Famiglia chiusa mentalmente
Ciao, sono Sara e ho 22 anni. Mi trovo al primo anno fuori corso all'università e sto cercando di fare il mio meglio per finirlo. Vivo in un paesino senza stimoli, vivo a casa con i miei e mio fratello più grande, in più un bellissimo cane che è tutta la mia vita.
Mi ritengo una ragazza molto matura e con la mentalità aperta, molto paziente (a volte anche troppo..). Della mia famiglia, sono l'unica ad aver continuato gli studi. Mio fratello, che è più grande di me, non lavora e non studia e non ha obiettivi nella vita, beve e fuma e basta. Cercherò di sintetizzare molto: da tempo ormai, da quando ho iniziato l'università, sento il bisogno di andare in un'altra città e mettermi alla prova, anche perché l'università che frequento ora non è buona. Inoltre, da quando ho capito che certe azioni e modi di pensare dei miei sono sbagliate, non li sopporto più di tanto. Io ho sempre avuto dei problemi a dire la mia opinione, ad espormi con i pensieri, sia per timidezza e sia perché ho dei ricordi offuscati di quando ero piccola, quando i miei mi zittivano sempre perché secondo loro dicevo cose che non potevo dire (ero solo una bambina). Stessa cosa si ripete ora, quando litighiamo: quando mi fanno rimanere male loro, non conta. I miei disagi passano sempre in secondo,terzo, quarto piano. Quando mi mancano di rispetto e io rispondo senza insulti o bestemmie ma solo con i FATTI, loro mi dicono che non ho tutta questa confidenza per rispondere, che devo stare muta, quando in realtà sto solo cercando di fare capire la mia situazione. Quando faccio notare loro cosa sbagliano, mi insultano, mi dicono che sono stupida e bambina, mi bestemmiano. In più mio fratello non mi appoggia, anzi quando mi litigo con i miei genitori, lui prende le parti di mia madre, sembra quasi che ci gode. I miei sanno di cosa fa mio fratello, ma hanno perso le speranze e lo lasciano stare, quindi pensano che con me devono essere più duri anche sulle stupidaggini. Mio fratello insulta pesantemente mia madre quando litigano, ma il giorno dopo lei lo coccola, come a dirgli scusa in maniera implicita. Oggi è successo che ho risposto con "cazzo" ad una reazione da stronzo antipatico e insensibile di mio padre. È successo il putiferio, mi hanno insultata in tutti i modi. Con i miei genitori non sono libera di parlare spontaneamente, di scherzare, di usare qualche intercalare comune. In più mia madre per farmi soffrire dice "rimarrai qui a studiare, non andrai da nessuna parte". Per fortuna oggi ho avuto una mia amica con la quale sfogarmi e piangere, altrimenti sarei sola.
Lo so che chi mi legge non potrà aiutarmi più di tanto, ma a volte mi fanno sentire pazza. Quando dico ciò che penso e loro mi insultano, mi fanno credere davvero che non capisco niente. Spesso penso che vorrei andare da una psicologa o psicologo per rimarginare le ferite. Penso anche che mi servirebbe tanto studiare altrove. Al momento sto facendo volontariato e guadagnerò circa 400 euro al mese e vorrei tanto riuscire a conservarli per prendermi l'auto e magari per investirli nello studio. L'unica cosa che mi fa stare male è il mio cane. A casa mia nessuno se ne prende cura quanto me, nessuno le fa la passeggiata, nessuno la coccola, nessuno gioca con lei. Questa cosa mi fa piangere ogni volta che ci penso. Il mio cane è legatissimo a me, sta sempre con me e io lo amo più della mia vita. Penso che se dovessi andare a studiare altrove, lotterei per portarla con me.