Ho da poco iniziato una frequentazione con un uomo di 32 anni, io ne ho 35. All'inizio la relazione andava bene, e io ho commesso l'errore e me ne sono resa conto troppo tardi di aver messo tutta me stessa e aver idealizzato. Quando la relazione stava prendendo una piega più seria (stiamo quasi al terzo mese) lui ha cominciato ad avere dubbi sul rapporto, a causa di esperienze negative ha paura e crede che io o lui fugga. Io credo che non sia pronto per una relazione seria eppure mi ha chiesto del tempo per pensarci. Io ho acconsentito anche se riconosco il mio esser troppo altruista e forse innamorata, e la paura di perderlo mi ha convinta a questo compromesso. Ma adesso anche io ho dei dubbi, e forse è dovuto a questo stato di instabilità che mi rende sofferente. Per quanto io gli stia vicino e lo giustifichi, mi rendo conto che esisto anche io, anche io ho i miei traumi ma ho fiducia nel presente e nel futuro. Perché ha paura ed è ancora ancorato ad un passato traumatico? Perché io non riesco a rinunciare?
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Prenota subito un appuntamento online a 44€
Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.
Miglior risposta
11 DIC 2020
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Raffaella,
rimanere ancorati ai traumi del passato senza riuscire ad elaborarli e superarli è molto penoso per sè e per chi sta vicino.
Lei potrebbe consigliare a quest'uomo un percorso di psicoterapia per poter fare questo lavoro e potrebbe lei stessa giovarsi di una analoga esperienza terapeutica per acquisire più autostima e competenza emotivo-affettiva.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
12 DIC 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Raffaella, esatto, esiste anche lei. A volte per paura di perdere l'altra persona, o a causa di pensieri del tipo: "se non faccio lo sforzo di andargli incontro rischio di perdere la persona della mia vita e poi pentirmi", si accettano compromessi. Non mi fraintenda, non voglio dire che il compromesso è sbagliato ma che, di fatto, si tratta di una che consiste nel rinunciare a una parte di sè per dare spazio ai bisogni dell'altro. Il compromesso può essere agito ma per brevi periodi, nel lungo periodo la rinuncia diventa importante e non sempre la conseguenza della rinuncia basta a far sentire felici.
Difficile rispondere alla domanda "perchè non riesco a rinunciare"? senza conoscere nulla della sua storia. Nella mia esperienza professionale questo succede quando per motivi connessi alla propria storia passata non si sviluppa abbastanza fiducia in se stesse e i criteri con cui si prendono le decisioni nelle relazioni, danno più valore ai bisogni dell'altro che al proprio sentire. Un po' come se dentro si creasse la regola: "se mi ascolto (e quindi dò più spazio ai miei bisogni che a quelli dell'altro) l'altro mi abbandona.
Però una persona che ne vede un'altra adattarsi e sacrificarsi, difficilmente smetterà di chiedere o di imporre i propri bisogni.
Le suggerisco di prendere in considerazione la possibilità di intraprendere un percorso personale per fare chiarezza e capire come sbloccare ciò che non la fa rinunciare. Un saluto, Luisa Fossati
11 DIC 2020
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Raffaella,
non abbia paura di perdere l'uomo che ama.
Se stringe un pugno di sabbia con forza, la sabbia sfugge tra le dita. Se tiene la sabbia dolcemente, la sabbia non scivolerà via. Così è anche in amore. Se lui sinceramente contraccambia i suoi sentimenti, vedrà che non si allontanerà da lei.
Se invece lui si allontanerà, significherà che non era l'uomo giusto.
mi faccia sapere come va
cordialmente
Dott.ssa Stefania Scotto
11 DIC 2020
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Raffaella, la mancata elaborazione di esperienze passate negative ci pongono nella posizione di essere ancora ancorati al passato, non dandoci la possibilità di ridefinirci in maniera differenti e aprirci a ciò che di nuovo e positivo ci può essere nella nostra vita. Questo per risponderLe alla Sua prima domanda rispetto al Suo compagno, anche se bisognerebbe analizzare e approfondire maggiormente la questione.
Il fatto che Lei non riesca a rinunciare può dipendere dal Suo averlo idealizzato, e conseguentemente al non riuscire a distaccarsi da una Sua idea e da un Suo modo di percepire questa persone rispetto a se stessa e al modo in cui possa donarsi a Lei. Non riesce quindi a definirsi, al momento, autonomamente dal Suo compagno. Credo che questo possa dipendere anche dalla confusione che sente e che prova rispetto a questa relazione. Quindi si soffermi a riflettere su ciò che vuole davvero, e su ciò che davvero può portarLe piacere e benessere.
Le auguro buona fortuna.
Dr.ssa Amanda D'Ambra.
