Buonasera,
sono una ragazza di 23 anni che, ormai da tempo (anni), convive con un senso di vuoto, malinconia e, alle volte, di depressione. Questi aspetti di me mi hanno fatto avvicinare alla lettura di opere di grandi psichiatri, psicoterapeuti (Jung, Freud, Hillman), opere sul taoismo, buddhismo, meditazione, etc. poiché volevo comprendere cosa avessi e, soprattutto, come venirne a capo.
Non amo ricondurre uno stato mentale complesso come la depressione ad un solo evento traumatico, però sento sempre più spesso in me l'esigenza di affetto, di ricevere affetto e amore fisico (coccole, carezze) disinteressati, insomma, di essere voluta bene, al di là di quel che sono. Mia mamma è sempre stata una donna freddissima, mi sono accorta (dopo anni di scarsa consapevolezza da parte mia in cui non me ne accorgevo) che ancora oggi pratica ricatti ("se non fai questo, non ti meriti il mio affetto", puntualmente non me lo merito mai, "se fossi brava, io sarei così"), evidenzia sempre ciò che mi manca e ciò che devo ancora fare, instillando in me senso di colpa perenne e bassa autostima e senza rendersene conto. Dopo aver compreso che questi atteggiamenti sono manipolatori e volti a stabilire una egemonia su di me e mio padre (che ne è succube e manco se ne rende conto, perché il suo è uno scusarsi continuo nei confronti di mia mamma, improbabile che una persona nella vita sbagli sempre e debba chiedere sempre scusa anche statisticamente, eppure io sbaglio sempre e così mio padre, a cui però la situazione sta bene), ho cominciato lentamente a compatirla e una sua amica psicologa mi ha consigliato di stare insieme a mia madre il meno possibile.
Come posso rompere il circolo vizioso di queste manipolazioni emotive (anche ben peggiori di quelle che ho riportato)? Come posso gestire le difficoltà della vita, sapendo, in cuor mio, di non avere un supporto emotivo, ma anzi di avere subito negli anni un neglect emotivo? Come posso colmare quel vuoto enorme di amore?
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23 APR 2021
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Cara Vicky,
è davvero notevole come lei sia riuscita a esprimere (molto bene) il suo disagio. In questo mostra la sua maturità emotiva che è un prerequisito fondamentale per il "cambiamento".
Posso immaginare la sofferenza che si porta dietro da ormai molto tempo e credo che ora lei meriti di costruire una nuova prospettiva di benessere ed equilibrio. Necessita di elaborare quelli che lei chiama "traumi" (perchè di questo si tratta) per comprenderne le dinamiche, non ricaderne e anzi imparare a distaccarsene.
Per farlo è indispensabile affidarsi ad un professionista che possa guidarla in questo percorso interiore alla scoperta delle sue ferite interiori per costruire un diverso senso di sè e vivere una vita più fluida rompendo le catene che la legano al passato.
Resto a disposizione e le auguro il meglio,
Dott.ssa Monteleone (disponibile per terapia online)
23 APR 2021
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Cara Vicky,
è tutt'altro che facile convivere con un genitore che esercita sul proprio figlio un perenne senso di colpa e svalutazione; sicuramente uno dei modi per non farsi condizionare più da quello che le dice sua madre è starle il più possibile lontano, ma non è sufficiente. Inoltre per quanto suo padre abbia subito gli atteggiamenti della mamma, anche lui nei tuoi confronti ha delle responsabilità della percezione che gradualmente ha acquisito di se stessa. Se non si fosse scusato con sua madre le avrebbe insegnato il rispetto di sé, invece che la sottomissione, in quanto le ha purtroppo dato in questo modo molto, troppo potere. Ecco perché è fondamentale che lei, oltre che a distaccarsi da sua madre, intraprenda un percorso psicologico che le riattivi le sue inesplorate e preziose risorse.
Rimango a sua disposizione.
23 APR 2021
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buongiorno,
lei ha letto tanto ed è informata. Forse le è capitato di leggere che i traumi sono di due tipi: uno è il trauma di un singolo evento diciamo catastrofico, l'altro tipo è il trauma, dicamo a goccia: piccoli eventi ripetuti nel tempo. il neglect emotivo (uso le sue parole non avendo osservato di mio) e i ricatti, cioè la relazione con sua madre che lei vive come stressogena, possono essere il trauma dal quale cerca di risollevarsi. Naturalmente questa è solo un'ipotesi e non una diagnosi.
Una psicoterapia non è solo un'indagine sulle cause del malessere, è anche occasione di una relazione sana su cui contare. Se è ben condotta, è sana e sanificante. E' il mio invito: cercare un/a psicoterapeuta di area psicoanalitica cui affidare le sue ambasce.
G. Gibellini
23 APR 2021
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Salve, mi dispiace per il disagio espresso. Potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicologico che possa esserle di supporto nel costruire un maggiore consapevolezza dei propri vissuti e che la guidi nell’individuazione delle risorse a sua disposizione.
Cordialmente,
Dott.ssa F.M.
23 APR 2021
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Carissima Vicky99,
prima di tutto mi complimento per l'onestà introspettiva e per aver capito molto bene l'atteggiamento manipolativo di sua mamma (da quello che racconta e che comunque andrebbe approfondito).
Sicuramente staccarsi da persone anaffettive aiuta, aiuta la nostra vitalità e ci fa cercare bei rapporti, quelli in cui possiamo fare un investimento che ci porti a stare bene. Un sostegno potrebbe indubbiamente aiutarla a ritrovare le risorse che ha e che le permetterebbero di trovare in sé stessa il supporto emotivo di cui parla.
Sono a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Stefania Barbaro
(ricevo anche on line)
22 APR 2021
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Carissima, deve essere stato molto complesso e difficile rendersi consapevole dei motivi per cui ha sofferto e soffre. Denota molta forza e coraggio, e queste sono risorse che possono aiutarLa a superare ciò che vive, senza farsene piú condizionare. Un lavoro psicologico su di sé, con un aiuto competente esterno, La guiderebbe alla elaborazione dei Suoi vissuti, al riconoscimento delle Sue risorse e alla gestione di ciò che per anni ha vissuto nella relazione materna, superando efficacemente il tutto, raggiungendo il Suo benessere e la Sua completezza, alla Sua realizzazione e alla Sua individuazione, la scoperta di Sé e del valore e dell'amore che può darsi è che merita.
Buona fortuna
Dr.ssa Amanda D'Ambra.