Mia madre odia mio marito

Inviata da Thebattlewaslost · 19 ott 2020

Salve, sono una ragazza di 25 anni.
Nel 2018, dissi a mia madre che mi sarei sposata. Il ragazzo lo conosco da quando eravamo piccoli, era il mio miglior amico.
All'inizio lui e mia madre avevano un bel rapporto poi le cose hanno iniziato ad andare male.
Lui viveva nel mio paese di origine, la famiglia di mia madre, che si trova lì, era contro al nostro matrimonio.
Hanno fatto di tutto pur di annullare il tutto, due giorni prima della festa, iniziarono a dirmi cose insensate sul suo conto. Sono rimasta impietrita, perché la tua famiglia dovrebbe essere contro la tua felicità?
Io e lui abbiamo avuto una relazione a distanza da 7 anni, sia da miglior amici che da innamorati.
La sua di famiglia è meravigliosa, ho un bellissimo rapporto con tutti. Anche con la sua mamma.
Mia madre, il giorno del mio matrimonio, era come se fosse ad un funerale. A momenti piangeva dalla disperazione. Lei e la sua famiglia non si sono rivolti nemmeno lo sguardo con la famiglia di lui.
Dopo un po di tempo lui è arrivato qua in Italia. Non vi dico che anno infernale abbiamo passato.
Purtroppo, per ora, lui sta imparando l'italiano e quindi non lavora. Ha già fatto vari lavoretti ma niente di serio. Lui ha 28 anni, ha lasciato un posto fisso nel nostro paese per venire a vivere da me. Io, ormai, sono cresciuta in Italia e ho un lavoro fisso qui. Sarebbe impossibile per me lasciare tutto ma lui l'ha fatto.
Mia madre ha iniziato a trattarlo come se fosse un estraneo, gli ha detto cose terribili tipo: 'ti odio così tanto che preferirei diventare cieca al posto di vederti', 'tu non sei bello esteticamente, non sei piaciuto a nessuno', 'fosse possibile, tornerei indietro e annullerei il matrimonio', 'la farei decidere tra me e te', 'odio la tua presenza'.
Lui non ha detto una parola e odio me stessa perché quando me l'ha raccontato non ho saputo fare niente.
Mia madre ha messo contro di lui anche mio padre e mio fratello. Per ora e spero per poco ancora, viviamo sotto lo stesso tetto. Vorrei andare ad abitare da sola ma ho paura di non riuscire a gestire la parte economica e non voglio tornare a casa dei miei.
Mia madre ride delle nostre sfortune, certe volte dice cose come: 'ti è venuto il ciclo? Ancora non sei incinta, forse uno di voi due ha qualche malattia? Uno dei due non può avere figli?'
E io non riesco a dire niente.
Fin da bambina soffro di depressione, sono un ex autolesionista, ho sofferto di forti attacchi di ansia, soffro di ansia sociale, attacchi di panico. E tutto questo loro lo sanno.
Per un periodo, prima di sposarmi, con lui, stavo meglio. Da queste cose non ne esci ma impari a conviverci, a tenerle sotto controllo.
Dopo tutto ciò che è successo, la mia ansia è peggiorata. Avevo un bellissimo rapporto con mia madre, le voglio bene tutt'ora e non voglio che soffra.
Lei, invece, sembra che non le importi niente. Quando poi mi vede che sto in camera, viene e inizia a fare la vittima dicendo: 'perché ce l'hai con me? Cosa ti ho fatto io? Tu ce l'hai sempre con me.'
Certe volte piange disperata e si schiaffeggia la faccia e io rimango immobile. La abbraccio e le chiedo scusa anche se quella a subire le sue cattiverie sono io.
Vorrei andare da uno psicologo ma ho una paura terribile, non so bene di cosa ma ho paura.
Sono terrorizzata dal deludere la mia famiglia, mi fa male da morire vedere mio marito, un ragazzo felice, solare, estroverso, dolce, gentile, sorridente diventare cupo, sempre nervoso, che piange.
Non so cosa fare, Vi prego, ho bisogno di sapere cosa fare.
Scusatemi per la lunghezza, ho bisogno di aiuto.
Grazie.

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Miglior risposta 19 OTT 2020

Gentile, mi viene da dirLe che forse il problema della mamma è proprio accettare il fatto che sua figlia (Lei) stia o, comunque voglia costruire una famiglia con Suo marito accanto. E' come se si sentisse esclusa dal Suo progetto di vita. Purtroppo per i genitori è molto difficile accettare che i propri figli lascino il "nido", ma la sfida è proprio questa: definirsi e realizzarsi nella costruzione di un lavoro e di una famiglia propria. Questo non significa abbandonare la propria famiglia di origine, ma questo passaggio, per molti, è complicato e delicato, e richiede un lavoro su se stessi (in primis dei genitori se soffrono così tanto). Mi sembra che stia trascinando dentro sé una sofferenza che deve essere elaborata, per consentirLe il benessere e l'equilibrio che merita, e anche per permetterLe di capire come definirsi, superando le problematiche che vive nel Suo nucleo familiare. Riporta che teme di chiedere aiuto ad uno psicologo, forse perchè teme di affrontare qualcosa che La fa stare tanto male. Tuttavia, è importante che Lei raggiunga il controllo di sè e dei Suoi vissuti, per poter risolvere il Suo malessere e stare bene, un passo alla volta., senza timore, perchè troverà qualcuno che potrà accogliere la Sua sofferenza e, trasformarla con Lei, in risorsa da cui trarre beneficio per se stessa e per le relazioni significative che vive.
Le auguro fortuna e serenità.
Dr.ssa Amanda D'Ambra.

Dr.ssa Amanda D'Ambra Psicologo a Torino

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