Buongiorno mi trovo combattuta perché il mio compagno vuole andare in Sicilia dai suoi genitori a trovarli dopo mesi che non li vede e nostra figlia di 7 anni da quando ha saputo che salterà scuola si ribella a questa cosa insistendo che non vuole andarci, piange, si dispera e sta avendo reazioni proprio di rifiuto verso il partire.lei sembra provata dal periodo di restrizioni ( come tutti ) e che la scuola rappresenti per lei il suo unico momento di quotidianità piacevole e di routine “normale” con i suoi amici e saltarlo le toglierebbe serenità. Io punto sul non farla partire e quindi mandare solo il suo papà che si ostina a darmi sensi di colpa in merito non è semplice per me dire di no ma la serenità di mia figlia è più importante ora come ora che andare a trovare i suoceri che comunque tra due mesi andremo a trovare perché andremo per le vacanze estive.Lui teme che possa iniziare a decidere lei è che sarebbe bello partire insieme io invece temo che forzarla così avrebbe ripercussioni sulla sua stabilità emotiva che al momento è così dipendente dai rapporti sociali.
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20 APR 2021
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Gentile signora, credo che la sua bambina abbia assolutamente il diritto di essere ascoltata. Dopo un anno di restrizioni che ha visto proprio i bambini dover rinunciare a stare insieme per giocare, ad uscire di casa, a indossare la mascherina direi che interrompere ora la frequenza non è la scelta migliore. Provi a spiegare al suo compagno che è davvero molto importante per la crescita di vostra figlia stare nell'ambiente scolastico, manca poco più di un mese alla chiusura estiva della scuola e dopo potrete andare dai nonni. Parli direttamente lei con i nonni che comprenderanno sicuramente. Dr.ssa Silvana Perino
21 APR 2021
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Gentilissima utente, trovo piuttosto strano che una bambina di soli sette anni abbia già le idee così chiare al punto da puntare i piedi per non seguire il padre. A volte i bambini vengono, inconsapevolmente, messi in mezzo alle dinamiche di coppia e, sempre inconsapevolmente, decidono in base a quello che, ritengono, sia il desiderio di uno dei due genitori. Non è detto che sia il vostro caso, ma questa situazione si verifica con estrema frequenza. Detto questo, penso che la decisione dobbiate prenderla voi genitori e non delegare la scelta ad una bimba di appena sette anni. Cordiali saluti. Dott.ssa Daniela Noccioli.
20 APR 2021
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Salve Soleeluna,
la scelta non è facile e sicuramente ognuno di voi, lei, il suo compagno e vostra figlia, state manifestando un bisogno specifico.
La prima domanda che mi sorge spontanea è "per quanto tempo?" perchè potrebbe essere un elemento discriminante.
Tuttavia, in generale, credo che aldilà della scelta per cui opterete, la condivisione di questa scelta sia un aspetto su cui soffermarsi:
essere genitori è un processo condiviso, in cui a volte ci si trova in conflitto (come divergenza di opinioni), ed anzi, talvolta il conflitto è necessario, non sempre ci si trova d'accordo.
L'importante è che il conflitto sia gestito come stimolo e risorsa, non venga usato come "leva" all'interno della coppia e la scelta rimanga agli adulti e non demandata ai figli, che rischierebbero di trovarsi in una ingiustificata posizione scomoda (se anche fosse possibile per i figli fare un ragionamento più complesso di "a chi do ragione, mamma o papà?" sarebbe comunque difficile)
Rimango a disposizione per un confronto
Dott.ssa Barbara Andolina