Mi sento chiusa in una gabbia e sento che la mia vita sia un totale disastro

Inviata da SguardoMalinconico · 19 apr 2021

Salve, sono una ragazza di quasi 30 anni, da un mese sono ritornata definitivamente in Italia, dopo 6 anni vissuti fuori all'estero per lavoro.
Premetto che con i miei genitori, sono figlia unica, ho sempre avuto un ottimo rapporto, ma purtroppo credo ci siano dei problemi di fondo che mi hanno portata ad essere fondamentalmente una ragazza che non riesce a prendere realmente le decisioni che vuole davvero.

Sono cresciuta sotto una campana di vetro, per me niente gite fuori porta con gli amici, guidare era fuori discussione, avvisare sempre ogni ora o quasi come stavo e se stavo bene e fino ai 19 anni mi era praticamente impossibile prendere un treno per farmi mezz'ora per andare a trovare quello che all'epoca era il mio fidanzatino.
Ho sempre piegato la testa e ubbidito, poiché mia madre mi ripeteva continuamente che lei soffriva, come tutt'ora, di attacchi di panico e che voleva stare tranquilla.
Diciamo che nel mentre ho sempre lavorato nel ristorante di paese, per avere una mia piccola indipendenza ma anche li purtroppo mi venivano fatte pressioni, molto superficiali forse..ma che hanno inciso.
Ad esempio, nonostante il paese è piccolo, mio padre a fine turno voleva venirmi a prendere e ogni volta esordiva con la domanda "ma che lavori a fare?!"
Fino a che a 20 anni prendo coraggio e decido di trovare lavoro estivo in una città lontana 400 km.
Non mi è stato detto nulla in quel frangente e quindi pensavo che finalmente avessi ottenuto la mia meritata autonomia.
Nel 2015 faccio il grande passo e col mio fidanzato decidiamo di andare in Germania, per fare esperienza, i miei totalmente in disaccordo "mi mandano" ugualmente.

E qui veniamo al succo della questione.
Per gravi problemi, tra cui la rottura di una convivenza di 6 anni col mio ormai ex, avvenuta 2 anni fa, sono tornata in Italia, ammaccata e con problemini di panico e ansia, dormo poco, mangio poco, insomma per me ritornare sarebbe dovuto essere un toccasana.
Sono tornata momentaneamente al mio paese di origine, in quanto vivere qui non mi fa stare bene e mi sento chiusa in una gabbia.
Quindi, ho praticamente traslocato in un'altra Regione dove ho un ottimo appoggio e dove posso ricominciare tutto.
Ma prima di questo volevo tornare un po' a casa dalla mia famiglia che non vedevo da due anni.
Ho spiegato ampiamente ai miei le mie intenzioni e le mie ragioni e sono stata accolta "va bene tutto basta che sei in Italia".
Ora iniziano i problemi, tornata qui in casa sono stata presa ad un malessere psicologico che credevo ormai non esistesse più.
Non mi è concesso guidare, dopo 10 anni di patente, scarsamente usati, prima di guidare da sola devo fare un paio di guide di prova..ne ho fatta una ma non basta, usare la macchina non mi è concesso.
Da un paio di mesi ho iniziato una frequentazione con un ragazzo che mi fa stare bene e mi rende tranquilla, ne ho parlato con mia madre che comunque ha cominciato a dirmi che non devo dire assolutamente nulla a mio padre, che mi vieterebbe di partire, che è troppo presto per avere una nuova relazione (sono passati 2 anni dalla rottura col mio ex) che insomma, se ci voglio proprio stare okay, ma nessuno deve sapere questo altrimenti sarebbe una catastrofe immonde.
Mi sta praticamente terrorizando, come se questa cosa fosse un male.
Ora, domani partirò per andare in questa Regione, ho un colloquio di lavoro e visto il periodo mi sento anche abbastanza fortunata, in ogni caso parto perché stare qui ferma e non cercarmi un'occupazione mi sembra un'inutile perdita di tempo.
Per me lavorare è importante e mi fa sentire bene.
Stamattina ho sentito una piccola discussione tra i miei, mio padre non capiva il senso di questa cosa, che parto a fare, per fare un colloquio va bene, ma potrei tornare subito a casa invece che fermarmi li, che non ha senso, quando non capisce che io devo cercarmi un lavoro.
A questo punto, a 30 anni quasi, mi chiedo che senso abbia tutto..devo chiedere spesso il permesso per fare tutto, giustificarmi, nascondermi, avere paura di qualcosa che non è un male.
Sono sempre stata molto insicura ma oggi, come non mai, mi sento inutile.
Penso di essere un'ingrata nei confronti dei miei, che mi hanno concesso di farmi fare le mie esperienze senza dirmi nulla, penso che forse domani dovrei rinunciare e rimanere per non ferire i loro sentimenti.

Mi sento di impazzire..spero che i vostri consigli possano tranquillizzami

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Miglior risposta 19 APR 2021

Carissima, il fatto che sia andata lontana é segno che Lei cercava e cerca tutt'ora la Sua indipendenza e la Sua realizzazione. Non é una ingrata. I genitori, talvolta, hanno molta difficoltà a lasciare i propri figli crescere ma é questo ciò che accade e deve accadere per il loro benessere. Credo sia importante che Lei elabori tutti i Suoi vissuti affinché non condizionino il Suo presente e le Sue scelte, e credo sia ulteriormente necessario riconoscere le Sue risorse per mantenere adeguatamente il rapporto con i Suoi genitori senza che questo possa intralciare la Sua realizzazione. Valuti di intraprendere un percorso psicologico per trovare il Suo equilibrio e la Sua serenità.
Buona fortuna.
Dr.ssa Amanda D'Ambra.

Dr.ssa Amanda D'Ambra Psicologo a Torino

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