Famiglia chiusa mentalmente

Inviata da Sara Fontale · 29 giu 2021

Ciao, sono Sara e ho 22 anni. Mi trovo al primo anno fuori corso all'università e sto cercando di fare il mio meglio per finirlo. Vivo in un paesino senza stimoli, vivo a casa con i miei e mio fratello più grande, in più un bellissimo cane che è tutta la mia vita.
Mi ritengo una ragazza molto matura e con la mentalità aperta, molto paziente (a volte anche troppo..). Della mia famiglia, sono l'unica ad aver continuato gli studi. Mio fratello, che è più grande di me, non lavora e non studia e non ha obiettivi nella vita, beve e fuma e basta. Cercherò di sintetizzare molto: da tempo ormai, da quando ho iniziato l'università, sento il bisogno di andare in un'altra città e mettermi alla prova, anche perché l'università che frequento ora non è buona. Inoltre, da quando ho capito che certe azioni e modi di pensare dei miei sono sbagliate, non li sopporto più di tanto. Io ho sempre avuto dei problemi a dire la mia opinione, ad espormi con i pensieri, sia per timidezza e sia perché ho dei ricordi offuscati di quando ero piccola, quando i miei mi zittivano sempre perché secondo loro dicevo cose che non potevo dire (ero solo una bambina). Stessa cosa si ripete ora, quando litighiamo: quando mi fanno rimanere male loro, non conta. I miei disagi passano sempre in secondo,terzo, quarto piano. Quando mi mancano di rispetto e io rispondo senza insulti o bestemmie ma solo con i FATTI, loro mi dicono che non ho tutta questa confidenza per rispondere, che devo stare muta, quando in realtà sto solo cercando di fare capire la mia situazione. Quando faccio notare loro cosa sbagliano, mi insultano, mi dicono che sono stupida e bambina, mi bestemmiano. In più mio fratello non mi appoggia, anzi quando mi litigo con i miei genitori, lui prende le parti di mia madre, sembra quasi che ci gode. I miei sanno di cosa fa mio fratello, ma hanno perso le speranze e lo lasciano stare, quindi pensano che con me devono essere più duri anche sulle stupidaggini. Mio fratello insulta pesantemente mia madre quando litigano, ma il giorno dopo lei lo coccola, come a dirgli scusa in maniera implicita. Oggi è successo che ho risposto con "cazzo" ad una reazione da stronzo antipatico e insensibile di mio padre. È successo il putiferio, mi hanno insultata in tutti i modi. Con i miei genitori non sono libera di parlare spontaneamente, di scherzare, di usare qualche intercalare comune. In più mia madre per farmi soffrire dice "rimarrai qui a studiare, non andrai da nessuna parte". Per fortuna oggi ho avuto una mia amica con la quale sfogarmi e piangere, altrimenti sarei sola.
Lo so che chi mi legge non potrà aiutarmi più di tanto, ma a volte mi fanno sentire pazza. Quando dico ciò che penso e loro mi insultano, mi fanno credere davvero che non capisco niente. Spesso penso che vorrei andare da una psicologa o psicologo per rimarginare le ferite. Penso anche che mi servirebbe tanto studiare altrove. Al momento sto facendo volontariato e guadagnerò circa 400 euro al mese e vorrei tanto riuscire a conservarli per prendermi l'auto e magari per investirli nello studio. L'unica cosa che mi fa stare male è il mio cane. A casa mia nessuno se ne prende cura quanto me, nessuno le fa la passeggiata, nessuno la coccola, nessuno gioca con lei. Questa cosa mi fa piangere ogni volta che ci penso. Il mio cane è legatissimo a me, sta sempre con me e io lo amo più della mia vita. Penso che se dovessi andare a studiare altrove, lotterei per portarla con me.

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Miglior risposta 30 GIU 2021

Cara Sara,

esporre questa dolorosa storia è stato molto coraggioso da parte sua; dalla narrazione emerge infatti molta sofferenza e incomprensione da tutti i fronti. Se ne avrà l'occasione, si conceda l'opportunità di intraprendere un viaggio alla scoperta di se stessa e delle sue preziose risorse; è evidente che la sua famiglia non l'aiuta nella maniera più assoluta a riconoscerle, nonostante lei le abbia eccome, considerata la maturità che emerge dal suo scritto.
Rimango a sua completa disposizione, anche online.

Dott.ssa Francesca Orefice.

Dott.ssa Francesca Orefice Psicologo a Bologna

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30 GIU 2021

Cara Sara,
deve essere davvero dura da gestire! A 22 anni, con le capacità che dimostra in questa lettera, ci sarà solo da capire cosa realmente vuole per ottenerlo. La famiglia, fatta di persone che possono sbagliare, dovrebbe fare da supporto, e a modo loro è ciò che fanno. Se, come dice, la situazione è distruttiva, anziché rassicurante, valuti anche l'idea reale di andare a vivere da sé. Non sono convinto che l'aiuto possa essere marginale, perché in realtà sfogandosi anche con un'amica potrebbe avere grande giovamento.
Resto a sua disposizione, anche online s'intende.
Cordiali saluti, Antonino Savasta.

Dottor Antonino Savasta Psicologo a Pistoia

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30 GIU 2021

Carissima, quanta tristezza. Ora, cerchiamo di capire. Lei è una studentessa dunque una ragazza intelligente, con una cultura dei suoi tempi.. Queste persone di cui mi parla, invece, sembrano essere di cultura diversa. Un tempo le figlie facevano le cameriere in casa e stavano zite, finché non diventavano madri o mogli. Abbia pietà di queste persone e compassione. Non si metta al loro pari. Capisco, si tratta pur sempre della sua famiglia, ma deve accettarla e cercare di fare "buon viso a cattivo gioco". Ovvero, fare e dire ciò che si aspettano. Nessuno è profeta in patria e spesso il cercare di cambiare le persone ha un prezzo troppo alto. Il suo obiettivo è andarsene? Bene, lo faccia, lavori per ciò che la farà stare bene si ponga degli obiettivi per se e vada fino in fondo. Lotti per ciò che le dà la possibilità di potersi affrancare da certa cultura, che tra le altre, non vede neanche il rispetto per gli animali. Si porti a tal proposito, anche a dietro il cane, sarà una compagnia in più..
Resto a disposizione anche on-line.
Cari saluti.
Dottoressa Barbara De Luca

Dott.ssa Barbara De Luca Psicologo a Catanzaro

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30 GIU 2021

Cara Sara,
Lei è molto giovane ma dalle sue parole traspaiono tutta la sua maturità e la sua voglia di cambiamento. In un mondo ideale, la nostra famiglia dovrebbe essere il nostro nido, il nostro porto sicuro cosa che purtroppo non avviene nel suo contesto familiare e per questo posso capire tutto il suo dolore e la sua solitudine, anche per l'impossibilità che lei sembra avere nel poter mostrare veramente sé stessa. Purtroppo può capitare che alcune famiglie adottino degli schemi disfunzionali e nel caso in cui uno dei membri si "ribelli", seppur giustamente , a questi schemi finisca per essere preso di mira. Ho come l'impressione che il suo cane possa essere come un faro nella notte all'interno della sua esperienza familiare e non potrebbe che farle bene, qualora riuscisse a partire, lottare per portarla con sé. Volevo dirle che dimostra una grande forza e una grande resilienza, sta riuscendo, nonostante l'ambiente avverso, a coltivare il sogno di una vita diversa e sta lottando affinché il cambiamento possa avvenire. Un percorso con un terapeuta potrebbe aiutarla a ricontestualizzare quanto accade nella sua famiglia, elaborarlo e prende le giuste distanza da tutto questo. Potrebbe inoltre aiutarla a liberarsi dallo schema che probabilmente ha appreso da bambina, come sottolineano i suoi ricordi, e aiutarla a riappropriarsi della sua libertà di espressione e del diritto di poter essere sé stessa.
Resto a disposizione (anche online).
Un caro saluto,
Dott ssa Camilla Ripa

Dott.ssa Camilla Ripa Psicologo a Torino

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30 GIU 2021

Carissima Sara,
trovi una compagna universitaria, una vecchia amica con la quale andare a vivere e condividere un appartamento.
E' maggiorenne e può uscire dalla casa dei genitori senza problemi legali.
Si cerchi anche un lavoretto che le permetta una minima entrata così da rendersi sempre più indipendente. Solo così potrà ritrovare la vitalità e tutte le risorse che adesso sembrano schiacciate
Sono a disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Stefania Barbaro
(ricevo anche on line)

Dottoressa Stefania Barbaro Psicologo a Milano

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