Come posso recuperare la storia con la mia ex che mi ha lasciato da poco?

Inviata da Max · 4 gen 2021

Ciao a tutti mi chiamo Massimiliano ho 25 anni e sono stato lasciato circa un mese fa, dopo una riflessione di circa 4 mesi legati ad un periodo di un anno di stress con attacchi di ansia e malesseri continui combinato della situazione del covid e dal mio modo di essere distaccato e diverso. Lei prima mi amava da morire pensava che fossi addirittura il padre dei suoi futuri figli, un amore davvero indefinito come quasi una convivenza dovuta al fatto che ci vedevamo ogni giorno e a volte capitava che si trasferiva per qualche periodo a casa mia. Stavamo benissimo era come vivere una favola, condividevamo tantissime cose anche molto inusuali e specifiche che mi hanno scioccato, lei pensava di aver trovato l’amore della sua vita ed era uscita da storie davvero pessime e tristi. Poi dopo il primo anno e mezzo appena mi sono laureato sono partito per fare un master al nord di Effetti speciali cinematografici e per me era entusiasmante l’idea di ciò ma ero anche molto spaventato. Era la mia prima volta che partivo da solo per vivere da solo e non sapevo niente di tutto ciò che dovevo studiare e la complessità di sviluppo di questo mondo lavorativo e da lì è cambiato tutto, ho sbagliato ogni cosa, sembravo un altra persona ero distaccato e quasi indifferente i primi tempi, poi sentendola ogni giorno c’era sempre uno stupido litigio, però vorrei precisare che non ne ho mai avuti con lei fino allora è così facendo l’ho resa nervosa, infelice e senza più fiducia e sempre più attaccata a me. Voglio anche precisare che non l’ho mai tradita, ma ero preso da altro, tra gli esami che avevo ogni giorno e il vivere da solo mi stressava tanto appesantendomi sempre di più e inoltre per fare questo master ho dovuto fare debito di migliaia di Euro per non far pesare a mia madre un ulteriore spesa e mi sentivo responsabile e dovevo risanarlo. Al ritorno del master anziché recuperare la mia storia ho avuto una sorta di crisi post universitaria mettendomi a capofitto sul lavoro chiudendomi in me stesso per sviluppare un portfolio di lavori che avrebbe permesso di avere una volta finito qualche possibilità lavorativa per pagare il prestito e inserirmi nel mondo del lavoro che ho sempre sognato. Mi sono chiuso in me stesso, sono diventato un vecchio, non uscivo più di casa e neanche con gli amici e con la mia ragazza ero scontroso, nervoso e sempre con la testa al futuro dicevo cose che non pensavo realmente, insomma ero un altra persona e avevo paura di parlare con lei dei temi legati al futuro tipo: il matrimonio, il trasferirsi, il lavorare all’estero ed ero sempre fissato con queste cose che ha lei le facevano venire ansia ecc... Poi con il covid non c’è stato modo di poter riprendere il rapporto e con ciò sapendo che io sarei dovuto partire una volta finito il mio portfolio lavorativo lei non mi avrebbe seguito, poi per un motivo e per un altro tra il mio modo di essere incompreso e il suo malessere interiore nel vedermi cambiato, tra liti senza senso e incomprensioni stupide non ci siamo più capiti non eravamo più nella stessa linea d’onda, ma dopo il master è scoppiato tutto e si è cominciato a rompere pian piano dentro di lei il rapporto e il suo modo di vedermi e il suo amore fino ad arrivare a circa un mese fa e io come uno stupido ho continuato a sbagliare nei modi per recuperarla e adesso mi sento disperato perché non prova più niente per me e ha paura di risentirsi male e di riprendere i medicinali che ha preso in passato, dice che nel vedermi non prova più niente e vorrebbe una persona più matura, che la sa capire, che non si fa prendere dalla situazione e che non sia fragile e soprattutto che le faccia sempre stare bene, non mi ha mai chiesto la luna ma voleva solo che ritornassi come ero prima e mi ha avvertito più volte in questi mesi arrivando pure ad ultimatum ma niente io ero completamente cieco. Adesso sto impazzendo perchè ho capito e sono riuscito ad uscire dal mio torpore e dalla mia bolla che mi sono creato ma adesso non vuole saperne di me e il dolore che provo e immaginabile. Ho provato a scriverle e farle dei regali o delle attenzioni che mancavano e che c’erano in passato e tra queste cose le ho fatto come ultimo atto disperato una fedina per un rendere la storia in modo ufficiale visto che non le sembrava più, cosa che lei desiderava da me tanto tempo fa .
Ho sbagliato tanto con lei ma tanto e non so che fare sto male tutti i giorni. Mi ha detto che voleva riprendere la serenità e non stare più male prendendosi pillole e vuole vivere giorno per giorno. Davvero vorrei recuperarla farei di tutto per riaverla con me. Che consigli potete darmi? Vi prego sono disperato. Sono davvero così spacciato ? Cosa posso fare ?

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Miglior risposta 5 GEN 2021

Carissimo, in questo momento non farei nulla. Lei ha sofferto tanto e per tanto tempo; è stata molto male al punto da doversi curare farmacologicamente. L'amore deve portare benessere alla persona amata non dolore e sofferenza. Adesso la ragazza ha trovato la forza di staccarsi e di pensare al proprio bene. La stessa cosa dovresti farla anche tu. Preso da tante cose, senso di responsabilità, paure, ecc. ti sei chiuso in te stesso allontanandoti dalla persona che avevi accanto anziché vedere il lei la risorsa, l'ancora cui aggrapparsi, la luce nel buio che stavi attraversando. Puoi provare a riflettere su questo. Ti faccio tanti auguri,
d.ssa Antonella Ricci

Dott.ssa Antonella Ricci Psicologo a Tivoli

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21 SET 2023

Buongiorno Max,
sono d'accordo con i miei colleghi.
Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico, dove poter trovare uno spazio protetto per poter indagare il vissuto sofferente che riporta.
Cordiali saluti
Alice Noseda

Dott.ssa Alice Noseda Psicologo a Lecco

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5 GEN 2021

Le consiglierei di cercare di comprendere quello che le accaduto emotivamente dalla sua partenza per il master ,attraverso un percorso psicologico Avrebbe così la possibilità di fare luce sui suoi turbamenti personali che l' hanno portata a manifestare questo malessere nella relazione con la sua ragazza E forse chiarendo questo anche a lei la possibilità di un recupero che permetta ad entrambi la sicurezza che questi stati emotivi affrontati e risolti in terapia non si presentino più.Un caro saluto Dottssa Luciana Harari

Dott.ssa Luciana Harari Psicologo a Milano

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5 GEN 2021

Caro Massimilano,
ogni esperienza che facciamo ci cambia irrimediabilmente, e vivere all'estero da solo, per esperienza personale, so essere un'esperienza trasformativa di grande impatto.
Non le so consigliare come tornare con la sua ragazza, perché questo non dipende solo da lei, ma dalla ragazza stessa, quello che mi sento di consigliarle e di recuperare con lei un dialogo, visto che sembra essere uno degli ingredienti che è mancato al vostro rapporto nel momento in cui ha cominciato ad incrinarsi.
Condividere quanto le è accaduto durate il master, durante il periodo di costruzione del portfolio e anche ora che soffre per la mancanza della sua ragazza, possono essere la strada per ripulire lo sfondo sul quale si sono alimentate le vostre incomprensioni.
Come le dicevo, non posso essere certa che questo passo vi permetta di riavvicinarvi e di tornare come prima, ma di sicuro di aiuterà entrambi a chiarire cosa vi è successo, portandovi fino a questo momento. Aiuterà soprattutto lei a comprendere il suo modo di funzionare nei momenti di stress; eventualmente riconoscendo questa sua modalità in futuro, potrà agire in modo deliberato, piuttosto che in modo automatico.
Un grande in bocca al lupo, dott.ssa Marinella Balocco

Dott.ssa Marinella Balocco Psicologo a Rivalta di Torino

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5 GEN 2021

Caro Max,
grazie innanzitutto per essersi aperto con noi.
Nel leggerla, oltre al forte malessere e all’acuta sofferenza, mi ha colpito in particolar modo l’estremo atteggiamento di colpevolizzazione e svalutazione nei suoi stessi confronti. Già dalle prime righe di presenta come “distaccato e diverso” e più volte ribadisce quanto e come sia stato lei a sbagliare tutto e sempre. Ebbene, mi sembra un giudice veramente severo. Se proviamo a guardare da più vicino ciò che le è successo, per quel che ce ne ha parlato, credo che possiamo vedere questo: in un periodo delicato della sua vita, caratterizzato comunemente da ansie e paure dovute a cambiamenti importanti quali il conseguimento della laurea e le nuove potenziali strade da intraprendere per il proprio futuro professionale, si è ritrovato immancabilmente a dover fare delle scelte. La scelta che ha fatto l’ha portata, da una parte, ad avvicinarsi ad un possibile obiettivo lavorativo, dall’altra, ad allontanarsi un poco dalle sue relazioni sociali e sentimentali e a “chiudersi in se stesso”, come lei stesso ha affermato. Questo “ritiro”, se così lo vigliamo chiamare, è assolutamente comune. Non è affatto semplice riuscire quotidianamente a conciliare o soddisfare i bisogni multipli con cui siamo in contatto nella nostra vita, ed è normale dover ogni tanto compiere delle scelte che necessariamente ci costringono a far slittare momentaneamente in secondo piano dei bisogni che magari fino a quel momento erano più in evidenza. Probabilmente, in quel preciso momento della sua vita, dedicarsi maggiormente a se stesso e alla costruzione di un suo futuro lavorativo è stato primario rispetto ad altri bisogni. E credo che questo non debba essere giudicato, ma solamente inteso per quello che è, ovvero un bisogno (presumibilmente legato anche a paure, ansie ed aspettative per il futuro, dunque avvertito e vissuto come primario ed urgente). Purtroppo non è in suo potere prevedere o controllare come le persone attorno a lei possano reagire a queste scelte, e non esistono strategie o scorciatoie obiettivamente in grado di modificare pensieri e sentimenti degli altri, secondo la nostra volontà o il nostro desiderio. La via migliore resta sempre e comunque quella di una buona comunicazione e trasparenza con l’Altro: comunicare quali fossero i suoi bisogni di allora, e come si sente adesso in merito a ciò che è accaduto. Il restante pezzo spetta all’Altro.

Le auguro il meglio,
Dott.ssa Caterina Berti

Dott.ssa Caterina Berti Psicologo a Torino

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