23 AGO 2021
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Buongiorno,
si può immaginare la confusione che in questo momento sta provando. Forse, chissà, anche il timore, la paura per qualcosa che non riesce a definire del tutto. Cominciamo col dire che l’“irrazionalità” che percepisce rispetto ai suoi sentimenti, è perfettamente giustificata. La definirei “fisiologica”. Nel senso che quando parliamo di sentimenti, parliamo sempre in qualche misura di un mondo irrazionale. I sentimenti non rispondono ad una tecnica, ad un programma definito, ad una ragione. I sentimenti si provano, tutto qui. Possiamo aprire tutte le discussioni e le analisi del caso per capire come mai ci innamoriamo proprio di quella persona, ma alla fine dovremmo convenire sul fatto che ci sarà sempre un resto d’irrazionale. Qualcosa d’inassimilabile, che poi è la magia dell’amore. Chiaramente, pochi sono i dati che abbiamo a disposizione. Dunque è alquanto complesso lo sforzo di capire cosa è accaduto in questi anni. Arrischiando qualche ipotesi, dovremmo prima di tutto capire che tipo di rapporto intercorre con il suo attuale compagno. Qualcosa, lei dice: “Mi pesa il poco dialogo che c'è col mio compagno, e mi chiedo come mai siamo arrivati a questo punto. Lui è una persona splendida sotto tutti gli aspetti, ma ho bisogno di essere stimolata mentalmente, parlando e confrontandoci, e tutto ció ultimamente è diminuito”. Questo passaggio, già ci mostra che qualcosa non va nel rapporto. Azzardiamo a dire, in effetti, che se tutto andasse bene, probabilmente questa crisi non sarebbe nata. Una piccola crepa nella sua storia d’amore, sembra esserci. Una microfrattura; una spaccatura da cui un po’ di insoddisfazione emerge. La mancanza del dialogo; la mancanza della parola, del confronto, dello stimolo, della passione: “Non ha senso buttare via una relazione di anni, solo perchè magari manca un po' quella passione e quella scintilla che c'è all'inizio delle storie”. Qui, un ulteriore elemento. Sembra che lei qui lamenti l’usura del tempo, in un certo senso. Manca quella scintilla, quel fuoco dell’inizio. Dunque, possiamo dirlo? Un’insoddisfazione c’è. I sentimenti che prova, qualcosa le stanno dicendo. Probabilmente stanno mettendo in luce questa scontentezza. In quest’altra persona, che dice non conoscere a fondo, qualcosa lei ha intravisto. A volte è un gesto, una parola, un modo di fare. Ma forse anche attraverso un piccolo elemento, qualcosa s’è ridestato in lei. Qualcosa s’è smosso. Spesso abbiamo paura dei sentimenti. Soprattutto se già impegnati in un’altra relazione, tendiamo a “schiacciare”. Tendiamo a respingere, rifiutare. A far subentrare la ragione: “Faccio appello alla mia parte razionale, ma viene del tutto schiacciata da quella irrazionale; sentendomi completamente travolta da questo legame immaginario con l'altro uomo, che sento forte ma che sento solo io, mi condiziona la vita e mi fa sentire disonesta e immatura, di fatti non ne ho parlato con nessuno e porto questo "peso" da sola perchè me ne vergogno”. Qui s’avverte tutta la paura che prova e la difesa che sta cercando di mettere in atto. Si sente “disonesta”, “immatura”, si “vergogna”. Ma non è un peso eccessivo, da portare? Magari, più semplicemente, sta attraversando un momento di transizione. Qualcosa sta cambiando in lei. Qualcosa si sta spegnendo e magari qualcosa sta prendendo vita. Non mi preoccuperei del fatto che la parte irrazionale schiacci quella razionale. In effetti, la vita diviene interessante nella misura in cui subentra l’irrazionale . Irrazionale è l’amore; irrazionale è il sogno, l’immaginazione, l’ideazione. Ma tutto questo è vita; pulsione, spinta, senso. Le consiglierei di approfondire tutto quest’apparato sentimentale; questi elementi che evidentemente la stanno spaventando, e che per questo motivo sta cercando di soffocare in tutti i modi, magari puntando agli aspetti negativi di questa persona. Eppure, le parole che utilizza per descrivere ciò che prova, meritano attenzione: “da quasi un anno ho in mente una persona.
Non so come definire questo sentimento: è qualcosa di quasi totalmente irrazionale in quanto conosco quest'uomo solo superficialmente ma passiamo buona parte della giornata vicini perchè lavoriamo insieme, anche se le occasioni per parlare sono rare. Nonostante ciò, come dicevo da quasi un anno, non riesco a togliere dai miei pensieri questa persona. Fantastico tantissimo, idealizzo, immagino situazioni e una storia, lo sogno quasi ogni notte. La sua presenza non mi lascia mai indifferente, e avverto la sua assenza. Non so come definirlo, ma sicuramente un profondo affetto lo provo.
Ho provato a concentrarmi sui suoi "difetti" per spegnere queste sensazioni ma non è cambiato quasi niente. "Soffro" anche fisicamente perchè in sua presenza o al suo pensiero ho quasi palpitazioni e mal di pancia”. È impossibile racchiudere le sue parole in una categoria precisa. È difficile classificare con acribia ciò che sta provando. Ma non ci interessa questo. La cosa interessante è che lei-prova-qualcosa. Che qualcosa s’è mosso e le sta parlando attraverso la pancia. Ma tutto questo la spaventa, tanto da chiedersi: “da ora in avanti la mia vita sarà così? Combattuta e travolta da questi sentimenti? C'è qualche modo per riprendere il controllo della propria mente e liberarsi da questi pensieri?”. La sua sembra quasi una richiesta di anestesia. Vuole liberarsi di ciò che prova; vuole riprendere il controllo. Ma il sentimento, il-sentire, è l’antitesi del controllo. E se da un lato spaventa, perché destabilizza, abrade certezze, spazza via l’equilibrio, dall’altro è ciò che ci rende ebbri di emozione, di esperienze, di voglia di vita, di ricordi che vale la pena ricordare.
I miei auguri.
Dott. Simone Evangelista