Elaborazione di un blocco

Salve a tutti,
Vi scrivo perché sono caduta in uno stato di apatia e sconforto e quasi ossessione direi nei confronti della mia vita professionale.

Vi spiego:
Ho sempre lavorato per mantenermi durante i miei studi come dialogatrice per un’ONG e riuscire a vivere fuori casa durante la triennale perché la mia situazione familiare è la mia condanna.

Sono riuscita in tutto quello che volevo, laurearmi come assistente sociale, iscrivermi alla magistrale nonostante avessi cominciato a perdere interesse in questo mestiere poiché non ho mai avuto la reale possibilità di praticarlo e al sud ci sono zero opportunità lavorative se non sottopagate.

Poco dopo essermi laureata vinco l’opportunità di svolgere un volontariato pagato a Dublino in una comunità per senza tetto, due mesi però un ente del ministero della giustizia mi contatta comunicandomi di aver ottenuto un posto per il servizio civile in quanto avevo svolto domanda prima di partire.
Decido di accettare e tornare in Italia poiché sarebbe stato un sogno lavorare lì ma dopo aver lasciato tutto mi comunicano di aver letto male la graduatoria e di conseguenza il posto non era mio.

Da quel momento non riesco più ad avere nessuna fiducia nel mio mestiere, in quello che sono, in quello che farò. Vedo tutto nero, sono tornata dai miei, dovrò partire in Erasmus a febbraio ma sono felice solo perché andrò via senza però essere entusiasta realmente della cosa. Non so più cosa fare della mia vita perché le prospettive dell’assistente sociale non mi consentiranno di essere indipendente, guardo compulsivamente i profili delle persone su LinkedIn che lavorano con ong poiché quella è l’unica cosa che so di voler fare, e io mi rendo conto di aver studiato tanti anni e fatto sacrifici per rimanere bloccata in qualcosa che non voglio più fare e non so nemmeno fare. Ogni giorno desidero di non essermi mai iscritta a servizio sociale bensì a scienze politiche e mi sento per di più molto in ritardo rispetto ai miei amici.

Il caos è grande, ho già uno psicologo ma voglio rivolgermi a voi perché il suo parere nonostante mi tranquillizzi mi riporta di nuovo nell’insoddisfazione.

Spero possiate comprendermi.