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lesbiche è una malattia? Sono mesi che mi faccio la stessa domanda
lesbiche è una malattia? Sono mesi che mi faccio la stessa domanda
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Cara Mary, l'omosessualità non è una malattia è una variante naturale del comportamento umano che comporta l’attrazione sentimentale e/o sessuale verso individui dello stesso sesso.
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Cara Mary,
no, l'omosessualità non è una malattia.
Non so se tu ti stia facendo questa domanda perché frastornata, perché temi o pensi di non essere accettata da chi ti circonda, o perché immagini discriminazioni a livello sociale. Non so nemmeno se stai parlando di te o di qualcuno che ti sta vicino.
Ad ogni modo, la scoperta del proprio orientamento sessuale generalmente è accompagnato da un po di "scombussolamento", e questo a prescindere; se poi scopriamo qualcosa che non ci saremmo mai aspettati, chiaramente lo spaseamento e la confusione aumentano.
Quello che posso dirti, al di là del fatto che non c'è nessuna malattia, è che se sono mesi che ti ronza in testa questa domanda probabilmente stai soffrendo. E questo è il punto: non ci sono rassicurazioni scientifiche o specialistiche che tengano: se qualcosa ti fa stare male è importante che tu capisca la radice del malessere e cosa fare per stare bene, anche lasciandoti aiutare.
Dr.ssa Barbara Bertolina Civera
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Buongiorno,
tecnicamente una malattia è un comportamento delle cellule del nostro corpo o della nostra psiche che induce sofferenza. Nel caso della psiche fa soffrire ogni atteggiamento conscio ed inconscio che l' Io non riesca a sopportare. Il termine che usiamo è appunto: egodistonico.
Va da sé che si cura ciò che fa soffrire.
dott.ssa Giuliana Gibellini, psicologa-psicoterapeuta, Specialista in psicologia clinica
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Assolutamente e categoricamente no. Qualsiasi orientamento affettivo e sessuale ha uguale validità, legittimità, valore e prospettive di felicità e di realizzazione personale. Purtroppo in anni passati l'omosessualità è stata associata a patologia ma sono ormai decenni che è stata derubricata dalla lista delle malattie mentali (nella quale non avrebbe mai dovuto nemmeno comparire). Purtroppo gli strascichi arrivano fino ai giorni nostri e la società eteronormativa in cui viviamo (per la quale la "normalità" è essere eterosessuali e ci si aspetta che "di default" tutti lo siano) comporta il dover respirare un'atmosfera di ostilità, sensazione di inferiorità, vergogna che incidono, a volte, sul benessere delle persone LGBT+. Infatti, il fatto stesso di appartenere a una "minoranza" sessuale comporta dover vivere una situazione di stigma, anticipato o vissuto, che si ripercuote spesso su sè stessi, comportando sensazioni di vergogna, di essere "sbagliati", o inferiori. Sono certo che Lei avrà trovato queste stesse informazioni online, visto che da mesi si interroga in merito. Il punto pertanto è, forse, come Lei si sente rispetto all'orientamento affettivo e se e come si legittima ad identificarsi in un modo o in un altro. Dato che il dubbio permane da tempo Le consiglierei di contattare un terapeuta affermativo e specializzato in sessualità e in tematiche LGBT+ con cui mettere a tema dubbi e paure. Resto a disposizione. DP
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Buongiorno Mary,
come mai si pone questa domanda? L’omosessualità non è assolutamente una malattia è un orientarsi differentemente alla sessualità dell’altro provando sentimenti di trasporto affettivo e sessuale per persone dello stesso sesso. È al pari della eterosessualità. Se vivessimo in un mondo capovolto dove la discriminazione è verso gli eterosessuali forse mi farebbe la stessa domanda. Con questo non intendo che lei stia discriminando ma che forse avverte una discriminazione nei suoi confronti se è lei a essere lesbica. Ripeto che comunque sarebbe interessante per fornirle un supporto emotivo (la domanda sembra orientarsi verso tale richiesta) conoscerla un pò meglio.
Rimango a sua disposizione
Saluti
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