Immaturità nelle relazioni

Inviata da Carla · 10 lug 2020

Salve,
sono una donna di 44 anni e vi scrivo per un problema che mi tormenta da sempre e che rischia ora di rovinare il mio matrimonio. Il mio rapporto con gli uomini è sempre stato molto difficile, forse per via dell'educazione troppo rigida ricevuta dai miei genitori che mi lasciavano poca libertà e poche occasioni di passare del tempo con i miei coetanei. Mia madre soprattutto non voleva che frequentassi troppo i ragazzi, perché temeva che diventassi "una facile". Non so se è stata colpa di mia madre, ma io ero timidissima con i ragazzi e non riuscivo neanche a parlarci. Nell'adolescenza ho avuto una sola esperienza ed è stata disastrosa. Lui mi piaceva, ma mi infastidiva essere toccata e persino baciata. Non provavo nessun piacere. Perciò la cosa finì presto. Per me però, fu come una prova della mia inadeguatezza e da allora rifuggii qualunque approccio da parte dei ragazzi. Mi innamoravo, naturalmente, ma erano sempre amori impossibili, che non volevo si concretizzassero. Crescendo le cose non migliorarono. Sentivo i racconti delle mie amiche sulle loro esperienze, e non sapevo cosa dire. Io non sapevo neanche cosa fosse il desiderio, il piacere fisico. A venticinque anni, stufa di stare sempre sola, decisi di buttarmi e mi misi con un caro amico, di cui non avevo timore. Stavo molto bene con lui, ed ero felice di avere finalmente un ragazzo, ma dal punto di vista dell'attrazione fisica, era sempre la stessa solfa. Mi sforzavo di accontentarlo, ma non mi piaceva nè baciarlo, nè tantomeno fare l'amore con lui. Ma volevo essere disperatamente normale, come tutte le altre ragazze e perciò mi rassegnai al fatto che forse ero frigida e dovevo ritenermi fortunata che il mio ragazzo mi volesse così com'ero. Dopo cinque anni di fidanzamento ci sposammo. Dopo qualche tempo però, un collega di lavoro comincia a farmi una corte spudorata. Sapeva che ero sposata, ma non gliene importava nulla. Io avevo ormai 32 anni e pensavo che ormai la mia vita sarebbe stata quella, invece mi innamoro follemente di quest'uomo, e per la prima volta nella mia vita scopro di provare attrazione fisica per qualcuno. Euforica per questa scoperta, per aver conosciuto finalmente il sesso e il piacere, decido che non posso più tornare indietro e lascio mio marito. Fu una separazione drammatica, sia perché ero molto legata a lui, anche se avevo scoperto di non amarlo, e forse di non averlo mai amato, sia per le reazioni della mia famiglia. I miei genitori mi dissero cose orribili e mi abbandonarono a me stessa. Ma non mi importava niente, volevo solo vivere la mia prima storia d'amore. Il ragazzo di cui mi ero innamorata, però, non aveva intenzioni serie nei miei confronti. Mi lasciava e mi riprendeva quando voleva, ma io ero talmente ossessionata da lui che accettavo ogni cosa. La storia andò avanti per un anno e mezzo, poi mi resi conto che non avrei potuto mai costruire nulla con lui, e con molta sofferenza, decisi di troncare il rapporto. Poi mi dedicai a me stessa. Avevo molti rimpianti per la mia adolescenza e giovinezza senza amore e volevo come recuperare il tempo perduto. Ebbi un altro paio di storie, molto belle, ma brevi. Dopo l'entusiasmo iniziale mi rendevo conto che non erano uomini adatti a me. Poi incontrai quello che è attualmente mio marito. Le cose andarono subito molto bene e mi convinsi che era lui l'amore della mia vita, anche se le divergenze non mancavano, e io avevo molta paura di fare un altro errore. Ogni volta che scoprivo qualcosa di lui che non mi piaceva entravo in crisi e mi chiedevo se dovevo lasciarlo o darmi del tempo. Mi chiedevo ossessivamente se lo amavo davvero oppure no. A volte mi sembrava di sì, a volte no. Dopo qualche mese rimasi incinta e mi sentii in trappola. Non avrei più potuto lasciarlo come avevo fatto col mio primo marito o con gli altri uomini che avevo frequentato. Tuttavia con la nascita della bambina le cose sembrarono sistemarsi, io ero molto felice della mia bimba e il mio compagno era un bravissimo padre. Continuammo però ad avere un rapporto burrascoso, sempre pronti al litigio a ogni minimo disaccordo. Io ero sempre piena di dubbi, ma ero assorbita dalla bambina e dalla felicità che mi dava, così mi dicevo che dovevo crescere e smetterla di pensare al principe azzurro, che mi era andata benissimo, dati tutti i problemi che avevo avuto, e dovevo essere contenta. Oggi abbiamo anche un altro bimbo. I figli sono la mia gioia, avrei voluto farne cento. Ma dal punto di vista sentimentale sono rimasta irrequieta. Continuo ad avere dei rimpianti, mi struggo quando guardo film d'amore e penso che io non sono stata destinata a quegli amori così grandi. Purtroppo l'unico amore davvero forte e passionale è stato quello provato col ragazzo con cui ho tradito il mio primo marito. Penso spesso a lui, e lui ogni tanto mi cerca, ma ora ho troppo da perdere e non voglio rovinare la mia stupenda famiglia. Mio marito è un uomo bellissimo e buono, mi ama sinceramente, i miei figli sono meravigliosi. Ma allora perché mi sento sempre insoddisfatta, perché penso che mi manchi qualcosa? A volte mi ritrovo a guardare ragazzi molto più giovani di me, e fantastico di vivere con loro storie adolescenziali, quelle che non ho potuto vivere in gioventù. A volte sono tentata di lasciarmi andare a un'avventura, penso quasi di averne il diritto, ma poi ho paura che non riuscirei più a guardare mio marito in faccia. Qual è il mio problema? Non riesco ad amare chi mi ama? Sono attratta solo da uomini che mi trattano male? E cosa dovrei fare? Sforzarmi di crescere, come sempre mi ripeto, ed essere contenta di quello che ho? Oppure lasciare mio marito e vivere di avventure, rovinando così la mia famiglia? Mio marito è un uomo sensibile e si rende conto di quando mi allontano da lui. Io purtroppo non ho nei suoi confronti quegli slanci passionali che ha lui per me, a volte mi sforzo, ma non riesco a fingere e non voglio fingere. Gli voglio molto bene, ma mi chiedo sempre se lo amo o se l'amore sia già finito. Ma se lo lasciassi e avessi poi un altro uomo, non mi succederebbe la stessa cosa? Mi stuferei anche di lui? Sono molto confusa e non so qual è il mio problema. Non faccio che pensarci. Io vorrei vivere felice con la mia famiglia, e allo stesso tempo vorrei avere altre mille storie. So che è stupido e immaturo e mi sento in colpa. Gradirei molto un vostro parere. Mi scuso per essermi dilungata.

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Miglior risposta 11 LUG 2020

Gentile Carla,
dal suo lungo scritto colgo un dolore e nostalgia per il desiderio, passione, trasgressione, amore vissuti col ragazzo, e che ha potuto vivere col tradimento con un uomo che però la teneva sospesa (la prendeva, la lasciava).
Nelle relazioni sentimentali mi sembra si proponga l’amore da parte dei suoi compagni, e il suo pensare a ragazzi, sperimentare, fuggire. È come se si propongano temi antichi, il giudizio di sua madre “una facile” se frequentava ragazzi, la sua timidezza, inadeguatezza, amori impossibili che non voleva si concretizzassero.
Credo che le sarebbe utile un aiuto psicoterapeutico per conoscere e approfondire un presente che evoca latenze antiche che si propongono.
Rimango a disposizione
Dr.ssa Elisabetta Ciaccia

Dott.ssa Elisabetta Ciaccia Psicologo a Milano

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