Ieri ero sull'autobus, era stracolmo di persone, completamente attaccati non ci si poteva nemmeno girare. Non mi ricordo quando e a quale fermata, è salito un uomo di 33 anni circa, omosessuale se non sbaglio ed è rimasto su per 1 ora con me. Si è messo davanti a me e dopo un po' ho iniziato a sentire pressione lì sotto.. non ci ho pensato subito perché eravamo veramente tanti sopra e pensavo fosse appoggiato con lo zaino. Davanti a lui aveva lo zaino su una spalla e lo teneva con la mano. È andato avanti 10 minuti tutti, poi mi è venuto il dubbio ma in quel momento si è svuotato il bus e lui si è spostato, quindi ho pensato di essermi sbagliato. Quando si riempie nuovamente nelle fermate successive lo rivedo di nuovo davanti a me e ha iniziato nuovamente a toccarmi, questa volta però diversamente...mi è venuta un'erezione, ho provato a spostarmi, ma ha rimesso le mani e io non so perché ma non ho fatto niente, sono rimasto lì.. dopo ha provato a agganciare bottone ma io non gli ho risposto, all'ultima fermata è venuto da me e mi ha proposto delle cose a cui ho detto di non essere interessato e lì mi ha detto che non sembrava, visto che mi era piaciuto e che non mi ero spostato. Questa notte non ho dormito, ho una cosa nel petto che non so come chiamare e continuo a sentire le sue mani, ho una psicologa del cps ma non so come parlarne. Mi sento in colpa, a disagio e mi chiedo perché non abbia tolto le sue mani e perché mi sia eccitato...
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10 DIC 2021
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Credo la sua confusione e disagio sia molto comprensibile.
Purtroppo quando ci si trova in situazioni di questo tipo si resta spesso paralizzati e le reazioni possono essere le più diverse.
E' necessario però guardare oltre, parlarne con uno psicologo di fiducia senza troppi imbarazzi e superare il momento di disagio.
Ne parli serenamente con la collega che la segue e se proprio non ci riesce, resto a sua disposizione per un colloquio on line.
Un saluto cordiale
dr. Angelomaria Alessio
Psicologo esperto in sessuologia
7 DIC 2021
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Buongiorno.
Sembra molto spaventato da ciò che è successo.
Le suggerisco di farsi coraggio e parlarne con la psicologa dalla quale è già seguito. Il rischio di chiedere ulteriori confronti paralleli con altri professionisti è quello di mettere ulteriore carne al fuoco e alimentare la sua confusione.
Provi a parlarne all'interno del suo percorso terapeutico e vedrà che fare luce sulla questione e regolerà il livello di ansia connesso alla vicenda.
Un caro saluto
Dott. Gabriele Fichera
7 DIC 2021
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Buongiorno,
deve essere stato molto doloroso vivere quest'esperienza e mi dispiace infinitamente che le sia capitata.
Vorrei che le sia chiaro che in momenti di violenza o molestie, non c'è un modo giusto o sbagliato di reagire, ed è assolutamente normale e naturale paralizzarsi.
Capisco il disagio che sta provando e la difficoltà nel condividere con qualcun altro la sua sofferenza, molte persone che subiscono questo tipo di violenze tendono a chiudersi in sé stessi dopo essersi sentite ingiustamente esposte con la forza da qualcun altro.
Però è molto utile cercare di non isolarsi da amici e familiari, e farsi eventualmente aiutare a chiedere aiuto ad un professionista. Se al momento non riesce a condividere l'accaduto con la sua psicologa, può iniziare valutando alternative come il numero di ascolto telefonico antiviolenza (Telefono Rosa) o quello dedicato a persone LGBT+ (Telefono Amico Gay), oppure i centri di accoglienza nella sua zona.
Ognuno ha i suoi tempi e modi per parlare della sua sofferenza e in nessun modo deve forzarsi, ma è importante che ricordi che non è da solo e che l'unione fa la forza, per cui troverà sempre qualcuno pronto ad ascoltarla senza giudizio o riserve.
Le auguro il meglio e resto a disposizione.
7 DIC 2021
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Buongiorno, comprendo la confusione, il disagio e il senso di colpa che prova in seguito a quanto avvenuto, e i dubbi che questa esperienza abbiano fatto sorgere. La invito caldamente ad affrontare l'avvenuto con la collega: se lei sente che sia troppo in questo momento parlarne apertamente, posso consigliarle di portarle quanto ha scritto qui, e partire da queste parole per iniziare ad affrontare l'argomento e l'accaduto. La collega saprà poi guidarla a superare la cosa.
Cordialmente
Dr.ssa Maria Beatrice Brancati
7 DIC 2021
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Gentile,
il consiglio che ti posso subito dare è di parlarne con la psicologa che ti segue come hai appena fatto, la nostra professione e il nostro ruolo non consiste minimamente nel giudicare nè tantomeno nel far sentire l'altro in imbarazzo. Seguo con attenzione questo tuo disagio provocato da tale spiacevole situazione, e rimango a disposizione anche online se vorrai crearti uno spazio tuo personale di ascolto e supporto.
Cordialmente
Dott.ssa Giulia Lanaro
7 DIC 2021
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Caro Anonimo,
hai fatto bene a scrivere in questo portale.
Ti consiglierei di parlarne con la tua psicologa.
È lo spazio e la persona che non la giudica tuttavia se non dovesse sentirsi accolto e a suo agio nell'esporre le sue preoccupazioni le consiglierei di cambiare psicologo.
La relazione terapeutica è fondamentale.
Cordiali saluti.
7 DIC 2021
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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso.
Ritengo fondamentale che lei possa trovare la forza ed il coraggio di aprirsi e raccontare alla sua psicologa quanto accaduto al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata ed identificare pensieri rigidi e disfunzionali che le provocano disagio.
Cordialmente, dott FDL