Mobbing, repressione

Ho 40 anni e dal 2011 lavoro in una ditta metalmeccanica. Anni fa andava tutto abbastanza bene, ditta giovane, qualche uscita ecc..poi le cose negli ultimi anni hanno cominciato a cambiare.
Ho cominciato ad avvertire la pesantezza del lavoro e la frustrazione, a volte un senso di mobbing. E' una ditta dove regna sostanzialmente la disorganizzazione, l'improvvisazione e il menefreghismo.
La gente talvolta mi parla male, mi minaccia...vengono sempre a cercarmi e mi mandano in confusione facendomi fare più cose assieme. La ditta non mi sembra interessata far star bene la gente..è più interessata ad altre cazzate. I responsabili sono lì giusto perché ci deve essere qualcuno ma per la gran parte mi sembrano inadeguati. Anche i macchinari sono inadeguati, perlomeno quelli che uso io..mi fanno fare cose che può fare un fornitore esterno ma facendole fare a me risparmiano, accolandomi lavorazioni che mi tolgono tempo ad altro.
Ho subìto maltrattamenti, mi veniva tirata dietro la roba e sono stato una settimana quasi in shock...

Di tutto questo risento anche fuori da lì, a volte non dormo pensando al giorno successivo, pensando a cosa mi capiterà, a cosa mi scaricheranno...esco alle 17:00 ed è come se la giornata fosse finita. I fine settimana talvolta rimugino su cosa mi è successo e la domenica pensando all'arrivo di un'altra settimana fatico ad addormentarmi.
Nonostante lo sbattimento mi sembra di sprecare energie. anni fa forse pensavo di essere importante, adesso è come se avessi capito di essere uno dei tanti, di essere superfluo...

Ultimamente ho disturbi alimentari..a pranzo in pausa mangio veloce perché non ho tempo e la sera dal nervoso a volte salto la cena così che praticamente mangio una volta al giorno. Anche se avrei fame non mi va di mangiare...

A parte questo, pure il resto da anni non va bene.

Per peggiorare le cose, a ottobre 2022 ho perso mio padre, nel 2023 ho perso entrambe le nonne e così sono rimasto solo con mia madre e mia sorella ma con loro il rapporto è cambiato. Qualche settimana fa siamo andati a pranzo fuori ma non è più come anni fa, le classiche tavolate di famiglia con tuti i parenti...
Oltre loro, mi restano solo quelli in quel posto marcio che è la ditta nella quale lavoro...un posto dal quale non so scappare e nessuno mi da dritte per farlo...
vivo da solo e in genere il sabato e la domenica in genere sto da solo e in 2 giorni non parlo con nessuno...

Esco solo se strettamente necessario, per esigenze, comprare qualcosa o semplicemente perché il tempo passato in casa mi logora e vado alla luce un paio di ore, solitamente nei centri commerciali perché altri posti non frequento. Poi il caldo non lo sopporto, stare fuori senza motivo neanche e quindi torno a casa presto.
Fuori non c'è nulla che possa interessarmi e il mondo è un posto pericolo e minaccioso, un posto responsabile delle mie paure.
In genere ho perso interesse in quel che c'è fuori casa...nella vita. Le mie giornate sono piene di emozioni negative..frustrazione, paura, nervosismo...confusione mentale...non esistono ferie, vacanze, weekend, la mia mente è sempre in tensione...essere ad una festa o ad un funerale non cambia...non provo più niente

Da ragazzino o fino ai 25 anni uscivo, andavo in biblioteca, giravo anche in bicicletta, poi col tempo finito tutto. Non so cosa potrei fare fuori..non ho più punti di riferimento...non mi pare di avere voglia di fare niente né di parlare e vedere nessuno, anzi provo fastidio a stare in mezzo alla gente, nei posti affollati. La gente mi ha proprio rotto, il rapporto con gli altri è sempre stato sbilanciato dove io sembravo quello inferiore, di cui approfittarsene, come nei vari lavori che ho fatto.
Anche l'arrivo della primavera e delle belle giornate non mi dice più nulla.

Che posso fare?
La mia vita mi sembra una prigione dove non posso avere altro..