Litigi in gravidanza

Inviata da Martina Mazzanti · 10 mag 2021

Buonasera,
ho 31 anni e sto col mio compagno da 9 mesi. Conosciuto questa estate, ci siamo piaciuti fin da subito e con le difficoltà nel vedersi legate alle restrizioni covid abbiamo iniziato sempre più spesso a passare settimane intere insieme, fino alla decisione di trasferirmi da lui a novembre. Tutto procedeva benissimo, ci stavamo conoscendo e ci piacevamo sempre di più. Ci sono state alcune liti con motivi svariati e tutti piuttosto irrilevanti (battute innocenti non ben comprese, piccole gelosie da poco, cose quotidiane). Il problema è che da una piccola lite scoppia sempre un litigio enorme perché spesso io mi lamento di qualcosa, lui reagisce con estrema freddezza, io cerco di valicare il muro che vedo che ha costruito ma lui lo alza sempre di più. In quei momenti invece vorrei soltanto essere rassicurata con parole dolci e carezze. Invece mi ignora e allora cerco ancora più attenzioni, ma va a finire che alzo la voce e si irrigidisce ancora di più.
A gennaio scopro di essere incinta, non pianificato, ma prendiamo la cosa con entusiasmo. Solo che queste liti continuano e ad un certo punto decido di tornare a casa mia per proteggere il bambino dalle urla, ma il nostro rapporto continua.
Lui dice di amarmi e voler stare con me, ma quando ci vediamo non è propositivo, non fa niente per farmi tornare il sorriso e io mi sento completamente bloccata perché sento che non vuole darmi attenzioni. Vorrei soltanto che mi facesse capire che ci tiene davvero a me e non continua la relazione solo perché aspettiamo un figlio.
Ho provato a parlargli e dirgli che vorrei più attenzioni ma più glielo dico e più lo vedo bloccato.
Come posso fare a sbloccare la situazione?

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Miglior risposta 11 MAG 2021

Cara Martina,
Alla luce di ciò che ha scritto, pare che siete inseriti in un loop nel quale lei si lamenta, lui si irrigidisce e lei in risposta a questa freddezza, diventa ancora più richiedente di attenzioni. A questo proposito, sarebbe importante approfondire la sua storia familiare e l'intreccio dei significati e delle definizioni di sè e degli altri che questo contesto di appartenenza ha influenzato in tutti gli altri rapporti significativi. Chi all'interno della sua famiglia reagiva nei suoi confronti in modo distaccato e freddo? Quanto, in una scala da 1 a 10, questo aspetto potrebbe aver condizionato i suoi successivi rapporti interpersonali?
Rimango a sua disposizione, anche online.

Dott.ssa Francesca Orefice.

Dott.ssa Francesca Orefice Psicologo a Bologna

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