Salve sono Anna Chiara e ho 31 anni.soffro da un po’ di tempo di doc che tuttavia con una terapia cognitivo-comportamentale si è attenuato molto.purtroppo ho dovuto interrompere la terapia per questioni economiche ma il doc non è peggiorato di molto (per quanto riguarda i rituali).il problema è che sono subentrati problemi con il rapporto con il cibo (terrore di ingrassare,sono sempre a dieta) e forti crisi di ansia e isteria a causa delle quali ho degli sfoghi tremendi in casa contro la mia famiglia,spesso mi sveglio gridando e piangendo.il mio problema nasce dal non essermi riuscita a laureare e quindi soffrire di una forte insoddisfazione che mi porta ad avere una percezione di me pari allo zero assoluto.provo a rimettermi a studiare ma vengo assalita da ansia,panico e rabbia e tutto sfocia in isteria.volevo chiedervi se c’è qualche aiuto farmacologico che possa rasserenarmi un po’ perché la cosa diventa insostenibile.grazie per l’attenzione.
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11 OTT 2020
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Gentile Anna Chiara,
da quanto scrive si evince che il disturbo ossessivo-compulsivo persiste ed è associato ad un disturbo alimentare con il comune denominatore di un basso livello di autostima, effetto e causa al tempo stesso del mancato risultato accademico.
Di farmaci ad azione ansiolitica ce ne sono tanti ma non risolvono il problema alla radice.
Pertanto, se possibile, è consigliabile che lei riprendas il percorso di psicoterapia interrotto.
Cordiaòli saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
11 OTT 2020
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Gentile Anna Chiara,
si rivolga al suo medico di base, potrà prescriverle qualcosa fin da subito. In seguito farà una visita psichiatrica per una terapia farmacologica più adeguata al suo problema.
Un saluto
Dott.ssa A. Marone
10 OTT 2020
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Gentile Anna Chiara,
il trattamento del disagio psicologico, affinché sia duraturo, prevede terapie che intervengano sulle sue cause profonde. La psicoterapia è indicata per questo; alcune psicoterapie inoltre producono cambiamenti ai livelli più profondi della personalità; naturalmente richiedono tempo, costanza ed energie.
La terapia farmacologica modifica il sintomo, cioè la manifestazione comportamentale, dunque esterna, del disagio. Ciò che spesso accade è che, modificando il sintomo, ma lasciandone inalterata la causa, quest'ultima semplicemente produca nuovi sintomi.
La terapia farmacologica dunque è, in alcuni casi specifici, un'alleata e non una sostituta della psicoterapia.
Il mio consiglio quindi è che lei intraprenda una psicoterapia; sarà lo psicoterapeuta a valutare l'eventuale necessità di una consulenza psichiatrica.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Barbara Furlano
Psicologa, psicoterapeuta, specialista in Psicologia clinica.
Asti, Alba (CN)
9 OTT 2020
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Buonasera Annachiara temo che non si trovi nel posto giusto. Per un aiuto farmacologico infatti dovrebbe contattare uno psichiatra, non uno psicologo-psicoterapeuta
Dott. Masucci A.
9 OTT 2020
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Cara Anna Chiara,
il farmaco, naturale o sintetico che rende sereni purtroppo non esiste. Si può intervenire su alcuni sintomi ma nella situazione che descrive vedrei più indicato un lavoro a livello psicologico. È sicuramente più impegnativo e Lei sa già per esperienza quanto faticoso sia fare la psicoterapia. Ma sa anche che la fatica viene premiata. Le difficoltà attuali potrebbero essere almeno parzialmente collegate al doc, ma anche al tema del valore personale. Che sembra Lei metta in relazione con il titolo di studio (non) raggiunto. Prova molte emozioni che sono la conseguenza di alcuni pensieri relativi al giudizio di se stessi. Avendo fatto un percorso ad orientamento cognitivo-comportamentale probabilmente sa di cosa parlo. Penso che la cosa migliore sarebbe tornare dal Suo terapeuta per affrontare questa parte. Se la situazione economica non Le permette di farlo, potrebbe provare a rivolgersi al consultorio oppure cercare un modo per farsi aiutare a pagare la terapia almeno per un po'. Ma sono naturalmente questioni molto personali che solo Lei può valutare. In attesa di trovare una soluzione, per quanto riguarda l'ansia e la rabbia, provi ad aiutarsi un po' con le tecniche di rilassamento o di altro tipo che avrà imparato durante il percorso psicologico concluso.
Cordialmente,
Dott.ssa Katarina Faggionato