mi sento inappagata

Inviata da Natasha · 16 ott 2020

ciao. Sono una ragazza di 24 anni. Ho problemi nel capire cosa fare nella mia vita e quale sia il percorso giusto da intraprendere. Non ho frequentato l'università dopo essermi diplomata. Ho sempre lavorato dopo la scuola e principalmente nell'ambito della pasticceria. Mi rende felice in parte fare dolci ma ultimamente ho lasciato il mio attuale lavoro perchè non mi sentivo appagata. Sento che le mie giornate sono tutte uguali, provo invidia per i miei amici che si sentono realizzati facendo l'università e tenendosi impegnati,molti studiano fuori e si sono trasferiti dalla mia città e mi sento gran parte delle volte sola.Anche il mio ragazzo si è trasferito molto lontano da dove abito e ha trovato lavoro come insegnante in una scuola, ma non riesco a essere felice per lui anche se lo amo molto . A casa non riesco a parlare normalmente dei miei problemi, a volte sento la necessità di andarmene da casa ma i miei non me lo permettono perchè dicono che non sono capace di vivere da sola. Molte volte mi sento triste e cerco di placare questa tristezza mettendomi a fare dolci ma a soli fini personali. Non so se ho sbagliato tutto fino ad ora, vorrei sentirmi libera e felice di intraprendere la mia vita ma ho sempre paura di sbagliare o deludere le persone a me care. Mi sento come se tutte le persone a me care crescono personalmente e lavorativamente mentre io rimango sempre al punto di partenza nonostante abbia svolto molti lavori in passato. Mi sento sempre piccola e insicura. Vorrei un consiglio da voi esperti, grazie.

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Miglior risposta 17 OTT 2020

Salve. Il problema riguarda il futuro (progetto) e i modi di mantenimento del senso di se che da un lato si reggono su un ruolo e dall'altro sull'aspettativa del contesto, cosa che La mette ora in scacco. Valuti un percorso professionale con l'obiettivo di dirimere questa impasse. Obiettivo ultimo: la riapertura di modi di essere sè e di un progetto identitario, cosa che oggi è difficoltosa per via dello stallo in cui versa. Cordialità, DP

Dott. Daniel Michael Portolani Psicologo a Brescia

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19 OTT 2020

Cara Natasha,
Il momento che sta vivendo è molto importante. Non è facile trovare quale sia la strada migliore da percorrere per noi stessi, e spesso è necessario sbagliare strada per capire quale sia quella giusta, non ritenga quindi i tentativi fatti fino ad ora inutili o di poco conto. È bello avere per noi stessi l'esigenza di migliorarci e sentirci appagati, è una ragazza molto giovane, è giusto che veda davanti a sé tutte le possibilità realizzabili. Provare invidia per le persone, seppure a noi care, può succedere. L'invidia che lei sente è per i temi che queste persone le sollecitano in questo momento, provi a trasformarla in spinta a cercare cosa realmente le piace. Ha fatto riferimento a dei temi emotivamente molto importanti, come la paura di sbagliare, di sentirsi piccola, di deludere i suoi cari...sono aspetti fondamentali che rischiano di condizionare le sue possibilità di scelta e la sua possibilità di sentirsi "capace di fare", sarebbe perciò importante riuscire a dare un significato e una storia a questi sentimenti, e ritrovare la libertà e felicità che ora sente di non avere.
Dott.ssa Irene Sembolini

Dott.ssa Irene Sembolini Psicologo a Roma

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19 OTT 2020

Cara Natasha, mi colpisce l'ultima Sua frase: "mi sento sempre piccola e insicura". A questa affermazione potremmo facilmente contrapporre quelle in cui dice che si é sempre data da fare, in campo lavorativo per realizzarsi. Quindi non mi sembra tanto "piccola e insicura". Allora perché si sente cosí? Forse questa Sua condizione potrebbe dipendere da cosa pensano i Suoi genitori di Lei. Vuole autonomia ma loro sembra la contrastino e La facciano sentire incapace. Sarebbe utile confrontarsi con i Suoi su questo punto: all'età che vive é normalissimo (e deve essere cosí, specialmente avendo un lavoro attraverso cui mantenersi) volere una propria realizzazione personale e una propria autonomia dalla famiglia d'origine. I motivi per cui i Suoi genitori Le dicono questo possono essere molteplici: inconsapevolmente, per proteggerla (anche se a lungo andare questo si traduce in un danno); perché non accettano che Lei voglia separarsi da loro.... Fatto sta che, arrivati a questo punto, dovrebbero sostenerLa nel Suo progetto di vita, anche se difficile, perché significa "perdere la bambina" di cui si sono sempre occupati - molti non riescono ad accettare questo passaggio di ridefinizione-. Parli loro della necessità di trovare una Sua strada, per raggiungere il Suo benessere. Parli di ciò che sta vivendo, il Suo malessere potrebbe portarli a riflettere anche sul modo in cui si pongono nei Suoi confronti.
La realizzazione personale non deve tradursi solo pensando al contesto universitario, l'arrivo alla laurea; ma anche, e soprattutto, facendo ciò che ci dà soddisfazione, come era la pasticceria per Lei. Certo, si può arrivare a cambiare idea su ciò che si vuole fare e diventare, ma questo non deve essere dettato dal paragone con gli altri: qualcuno che ha preso la decisione di lavorare, invece di studiare, può anche essere piú soddisfatto di chi invece ha deciso il contrario. Il fine ultimo di entrambi i percorsi é il proprio benessere. Ognuno sceglie ciò per cui é maggiormente orientato.
Per Lei non deve essere nemmeno facile vivere separata dal Suo compagno. Probabilmente anche questo La fa sentire confusa e incide negativamente sul proprio stato.
Le consiglio di chiedere un aiuto psicologico che possa accompagnarLa nel processo di autonomizzazione; modificare l'immagine svalutante che ha di Lei, e definire, con consapevolezza, cosa realmente vuole e le strategie da adottare per raggiungerlo.
Buona fortuna.
Dr.ssa Amanda D'Ambra.

Dr.ssa Amanda D'Ambra Psicologo a Torino

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18 OTT 2020

Gentile Natasha,
se lei dopo il diploma ha escluso la scelta dell'Università avrà avuto dei buoni motivi ed occorrerebbe valutare se questi stessi motivi sono tuttora validi.
In tal caso, l'alternativa è quella di trovare un lavoro tra quelli a lei più congeniali e magari fare dei corsi di perfezionamento.
Da quanto poi scrive emerge una personalità caratterizzata da insicurezza e bassa autostima.
Pertanto, il consiglio è quello di intraprendere un percorso di psicoterapia finalizzato alla sua crescita personale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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17 OTT 2020

Cara Natasha, ci sarebbero molte riflessioni da fare nel suo caso ma il tempo e lo spazio non me lo consentono. Non credo che per lei sia sufficiente un consiglio, perché troppe sono le aree da indagare. Per esempio lei è sicura di poter sostenere lo sforzo dell'università? A parte il mancato guadagno, frequentare l'università vuol dire studiare e/o seguire le lezioni per circa 8 ore al giorno, per quattro/cinque anni, con un mese di riposo al massimo. Altrimenti l'insuccesso è assicurato. Potrebbe pensare ad un corso nel suo campo? Io credo che dovrebbe ragionare con calma con una esperta/o sui suoi veri desideri, nonchè punti di forza e debolezza. Si conceda un percorso per conoscersi meglio, i consigli qui possono essere più inutili che altro. Un caro saluto
LT

Dott. Leopoldo Tacchini Psicologo a Figline Valdarno

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17 OTT 2020

Buongiorno Natasha,
Da ciò che scrive ho l'impressione che sia alle prese con il difficile momento dello svincolo familiare, della conquista della propria identità e conseguente autonomia. Mi sento di rassicurarla dicendole che non ha sbagliato nulla fino ad ora ma di considerare questo un momento importante della sua vita in cui è chiamata a mettere in discussione vecchi equilibri a favore di nuovi che la porteranno alla sua realizzazione. Questo momento, comprensibilmente, è fatto di molte ambivalenze; da una parte vedere i suoi amici che "spiccano il volo" la stimolano e dall'altra la sua famiglia che la invita a "rimanere nel nido" la bloccano. Per questo motivo la invito a prendere in considerazione la possibilità di farsi accompagnare in questo processo di svincolo da una psicoterapia che l'aiuti a superare le ambivalenze.
Cordialmente
Dott.ssa Marta Del Piccolo

Dott.ssa Marta Del Piccolo Psicologo a Reggio Emilia

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