ho paura di perdere tutto?

Inviata da margherita1 · 16 apr 2021

scrivo qua sopra perchè ho un'ansia che mi immobilizza.
tre settimane fa io ed il mio ragazzo (con il quale non andava a gonfie vele) abbiamo preso il covid, e siamo rimasti in quarantena insieme per 26 giorni. risultato: una nuvola rosa. E' stato bellissimo; abbiamo chiarito i nostri problemi e rafforzato il nostro rapporto.

però. dal giorno dopo alla fine della quarantena, quindi al ritorno della "vita normale", sono di una tristezza infinita. piango al mattino, e ho l'ansia, a lavoro non riesco a fare niente e passo il tempo a guardare il vuoto. ho paura anche che le mie amiche mi escludano, che nessuno mi voglia bene, e che io sia inutile a tutti.

quando razionalizzo, mi rendo conto che sono paure poco razionali, eppure sono ancora immobile, da una settimana. e stamattina mi sono svegliata in lacrime dopo una notte insonne.

sto bene solo quando le mie amiche o il mio ragazzo mi scrive. tutto il resto del tempo, è un buco nero di attesa di affetto, che, purtroppo, non sempre viene ripagato (loro si comportano normalmente con me e io sento che avrei bisogno che mi dicano che mi amano che sono speciale).

non capisco qual'è la causa scatenante, e non so come risolvere.

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Miglior risposta 19 APR 2021

Gentile Margherita,
quella che lei descrive sembra propriamente una grande nostalgia di uno stato primario di contenimento, affetto e amore incondizionato che ricorda molto "l'abbraccio materno"...
Le ipotesi possono andare da una mancanza d'affetto, di presenza, di cura... vissuta al tempo in cui era una neonata fino a un affetto molto grande, una relazione in cui si è speciali per qualcuno e che poi viene ricercata durante la vita mantenendo una sorta di nostalgia...
Ipotesi a parte, mi sembra che abbia fatto il primo importante passo che è quello del prendere coscienza di ciò che le accade. Dunque, nella misura in cui la cosa non la turba più di tanto potrebbe rimanere così com'è... Diversamente, nel caso in cui dovesse percipire un disagio o dovesse temere che perdendo chi ama la sua stabilità psicologica venisse messa in discussione... Allora, forse, potrebbe valere la pena di rinforzare il suo senso di identità attraverso un percorso personale di Psicoterapia.
Spero di averle dato qualche spunto di riflessione.
Restando a disposizione per ulteriori eventuali informazioni o chiarimenti, la saluto cordialmente.
Dott.ssa Verusca Giuntini

Dott.ssa Verusca Giuntini Psicologo a Firenze

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19 APR 2021

Cara Margherita,

è molto coraggiosa ad esprimere la sua esigenza di affetto, la sensazione di immobilità che sperimenta da dopo la fine del lockdown, le sue notti insonni che la fanno svegliare in lacrime e la paura di sentirsi esclusa dalle sue amiche. Quando scrive che con il suo ragazzo il rapporto non andava a gonfie vele, potrebbe fare qualche esempio specifico?
La rassicuro sul fatto che il suo malessere post-restrizioni, è dovuto al fatto che il suo corpo non è pronto per riprendere il ritmo a cui prima era sottoposto; infatti glielo segnala tramite lo stato di allarme che non la fa dormire la notte, l'immobilità e la tristezza che prova. Si dia tempo per ricominciare a piccoli passi, senza alcuna fretta di dover dimostrare che ce la può fare a ogni costo.
La causa scatenante è sicuramente più di una, ma nulla le vieta di concedersi di esplorarla nei contesti in cui è inserita, ovvero quello familiare, lavorativo, amicale e sentimentale.
Rimango a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.

Dott.ssa Francesca Orefice Psicologo a Bologna

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17 APR 2021

Cara Margherita,
posso immaginare la sofferenza che lei prova in questo momento e non deve essere facile da gestire; per di più il periodo storico che stiamo vivendo appesantisce le nostre fragilità e vuoti.
Convivere con pensieri negativi su di sè significa portarsi dietro un velo nero che appesantisce le altre aree della propria vita, come quella affettiva, relazionale, individuale e chissà quali altre.
Mi viene da pensare che in questo momento la sua identità dipenda dal senso di approvazione che riceve dai messaggi di affetto dei suoi cari; allo stesso tempo emerge il suo timore di rifiuto e come questa paura la terrorizzi e la blocchi.
La cosa migliore per il suo benessere sarebbe riflettere su questo macigno che si porta dietro e probabilmente ora con questo suo messaggio sta emergendo il bisogno di affrontarlo.
Le posso consigliare di tenere un diario giornaliero che può compilare con pensieri ed emozioni affinchè possa chiarirsi i suoi vissuti interni e imparare a "distaccarsene". Provi a condividerli con qualcuno di cui si fida e valuti eventualmente l'idea di affidarsi ad un professionista che possa guidarla alla scoperta di sè; potrebbe acquisire nuove prospettive di benessere che tanto merita.
Mi faccia sapere come va e le auguro il meglio,
Dott.ssa Monteleone (disponibile per terapia online)

Dott.ssa Monteleone Maria Alessia Psicologo a Palo del Colle

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17 APR 2021

Carissima, questa situazione pandemica ha cambiato tutti noi e lasciato un segno nel nostro profondo, anche se non lo vogliamo ammettere. Il COVID ha cambiato le nostre abitudini, le nostre relazioni. Lei ha bisogno di aiuto, la sua sarà una forma di depressione o di disagio diverso, nell'affrontare la quotidianità. Però le assicuro che anche se ora le sembra difficile e doloroso tutto, lei c'è la può fare. Io sono a sua disposizione anche on-line se lo volesse. Possiamo guardare a ciò che l'ha resa così fragile e a cosa le può fare tornare la forza di prima.
Resto a disposizione.
Cari saluti.
Dottoressa Barbara De Luca

Dott.ssa Barbara De Luca Psicologo a Catanzaro

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17 APR 2021

Cara Margherita mi sembra di capire che il suo stato di malessere sia dovuto al timore dell'abbandono e di perdere l'Altro, credo sia il caso di domandarsi il motivo di questa paura che a sua detta la "immobilizza, le fa passare tempo a fissare il vuoto e le fa temere che nessuno le voglia bene".
Questo momento di crisi sembra essere emerso al termine di un periodo "roseo", ovvero quello della quarantena con il suo compagno, in cui per cause di forza maggiore la sua presenza è stata per lei totalizzante, durante il quale sono stati eliminati i fattori esterni che lei potrebbe percepire come minacciosi per la vostra relazione; potrebbe aver senso ritenere che lei abbia vissuto quei giorni come un idillio idealizzato e tornando alla quotidianità, dove entrambi siete impegnati in qualcosa di esterno al vostro legame, lei abbia avvertito l'allentarsi di questa vicinanza e il fisiologico allontanamento dell'altro l'abbia portata a scorgere i suoi timori più reconditi, lo stare sola con se stessa.
Il fatto che razionalizzi sembrerebbe indicare il ricorso al ragionamento come difesa dall'entrare in contatto con una verità personale e emotiva dolorosa, quel senso di vuoto, tristezza e senso di inadeguatezza che lei riferisce di aver sperimentato in questi giorni.
Immagino non sia facile vivere le giornate in "attesa di affetto", usando le sue parole, ma ritengo che nella vita ogni momento di crisi possa essere trasformato in un'opportunità per evolversi e cambiare in meglio.
Potrebbe esserle di aiuto un percorso psicologico volto a ristabilire un contatto autentico con i suoi stati emotivi per riconoscerli e riconoscersi come persona completa, anche in assenza dell'Altro.

Le faccio i migliori auguri.
Dott.ssa Giorgia Infantino

Dott.ssa Giorgia Infantino Psicologo a Terni

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16 APR 2021

Cara Margherita, le esperienze che viviamo possono lasciare in noi dei segni che vanno a condizionare negativamente la nostra vita. É molto importante comprendere ed elaborare la causa della condizione, che potrebbe essere nata da molteplici fattori, tra cui, in primis, l'isolamento e il ritornare a vivere normalmente una volta superata la fase precedente - come fosse restata bloccata a quella situazione da Lei vissuta come idilliaca, senza riuscire a riorganizzarsi diversamente, tornando alla quotidianità-. Intraprenda un percorso psicologico per ritrovare la Sua serenità, adattandosi adeguatamente all'ambiente esterno.
Buona fortuna.
Dr.ssa Amanda D'Ambra.

Dr.ssa Amanda D'Ambra Psicologo a Torino

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