso.
Ho 55 anni, sposato con un figlio
Ho due lauree e sono musicista e lavoro presso una Università.
Lo scorso anno è arrivata come collega una donna di 30 anni, intelligente, carina anche se non bellissima e appariscente, ricca di fascino e di personalità.
L'intesa con lei è stata pressochè immediata: ci siamo capiti subito sul lavoro (io ero anche suo formatore) e lei ha accettato da subito i miei inviti a bere il caffè.
Il ritrovarsi su alcuni valori fondamentali, la passione comune per il vino e una intesa personale buona hanno fatto il resto: il giorno dopo il suo arrivo mi ha mandato lei un messaggio adulatorio, dopo una settimana mi ha portato una bottiglia di vino e sono iniziati i suoi complimenti del tipo "sei un consulente affascinante"...
Inoltre è andata dal direttore a dire che io ero il collega perfetto, attento a lei, ricco di cultura e di capacità.
Sono poi passati alcuni mesi senza vederci per ragioni organizzative del lavoro finchè lo scorso maggio l'ho riagganciata.
Da lì sono partiti nuovamente i caffè quotidiani, fino ad arrivare a pranzi offerti da me fuori dall'università (ho notato da subito la sua taccagneria e il suo attaccamento ai soldi).
Non ci sono mai stati, tuttatvia, inviti da parte mia extralavorativi o cene particolari.
Da settembre, in particolare, non si contano i suoi complimenti "sei un uomo affascinante, saresti l'uomo ideale", insomma mi ha fatto sentire bene con il suo modo di fare, sempre sorridente, attenta a me.
Io so da sempre, da una analisi sostenuta per 3 anni, di essere bisognoso di conferme: è il mio lato debole a fronte di una personalità che - dicono- spicca e attività (come quella musicale) dove affronto senza problemi il pubblico e le persone.
Lei mi ha fatto sentire "pieno" con le sue parole, i suoi gesti, anche il suo contatto fisico a volte e ad un certo punto ho iniziato a sentire qualcosa.
Confesso che in paio di occasioni, nei nostri passeggi durante le pause, ho avuto la tentazione di baciarla, ma non l'ho fatto.
Mi sono sentito al centro delle sue attenzioni: è arrivata addirittura ad prendere dei monte ore in più per stare con me.
In quella fase (settembre-ottobre) non mi sono sbagliato nel percepire il suo interesse e nel sentire che qualcosa in me stava crescendo.
Ad un certo punto, inizi di novembre, viene a dirmi che un suo coetaneo che da diversi anni la stava corteggiando, le ha proposto di uscire e lei ha accettato.
Un giorno lei ha preso un'ora di pausa lasciando il nostro caffè solo nei quindici minuti finali, cosa che non aveva mai fatto.
Entrati nel bar mi ha detto che voleva fare una cosa veloce in piedi, senza sedersi.
E' stato in quel momento che ho provato una forte sensazione di essere diventato un sacco della spazzatura da gettare fuori, un rifiuto, dentro di me grande sofferenza. Tutto ciò non era mai successo prima.
A quei tempi non avevo ancora approfondito l'argomento del narcisismo e non sapevo della fase dello "scarto": posso solo dire che la descrizione di questa fase corrisponde perfettamente a quanto vissuto in quel momento.
Da allora i messaggi si sono fatti pochi, con le sue risposte a monosillabi, da quel momento quando la cercavo dimostrava fastidio verso di me, mi parlava senza guardarmi in faccia, scontrosa e arrabbiata per il lavoro, per i colleghi giudicati male, lei era sempre la vittima di ogni situazione.
A volte ho assistito a veri scatti di rabbia non direttamente contro di me ma contro il lavoro e le cose che non andavano.
I caffè insieme si sono praticamente dileguati e ci siamo visti pochissimo.
Ho iniziato a mandarle delle poesie: lei non le ha mai rifiutate, anzi ha sempre risposto con complimenti e cuoricini (strano...) ma poi dal vivo era un'altra cosa.
La conclusione di questi mesi in cui ho preso tante botte psicologiche ogni volta che la vedevo e mi trattava malissimo è stata che ho invitato la mia collega ad un pranzo prima di Natale.
Siamo poi andati e cosa è successo? Mi ha parlato per mezz'ora del suo fidanzato, che si sono baciati e che se lui va a trovarla al mare di sicuro fanno l'amore (cosa ribadita più volte, sapendo di avere di fronte un uomo che poco tempo prima le aveva rivelato il suo sentimento).
Durante la fase delle poesie le avevo detto di provare qualcosa per lei e lei mi aveva risposto "di te mi fido".
Devo confessare che ho reagito bene a queste battute, ma mi chiedo: è normale tutto questo? E' normale raccontare ad una persona che ti ha rivelato il suo sentimento che con un altro uomo ti baci e fai l'amore?
Quello che più mi ha sorpreso è stata la totale mancanza di imbarazzo da parte sua nel dire queste cose e francamente sono molto confuso.
Lei organizza il pranzo con me nei minimi dettagli e poi mi parla delle cose che fa col suo fidanzato...
Ho capito poi che era tutto pianificato: voleva lasciarmi con quel pensiero per tutte le vacanze natalizie, una sorta di struggimento e di ossessione per provocare in me sofferenza e dolore.
Molti altri episodi di cattiveria potrei descrivere ma mi fermo qui, certo che il quadro sia chiaro e sufficiente.
Ho deciso di adottare un non contact radicale, anche se sul lavoro è molto difficile: mi ha mandato gli auguri di natale ma io non ho risposto, ho cancellato il suo numero dalla rubrica.
Tornati dalle vacanze natalizie è venuta a chiedermi perchè non ho risposto ai suoi messaggi, la sera prima mio aveva inviato un messaggio dicendomi che aveva preso un "pensierino" per me al mare.
Io l'ho liquidata dicendole che non avevo tempo.
Dopo alcuni giorni, alle 9 di sera mi manda un messaggio esprimendo la sua incomprensione verso il mio silenzio... un "cucù"?
Vi chiedo, gentili Dottori : pur non essendo questo un rapporto affettivo classico, è possibile rinvenire in esso i segni del narcisismo?
E' possibile che gli elementi convergano nel definire quanto mi è successo come le fasi di un rapporto narcisistico o mi sono sbagliato completamente io?
Vi ringrazio e attendo una Vostra cordiale risposta,
un viandante in cerca della verità