Cotta per la pisocologa

Inviata da stranita · 2 feb 2015 Orientamento professionale

vado da lei da qualche mese, mi sta aiutando parecchio e tutto procede bene. Dopo aver avuto una divergenza, non serve che la riporti qui,in seduta sono emersi tutti o quasi i miei sentimenti. E anche lei mi ha fatto presente chenon mi tratta come fa con tutti e che non va bene, che bisogna ristabilire il setting. Ho capito in qualche modo che mi vuol bene. Credevo di provare nei suoi confronti solo stima, affetto, e desiderio un giorno di vederla come amica, a terapia finita. Poi con il tempo mi son resa conto che forse provo qualcosa di moltopiu forte per lei. La penso tutto il giorno e conto le ore per vederla. In seduta lavoriamo sempre bene certo ma spesso mi incanto proprio a guardarla.Non credo si tratti di transfert, ma di un reale sentimento dato dalla sua persona non dal suo lavoro.è una bravissima professionista ma finirei la terapia anche domani, andando da un altro se potessi in un certo senso averla.. Se le dicessi la verità, quanto lei mi risponderebbe su i suoi veri sentimenti o quanto li analizzerebbe e basta?io non vedo in questo un rapporto troppo sbilanciato, perchè percepisco benissimo la sua persona e i suoi pensieri..tutto quello che non so sono il contorno della sua vita.

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Miglior risposta 4 FEB 2015

Cara Sara
credo davvero che lei debba parlare e confrontarsi a lungo con la sua terapeuta circa quanto sta provando.
La Psicoterapia è il luogo e il momento della verità e tutte le questioni che vengono poste e che emergono assumono un senso specifico e una chiarificazione nel contesto psicoterapico.
Credo che la sua Psicoterapeuta debba avere dei chiari elementi per rendersi conto di come procede il percorso e quindi deve essere lei a fornirglieli a suo vantaggio e per pure chiarirsi bene idee e sentimenti, infatti sia idee che sentimenti devono basarsi su uno strato solido di realtà.
Cordiali saluti
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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4 FEB 2015

Ma se io le dico tutto in seduta lei si può sbottonare e comunicarmi i suoi sentimenti se li ha. Oppure lo può fare solo nel momento i cui non son più sua paziente?

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3 FEB 2015

Cara Sara,
non so cosa potrà risponderti la tua psicologa/psicoterapeuta ma credo sia necessario per te e ai fini del vostro rapporto professionale che tu le esprima questi tuoi sentimenti, sopratutto alla luce di quanto racconti su un setting che ha già subito delle modifiche.
Anche se non avverti questo rapporto come sbilanciato, ahimè, lo è ed anche tanto. Con la tua psicologa deciderete se sia il caso di continuare o meno questo rapporto ma ribadisco la necessità e l'urgenza del parlarle di questo argomento.
Un caro saluto,

Dott.ssa Valentina Mossa

Dott.ssa Valentina Mossa Psicologo a Chivasso

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3 FEB 2015

Gentile Sara, la Sua situazione non è così infrequente. Credo però, dagli elementi che porta, che sia importante fermarsi a riflettere su alcune questioni. E mi sa che spetti a Lei dato che ha sentito la necessità di chiedere un parere. La terapia prima ancora che di tecniche, competenze e saperi è fatta di RELAZIONE.
Trovo difficile, almeno per la mia esperienza clinica, disgiungere l'aspetto relazionale e i vissuti emotivi che ne conseguono dal percorso stesso. La cosa migliore, anche se la più difficile da affrontare, sarebbe quella di portare in terapia nuovamente i suoi sentimenti e farne "materiale" di confronto. Correndo anche il, rischio che la sua terapeuta non ritenga idoneo farlo. Ricordiamoci che il setting non ha vita propria bensì è un concetto per spiegare una situazione.all'interno della quale prende vita il rapporto terapeutico.Non ci sono barriere effettive, fisiche dietro le quali potersi nascondere quando alcuni giochi si sono di fatto svelati.Ho come la sensazione, ma parlo sempre da clinica, che il campo sia ormai contaminato e che quindi sia necessario parlarne apertamente oppure decidere di rivolgersi ad un'altro/a professionista con la speranza che ci sia per la vostra relazione la possibilità di crescere ed essere vissuta con piena serenità, senza più vincoli etici e deontologici.
Un caro augurio.
Dott.ssa Silvia Lelli.

Dott.ssa Silvia Lelli Psicologo a Padova

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3 FEB 2015

Salve Sara,
non è la prima volta e nemmeno l'ultima che in un contesto psicoterapico si presentano queste situazioni. Tu sei in pieno transfert e probabilmente, tua terapeuta ne sta cogliendo le avvisaglie, rispondendo a livellocontrotransferale. Per quanto comprensibilmente disagevole, la questione va risolta nel setting, al fine di evitare il formarsi di una improduttiva stagnazione nonché malintesi che potrebbero rendere
impossibile mantenere la relazione. E' indispensabile che tu ne parli con lei al fine di utilizzare nel modo più appropriato un 'materiale prezioso' per conoscere te stessa più a fondo. Per eventuali successive tue perplessità, resto a tua disposizione. Buon lavoro.
Dottssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta

Dott.ssa Carla Panno Psicologo a Milano

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